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Il PD si scaglia contro i videogiochi: nel mirino Mafia City

I videogiochi nuovamente vittima di accuse, questa volta tocca a Mafia City

Mafia City, titolo del 2017 divenuto famoso per la marea di meme, è finito nel mirino della pagina facebook “Deputati PD”, pagina ufficiale del Gruppo parlamentare del Partito Democratico.

Mafia City

Come ben sappiamo, non è il primo episodio di “denuncia” contro i videogiochi, ma sembra che questa volta chi si è schierato a spada tratta voglia addirittura fermare il gioco in questione. 

Carmelo miceli, deputato del PD, ha pubblicato su facebook un post che recita testualmente: “In queste ore sta girando molto sui social la pubblicità di uno schifoso videogame chiamato Mafia City. Un subdolo strumento di propaganda mafiosa e di istigazione alle pratiche delinquenziali che dà una accezione positiva della “mafia” e del “padrino” e che rischia di corrompere le giovani generazioni. Già da lunedì depositerò una interrogazione parlamentare per accertare come sia possibile che un gioco così immorale sia libero di circolare sui social italiani e ne chiederó immediatamente l’oscuramento.”

La storia si ripete e purtroppo c’è chi ancora cerca di frenare un mercato in continua crescita ma che in Italia, vuoi per mancanza di fondi o per episodi del genere, fa ancora fatica ad ingranare. Se proprio vogliamo dirla tutta, ci sono libri, serie TV e film di gran lunga più violenti – ciò non vuol dire che sia giusto criticare anch’essi – ma sono settori ormai ben affermati e quindi si continua ancora ad attaccare l’ultimo arrivato. Questa volta, però, l’intento non è solo quello di “sensibilizzare” – a detta loro – il popolo ma censurare addirittura il gioco. Un gesto alquanto irrispettoso e che potrebbe compromettere da qui in poi tutto il mercato. Se venisse bloccato un titolo abbastanza superficiale e con l’intento ironico come Mafia City, altri giochi più realistici potrebbero fare la stessa fine.

Abbiamo ampiamente discusso sul perchè sia stupido ed incoerente criticare i videogiochi, potete trovare un esempio qui. Mafia City, nonostante non sia nemmeno uno dei titoli più giocati riguardante tale argomento, è solo uno dei tanti giochi che subisce critiche molto discutibili. Quando capiremo che non sono i videogiochi a rendere violenti?

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Alberto Scuderi

Alberto Scuderi

Nato il 30 Marzo 2001, son cresciuto a pane e computer. Adesso sfrutto le mie conoscenze videoludiche per fingermi un giornalista sperando un giorno di poterne fare un lavoro.

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