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Revocato lo storico “decreto Paramount”, cosa significa?

Per la prima volta dopo il 1948 gli Studios di Hollywood potranno possedere nuovamente le sale cinematografiche. Non avveniva dal decreto Paramount

Era il 1948 quando la Corte Suprema degli Stati Uniti pose definitivamente fine alla cosiddetta “integrazione verticale” dell’industria cinematografica di Hollywood con la “Paramount decision” (chiamata così perché fu proprio la Paramount la prima a subire le conseguenze del decreto).

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Durante gli anni 30 e 40 infatti, le grandi case (come la Warner, la MGM, la Paramount, la 20th century Fox e la RKO, le cosiddette “5 majors”) non solo producevano e distribuivano film, ma controllavano anche l’esercizio, ossia possedevano anche delle sale cinematografiche.

In questo modo potevano porre le loro condizioni agli esercenti indipendenti, vediamo un esempio.

Una grande casa del tempo di solito proponeva all’esercente un “pacchetto” di film, composto da un film di “serie A” (a grosso budget e con grandi Star) dal successo assicurato e alcuni di “serie B” (meno costosi e con attori poco conosciuti), dagli incassi spesso (ma non sempre) più modesti e quindi più rischiosi da un punto di vista commerciale.

Questa pratica (considerata poi illegale dall’Antitrust) veniva chiamata Block Booking. Un proprietario di un cinema era obbligato ad acquistare tutto il pacchetto e non aveva modo di fare pressioni sulla casa di produzione, dato che, come abbiamo visto, gli Studios possedevano delle proprie sale, e non dipendevano dagli esercenti esterni.

Paramount

Nel 1948 le cose però cambiano e, a partire dalla Paramount, le grandi case sono costrette a vendere le loro sale cinematografiche.

Questo, assieme alla dura concorrenza della televisione e alla controcultura degli anni 60, portò al tramonto della cosiddetta “Hollywood classica” e dello Studio System.

Quel decreto segnò una svolta epocale del cinema, iniziarono ad affermarsi con maggior forza le case indipendenti e ancora oggi i grandi Studios non solo non possiedono più le sale, ma neanche producono più film, esse si occupano infatti principalmente della distribuzione, mentre per la produzione si affidano ad altri studi “minori”.

Paramount

Adesso però la situazione potrebbe cambiare, è stato dato infatti il via libera al dipartimento di giustizia americano di revocare il “decreto Paramount”. Queste le parole del giudice Analisa Torres:

A causa dei cambiamenti nelle leggi antitrust e nell’amministrazione, l’importanza delle restrizioni imposte dal decreto è diminuita. Pur mantenendo una serie di protezioni atte a impedire che vi siano violazioni future, la Corte ha deciso che l’annullamento del decreto è nel pubblico interesse” […] “Settant’anni di innovazione tecnologica, nuovi competitori e modelli di business e cambiamenti nelle abitudini dei consumatori hanno cambiato le fondamenta dell’industria. […] Inoltre tra gli Studios che erano legati al decreto – RKO, MGM, Warner Bros, Paramount e Fox – sono pochi quelli che esistono ancora. Altri, come la Disney, all’epoca non erano distributori e invece ora sono giganti. Infine nessuna azienda di streaming – Netflix, Amazon, Apple e altre – che pure producono e distribuiscono film erano soggette al decreto”. Potete leggere qui il testo completo.

Insomma da adesso gli Studios torneranno a poter possedere catene cinematografiche. Fra due anni inoltre sarà nuovamente legale la pratica di Block Booking di cui parlavamo sopra.

La Directors Guild of America (sindacato che rappresenta i registi statunitensi), aveva espresso il suo disaccordo, facendo presente che i cambiamenti dell’industria menzionati necessitano maggiore attenzione dall’Antitrust e non una deregolamentazione.

Il panorama dello spettacolo negli ultimi 70anni è sicuramente cambiato, non resta che aspettare per vedere l’impatto che questa decisione storica avrà anche a fronte dell’attuale pandemia che ha messo in seria difficoltà i cinema di tutto il mondo.

 

Quali cambiamenti porterà tutto questo nell’attuale panorama cinematografico americano secondo voi? Fatecelo sapere nei commenti.

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Fonte news

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Marco Di Pasquale

Marco Di Pasquale

Terrone trapiantato a Torino. Appassionato di cinema con la c minuscola, fotografia, fumetti e videogiochi. Mematore dilettante e stregone di livello ancora troppo basso per vantarsene in una bio.

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