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Star Wars Jedi: Fallen Order, la recensione: La Forza di Respawn Entertainment

Star Wars Jedi: Fallen Order è l’espressione della Forza di Respawn Entertainment

Molto tempo è passato da quando abbiamo assaporato l’ultima avventura single-player ambientata nell’universo di Guerre Stellari. Specialmente che riuscisse a mantenere quello spirito speciale che la saga di George Lucas ha saputo tramandare con le riproduzioni cinematografiche. La palla passa ora a Respawn Entertainment, abile team di sviluppo chiamato a questa ardua impresa sotto l’ala di Electronic Arts, che insieme vogliono donare a tutti i fan di Star Wars un prodotto fresco, spettacolare e che si incastri coerentemente nell’universo filmico. Star Wars Jedi: Fallen Order è tutto questo, ma è tutto oro quel che luccica?

Abbiamo vissuto l’avventura di Cal Kestis da vicino, empatizzando con un giovane Jedi in crescita e sfuggito ad un’epurazione, vivendo un’intensa sfida con la galassia, i principi della Forza ma soprattuto contro l’Impero, e questa è la nostra recensione del nuovo action adventure di Respawn.

Un Padawan in Fuga

La parentesi narrativa di Star Wars Jedi: Fallen Order prende posto nella finestra temporale più buia del franchise, ovvero tra Episodio III ed Episodio IV, dopo la caduta della Repubblica e l’ascesa dell’Impero. Creare e incastonare un nuovo frammento narrativo tra due colossi cinematografici, cercando di cogliere l’essenza e mantenere una coerenza con il tutto non è sfida semplice, ma lo studio americano è riuscito nell’impresa, proponendo una storia originale che in 12 – 15 ore saprà affascinare, attraverso le varie linee narrative proposte.

Il focus principale va al nostro protagonista, Cal Kestis, un padawan che dopo l’estinzione dell’Ordine Jedi ad opera dell’Ordine 66 proclamato dall’imperatore Palpatine, riesce a fuggire a nascondersi. L’ordine dell’Imperatore, forte dell’alleanza con Darth Vader, il sith più potente, mira ad eliminare ogni traccia rimasta dei Jedi nella galassia dopo il colpo di stato, e Cal essendo un Padawan, ne è pienamente coinvolto. Il nostro protagonista non ebbe il tempo di completare il proprio addestramento sotto la guida del maestro Jaro Tapal e dovette fuggire tempestivamente, trovando riparo come operaio rottamatore sul pianeta Bracca. Egli vive la sua vita nel totale anonimato, quando è costretto a far ricorso ai suoi poteri latenti per salvare il proprio amico in pericolo durante un lavoro finito male. Gesto questo che attirerà su di sé la Seconda Sorella, sicario dell’Ordine Inquisitorio creato personalmente da Vader al fine di cacciare i Jedi rimasti, e gruppo composto da persone temibili votate al lato oscuro della Forza.

Durante la disperata fuga, Cal verrà tratto in salvo da Cere e Greeze, pirati spaziali intenzionati a ricostruire l’Ordine dei Jedi e ad opporsi all’Impero. Kestis inizialmente sarà scettico sulla posizione da prendere, ma con l’avanzare della narrazione diverrà sempre più chiara la sua posizione in merito agli eventi storici che stanno affliggendo la galassia, scegliendo di abbracciare nuovamente la Forza per rifondare l’Ordine. Seguiremo Cal in un sontuoso percorso di crescita, che lo vedrà affrontare situazioni complesse e apprendere dagli antichi maestri Jedi, sopravvivendo ed esplorando, migliorando e riscattandosi. In compagnia del nostro droide BD-1, spalla semper fidelis del nostro protagonista e utile alla causa, affronteremo un viaggio che non tradisce assolutamente l’essenza del brand, godibile sia dai fan – che troveranno molti riferimenti e easter-egg più o meno famosi riferiti ai capitoli cinematografici – che dai neofiti, che saranno aiutati con cutscene e banche dati presenti da sbloccare, per comprendere meglio la narrazione dell’universo espanso.

