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Svariati artisti del settore raccontano su Twitter le loro esperienze negative come intercalatori

Retribuzioni bassissime, pessime condizioni lavorative e condotte sessuali improprie emergono dallo sfogo di intercalatori e artisti vari

Quello dell’intercalatore (in-between animator) è uno dei primi lavori con cui si ha a che fare quando si decide di entrare nel settore degli anime. Per questo è uno dei peggio trattati sia dal punto di vista economico che da quello umano.

Per chi non fosse a conoscenza delle mansioni di tale ruolo, qui trovate maggiori informazioni.

Recentemente su Twitter ha circolato l’hashtag #動画マン地獄篇 (L’inferno degli Intercalatori), grazie al quale molti artisti del settore, sia rinomati che non, hanno avuto modo di condividere le loro esperienze nel suddetto ruolo.

Alcuni di questi hanno condiviso le loro esperienze a malincuore, dopo essersi ritrovati a dover abbandonare definitivamente il settore.

Ciò che emerge è una raccolta di storie che descrive con immacolata chiarezza le condizioni economiche e lavorative di chi si addentra per la prima volta nell’industria. Eccovi alcuni dei tweet che meritano maggiore attenzione:

Tweet di Yoshimi Yamaguchi (pseudonimo):

Traduzione: “Una volta arrivando in ufficio ho salutato un superiore che però avendo le cuffie mi ha ignorato. Dopo qualche ora è venuto a dirmi ‘Ehi, mi hai ignorato stamattina’”.

Sempre Yoshimi Yamaguchi:

Traduzione: “Un paio di intercalatori chiesero direttamente ai piani alti dell’azienda di fare qualcosa riguardo il comportamento di un veterano, il quale stava avendo condotte sessuali inappropriate abusando della sua posizione, ma furono completamente ignorati.

(Alla fine, il veterano in questione ha finito con l’esagerare e lasciare lo studio un paio d’anni più tardi, dopo aver avuto problemi con la polizia).”

Tweet di Yuichi Tanaka (character designer di A Certain Magical Index, A Certain Scientific Railgun):

https://twitter.com/taikonotuki13/status/1272694861339062272

Traduzione: “Ho vissuto per circa 10 mesi con una paga di 15.000 yen.”

Ndr. 15.000 sarebbero più o meno 125 euro

Tweet dell’account @megi_sin:

Traduzione: “La mia prima paga è stata di 60.000 yen. Metà dei miei pasti al mese erano composti solo da Kimchi e Crocchette (quelli scontati perché invenduti). Sopravvivevo così.”

Ndr. 60.000 corrispondono all’incirca a 500 euro.

Tweet dell’account @SAKUOLI:

Traduzione: “Ci sono stati periodi nei quali degli animali entravano nel mio umile appartamento passando per delle fessure, o altri in cui da una finestra rotta entravano dei ratti per mangiare le patate, ammassando escrementi negli angoli della stanza.”

Tweet di Kengo Saito (chief animation director di SSSS.Gridman)

Traduzione: “Il mio salario iniziale fu di 8.000 yen. Dobbiamo fare qualcosa. Nessuno può sopravvivere così. Credo che questa sia davvero la parte peggiore dell’industria.”

Tweet di Naomi Miyata (character designer di Slayers):

Traduzione: “Alla settima nottata in bianco ricevemmo gli inbetween da quelle canaglie. All’ottava iniziai ad avere allucinazioni auditorie. Il nono giorno ne ho avuta un’altra dove il mio superiore mi diceva di tornare a casa.”

Tweet di Mausa (pseudonimo):

Traduzione: “Le tariffe si aggiravano intorno ai 100 yen per disegno, ma i costi per le strumentazioni ed il trasporto erano di circa 20.000 yen al mese, quindi il guadagno effettivo era soltanto di 6.000 yen, o giù di lì.”

Tweet dell’account @roji_ura_neko

Traduzione: “Dovreste pensare che un inbetweneer non ha alcun diritto. Si ritrova inscatolato in uno studio a salvare il culo al key animator in ritardo per il lavoro. Anche solo poter andare al funerale di un proprio parente è un miracolo. Tutto questo per un lavoro di 200 yen all’ora, al massimo. È schiavitù moderna.”

 

artisti overwork

Si ringrazia Chovo e Kim Morrisy, autrice di questo articolo di Anime News Network, per la traduzione dal giapponese.

Se volete scoprire di più sulla vita degli animatori non perdetevi questa intervista ad un talento tutto italiano, Jacopo Galli. Per restare informati sulle vicende dell’industria d’animazione giapponese, visitate il nostro apposito tag.

Fonti: 1.

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Matteo Mellino

Matteo Mellino

Matteo Mellino, sul web Mr. Gozaemon. Tormenta continuamente amici e familiari parlando dell'argomento che più lo affascina e al quale dedica tutto il suo tempo libero: l'animazione giapponese. Più pigro di Spike, testardo quanto Naruto ma sempre positivo come Goku.

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