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Denis Villeneuve, la nostra classifica dei suoi film [AGGIORNATA CON DUNE]

La nostra classifica dei film di Denis Villeneuve, dal peggiore al migliore

Denis Villeneuve è sicuramente uno dei registi più interessanti degli ultimi anni. Ogni suo film ha lasciato il segno nel panorama cinematografico contemporaneo, dividendo spesso il parere del pubblico. La critica internazionale sembra essere (per lo più) concorde nel considerarlo un vero artista e innovatore. Oggi vi proponiamo una nostra personale classifica dei suoi film, dal peggiore al migliore.

10.Un 32 août sur terre (1998)

Villeneuve esordisce come regista mostrando già grande talento e conoscenza della storia del cinema. Diversi sono i riferimenti (anche espliciti) alla Nouvelle Vague francese e in particolare a Godard. Le numerose transizioni con panoramiche “a schiaffo” si intrecciano in una particolare storia d’amore che verte su temi esistenzialisti.

Un-32-aout-sur-terre

9.Dune (2020)

In piena pandemia e dopo essere stato rimandato diverse volte, è uscito finalmente Dune, tratto dall’omonimo romanzo scritto da Frank Herbert nel 1965. Nell’impresa di trasporre l’opera sul grande schermo si era già cimentato David Lynch nel 1984, girando un film che cercava di condensare le vicende del primo libro in 137 minuti. Villeneuve decide invece di realizzare una “parte 1”, dividendo gli avvenimenti del primo romanzo.

Dune di Denis Villeneuve è un ottimo film di intrattenimento, visivamente e registicamente incredibile. L’estetica di Villeneuve si sposa perfettamente con l’inospitale e affascinante Arrakis, per non parlare delle musiche di Hans Zimmer, imponenti e particolarmente adatte alla maestosità dell’universo mostrato dal regista. Nonostante questo, Dune rimane forse il suo film più impersonale, concentrato sulla forma e meno sul contenuto e con dei personaggi con i quali risulta difficile empatizzare. In un cast di grandi attori (tra cui Zendaya, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Stellan Skarsgård, David Mastmalchian, Javier Bardem, Josh Brolin), l’unica nota stonata è il protagonista, interpretato da Timothée Chalamet, a nostro avviso non particolarmente adatto per la parte. L’ultimo film di Villeneuve rappresenta solo una parte di qualcosa di più grande che nel complesso potrà essere giudicata solo più avanti, ma da un regista simile ci si aspettava un incipit ben più incisivo.

Dune

8.Arrival (2016)

Forse non il miglior film del regista canadese, senza dubbio Arrival mostra un’estetica interessante, basti ricordare il design degli alieni e delle loro astronavi che ricordano alla lontana il celebre monolito di 2001:Odissea nello spazio. Sebbene forse la trama rallenti troppo in alcuni punti Villeneuve dimostra di essere nato per la fantascienza: le sue inquadrature, arricchite dalla fotografia di Bradford Young, e gli incredibili campi lunghi che mostrano le gigantesche navi aliene, difficilmente si dimenticano.

Arrival

7.Maelström (2000)

Maelström è sicuramente una delle pellicole più particolari di Villeneuve. Sequenze oniriche e grottesche si alternano ad una storia che tratta la vita, la morte, la redenzione e gli scherzi che continuamente il destino ci infligge, il tutto attraverso la cultura norvegese e i suoi particolari simboli.

Maelstrom

6.Prisoners (2013)

Nel suo primo lungometraggio Hollywoodiano Villeneuve si affaccia al thriller, dimostrando di saper affrontare i generi più diversi pur mantenendo il suo stile. Il film mette in scena il dramma del rapimento di due bambine e delle rispettive famiglie che a poco a poco, e in modi diversi, vengono risucchiate in una spirale di rabbia, depressione e volontà di vendetta. Tutto, come nei migliori noir classici, è assolutamente grigio, bene e male si mescolano mentre assistiamo alle violenze commesse dai padri (Terrence Howard e un fantastico Hugh Jackman) nel tentativo disperato di ricongiungersi con le figlie. Meritano una menzione anche l’interpretazione di Jake Gyllenhaal (nei panni di un tenebroso detective) e la cupa fotografia di Roger Deakins.

Prisoners

5.Sicario (2015)

Sicario fa parte di una trilogia informale scritta da Taylor Sheridan, è seguito infatti da Hell or High Water e I segreti di Wind River, diretti rispettivamente da David Mackenzie e lo stesso Sheridan. Nel film Villeneuve ci mostra la violenza inaudita della nuova frontiera americana con il Messico che, attraverso incredibili riprese aeree, appare quasi come un pianeta alieno e ostile. Il regista canadese dimostra inoltre una certa abilità nelle scene d’azione e nell’utilizzo della suspense, genialmente bilanciata nei momenti carichi di tensione.

Sicario

4.Polytechnique (2009)

Il film racconta la strage del 6 dicembre 1989, avvenuta nel École Polytechnique di Montréal: un venticinquenne uccise a colpi d’arma da fuoco 13 studentesse e una dipendente dell’università, per poi togliersi la vita. Fu definito il primo femminicidio di massa rivendicato come tale dallo stesso esecutore. Villeneuve ricostruisce quei tragici eventi in maniera molto personale, girando alcune sequenze da diversi punti di vista e aumentando in questo modo il loro impatto emotivo e la loro efficacia.

Polytechnique

Top 3

3.Blade Runner 2049 (2017)

Nonostante gli incassi deludenti al botteghino, con Blade Runner 2049 Villeneuve è riuscito nell’ardua impresa di creare un degno seguito del film del 1982 diretto da Ridley Scott. Il regista canadese ha scelto saggiamente di non cercare di imitare completamente le ambientazioni cyberpunk del predecessore, creando un futuro asettico e desolato, messo in scena con campi lunghi impressionanti e inquadrature curate in ogni minimo dettaglio grazie anche alla splendida fotografia di Deakins.

Blade-Runner

2.Enemy (2013)

Liberamente ispirato al romanzo di José Saramago L’uomo duplicato, Enemy è probabilmente uno dei migliori film di Villeneuve. Un thriller atipico, metafora dell’uomo moderno, prigioniero della sua stessa immagine costruita sui vincoli e sulle convenzioni della società contemporanea. La pellicola si presta a diverse interpretazioni e ne consigliamo la visione anche per la grande prova di Jake Gyllenhaal.

Enemy

1.La donna che canta (Incendies) (2010)

In cima inseriamo quello che (secondo noi) è il miglior lavoro di Denis Villeneuve. Nel film è centrale il tema della famiglia, argomento molto caro al regista. Due figli scopriranno le vere origini della loro madre in Libano, ricostruendo la vita di una donna segnata dagli orrori psicologici e fisici della guerra. La potenza delle immagini di Villeneuve si mostra fin dall’incipit, in una scena che ritrae dei bambini-soldato sulle note di You And Whose Army dei Radiohead.

La-donna-che-canta

Li avete visti tutti? Qual è il vostro preferito? Fatecelo sapere nei commenti.

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Marco Di Pasquale

Marco Di Pasquale

Terrone trapiantato a Torino. Appassionato di cinema con la c minuscola, fotografia, fumetti e videogiochi. Mematore dilettante e stregone di livello ancora troppo basso per vantarsene in una bio.

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