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Trials of Mana: quanto è rigiocabile?

In questo approfondimento andremo ad esplorare la rigiocabilità offerta da Trials of Mana sotto diversi punti di vista

Da oramai quasi un mese sugli scaffali dei negozi di tutto il mondo è arrivato Trials of Mana, action JRPG di casa Square Enix, del quale vi abbiamo portato anche una recensione. Proprio in quell’occasione vi avevamo anticipato che avremmo proposto un approfondimento riguardo la rigiocabilità del titolo. Riteniamo infatti che in un titolo dove si richiede di scegliere tre personaggi su una rosa di sei, sia doveroso parlarne. Quanto questa scelta va a influenzare il nostro gameplay? E la nostra storia? Andiamo a scoprirlo.

Quanto può cambiare l’approccio agli scontri?

Partiamo dal punto forse più importante dei due: la rigiocabilità del titolo dal lato del gameplay. Con sei personaggi selezionabili per intraprendere la nostra avventura, sorge spontaneo interrogarsi sulle differenze tra di essi. Non solo a livello prettamente numerico, ma anche a livello di approccio agli scontri.

Fondamentalmente potremmo suddividere tutti i personaggi con tre categorie tipiche del JRPG: il support, il guerriero e il mago. Ad ognuna di queste categorie corrispondono 3 dei 6 personaggi. Nell’ordine Charlotte, Duran e Angela. Loro rappresentano in modo puro queste categorie.

I personaggi restanti sono invece degli ibridi. Abbiamo Riesz, la quale incarna l’healer e la maga. Kevin, sia guerriero che mago. E infine Hawkeye, un misto tra il guerriero e il support.

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Attenzione però. Quella in cui ci siamo lanciati è un’estrema semplificazione dei personaggi, la quale va a tenere conto esclusivamente di come li incontriamo a inizio gioco. Data infatti la meccanica del Class Switch, tipica del titolo, le possibilità sono innumerevoli. Proprio grazie ad essa, Trials of Mana raggiunge un eccellente livello di rigiocabilità.

Grazie alle molte e diverse classi che ogni personaggio può assumere, il gameplay con ognuno di essi può cambiare radicalmente. Potremo ad esempio rendere Duran un paladino, capace quindi di “castare” diverse magie difensive. Una varietà talmente ampia da permettere a tutti i personaggi di diventare potenzialmente qualsiasi cosa. Un’elemento che ci ha invogliati non poco a rigiocare il titolo anche con gli stessi personaggi già scelti in precedenza, pur di scoprire le diverse sfaccettature degli scontri.

Inutile dire come i diversi ruoli garantiscano approcci diversi. Giocare un mago richiederà maggiore attenzione ai danni subiti e un approccio a media-lunga distanza, nonché dei ritmi più frammentati e ragionati. Il dover infatti ricorrere all’utilizzo del ring menu per selezionare le magie (salvo per i 4 slot rapidi), renderà lo scontro più lento, ma non per questo tedioso o pesante.

Una storia simile, ma con diversi punti di vista

Passiamo ora al secondo punto. Quello relativo alla storia. Vale veramente la pena rigiocare l’intera avventura di Trials of Mana per scoprire la narrativa degli altri personaggi? Secondo noi sì, e vi spieghiamo il perché.

Bisogna chiarire il fatto che i sei personaggi del titolo sono legati a coppie, formando così tre unioni. Questo è dovuto al fatto che il gioco presenta tre possibili nemici principali. E ognuno di questi nemici è comune solo a due eroi. Ad esempio Kevin e Charlotte condividono il medesimo. A stabilire quale nemico incontreremo sul nostro cammino sarà il personaggio che abbiamo scelto come principale nella nostra avventura.

Già questo primo punto va ad aumentare non poco la rigiocabilità del titolo. Sarà infatti necessario fare tre run complete per poter conoscere tutti i nemici principali della storia. A ciò, bisogna aggiungere le storie dei singoli personaggi.

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Ognuno di essi infatti ha un passato proprio, degli obiettivi e delle motivazioni diverse per intraprendere il proprio viaggio. Rendendo dunque necessarie almeno due run per poter conoscere le singole storie di tutti i nostri eroi. Se vi state chiedendo perché non sia necessario giocare sei volte il titolo, una per ogni protagonista, è presto detto. Ogni volta che incontreremo un nuovo compagno nel gioco, prima di unirsi a noi, il gioco ci permetterà di giocare il suo prologo. Cioè, quella parte di gioco unica per ogni personaggio, prima della parte comune a tutti (salvo per le differenze sopracitate).

Per concludere…

Trials of Mana è un gioco altamente rigiocabile. Le differenze tra le diverse storie e, soprattutto, la grande profondità del sistema Class Switch, vi garantiranno moltissime ore di divertimento e sperimentazione. Vi invitiamo dunque a provare questo titolo, soprattutto se siete degli amanti del genere. Lo trovate diponibile su PlayStation 4, Nintendo Switch PC tramite Steam.

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Samuel Bianchi

Samuel Bianchi

Videogiocatore svezzato dalle sapienti mani della prima Playstation e dal Sega Mega Drive, nel tempo ha sviluppato un interesse particolare per i giochi di ruolo. Cresciuto vivendo il videogioco in solitaria, ora ha un forte desiderio di analizzare il mondo videoludico con gli altri appassionati, approfondendone le capacità aggregative e comunicative, tipiche della grande arte.

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