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Coronavirus converte Calenda, ora è pro videogiochi

Carlo Calenda tra i nerd ha una cattiva reputazione. Da anni infatti sui social si è schierato contro i videogiochi perché secondo lui i giovani dovrebbero passare più tempo facendo altro. Una campagna che ha visto più contro che pro, tra flame e meme, ma che ora si è fermata. Il fondatore e leader di Azione si è arreso a causa del coronavirus, che lo ha fatto schierare a favore per la prima volta.

Il coronavirus “siero della verità”

Da quando è giunto in Italia il coronavirus ha reso evidenti alcuni problemi politici, tecnologici e sociali non solo nel Belpaese ma in tutta Europa. Uno tra questi, da noi approfondito in questo articolo, è la inadeguatezza delle infrastrutture TIM, azienda che proprio per questo motivo (circa) ha ricevuto una bella multa di 116 milioni di euro. La scarsa qualità della rete fissa è diventata protagonista del dibattito tecnologico proprio perché, nello stare a casa, le persone connesse sono molte di più, specialmente i giovani.

La possibilità di divertirsi con i propri amici online è infatti una manna dal cielo in un periodo simile, e Calenda lo ha capito grazie ai suoi figli. In un tweet di due giorni fa ha infatti criticato scherzosamente le chat dei genitori, affermando poi di andare a comprare console per i figli come wi e PS4. Una conversione critica causata da un virus, che ha portato l’ex ministro da dire che i videogiochi causano “incapacità di leggere e sviluppare il ragionamento” a dire che ora, forse, farà felici i suoi pupilli.

Ironico o meno, noi interpretiamo positivamente questo messaggio di Calenda. Sperando che davvero sia fedele al suo spirito nerd personale. Del resto, citare Obi-Wan Kenobi nella sua bi di Twitter è chiaramente un ottimo segnale. Forse ha davvero abbandonato il Lato Oscuro della Forza.

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Francesco Santin

Francesco Santin

Studente di Scienze Internazionali e Diplomatiche, ex telecronista di Esports, giocatore semi-professionista e amministratore di diversi siti e community per i quali ho svolto anche l'attività di editor e redattore.

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