Al netto di una scrittura, forse un po’ troppo sbrigativa, seppur il racconto risulti lungo e con le prime ore di gioco un po’ acerbe, riesce comunque ad intrattenere egregiamente, grazie ai nodi cruciali della narrazione gestiti con perizia, dosando bene i colpi di scena, e affiancando il tutto a comprimari perfetti per un’avventura che si rispetti nell’ecosistema di Guerre Stellari, costellato di scenari evocativi coerenti e con una regia all’altezza, omaggiando principalmente la seconda trilogia del franchise.

Star Wars Jedi: Fallen Order

Mostrami le vie della Forza

Ci troviamo di fronte ad una formula classica, ma non banale, di combattimento ed esplorazione dei pianeti in una costruzione dei livelli articolata, dove scoperta e crescita arricchiscono l’esperienza di gioco. La struttura alla base di Star Wars Jedi: Fallen Order è quella di un action soulslike con elementi esplorativi in macroaree labirintiche che fanno capolino ai capostipiti del genere, come Uncharted e Prince of Persia. Approfondendo il combat system, troviamo molte dinamiche interessanti legate all’utilizzo proprio della Forza, che possiamo sfruttare sia in combattimento, sia per risolvere alcuni puzzle ambientali e sezioni platform, quest’ultime preponderanti nei livelli. I combattimenti si basano sul colpire, schivare e parare al momento giusto, cercando di spezzare la guardia del nemico, in caso questi sia umano, oppure colpire incessantemente e schivare durante le cariche della fauna locale. Combattere con l’iconica spada laser è estremamente appagante, a dimostranza dell’eleganza dello stile Jedi che qui è riprodotto alla perfezione, ma che spesso potrebbe tradirci proprio con le creature che popolano i pianeti che visiteremo, che tenderanno ad avere uno stile incompatibile per un duello con la spada, risultando quindi più complesso evitare di essere colpiti anche con una schivata.

Più esaltanti invece gli scontri con gli Inquisitori, dove tattica, colpi al momento giusto e parate immediate saranno di vitale importanza per vincere. Scontri questi che daranno al via a una danza sfrenata di fendenti e parate spettacolari. Non mancheranno i classici scontri con i trooper, dove potremo deviare o rispedire il colpo di blaster verso i bersagli in base alla nostra reattività nel parare con la spada laser, finestra temporale questa che troverà semplificazione o meno in base all’impostazione di difficoltà selezionata tra le quattro disponibili, intercambiabili in qualsiasi momento dal menù principale. Spezzare le guardie nemiche attraverso la ripetizioni di colpi base o potenti (consumando Forza), oppure attraverso una parata eseguita al momento giusto, può dare vita ad un’animazione di esecuzione in base al tipo di nemico che abbiamo contro, sia questo umanoide o animale. Ogni nemico che ci ritroveremo ad affrontare, sia esso una belva, boss, o soldato imperiale, disporrà di un set preciso di mosse, e ognuno avrà a disposizione un attacco potente, contrassegnato da un aura rossa al momento stesso della sua esecuzione, che non potremo parare e che infliggerà un quantitativo notevole di danni. Occorre quindi saper padroneggiare la schivata, essendo anche non soggetta a stamina di alcun tipo, ma non per questo sempre risolutiva. Molti attacchi potranno colpirci ugualmente in base al tipo di colpo in entrata. Talvolta la ferocia di alcuni nemici non ci darà respiro e anche dopo un colpo che ci viene assestato ne riceveremo subito un altro senza riuscire a schivare correttamente. Necessario anche saper dosare la Forza, che negli scontri più tattici può rappresentare una risoluzione importante, a patto di non consumarla tutta. Saremo comunque in grado di recuperarla con gli attachi andati a segno correttamente, così da avere un vantaggio tattico da sfruttare, che incrementerà man mano che sbloccheremo nuovi poteri.

Durante le nostre esplorazioni, ci imbatteremo in punti in cui meditare, dove potremo riposare – facendo riapparire tutti i nemici sconfitti, ripristinando i nostri parametri vitali e il numero di cure possibili atttaverso gli Stim fornitici da BD-1 – e potenziarci attraverso la distribuzione di punti abilità guadagnati sconfiggendo nemici e reperendo gli echi dai luoghi di interesse e contenenti i ricordi di eventi passati. I suddetti punti potranno essere distribuiti in tre colonne portanti della crescita di Cal Kestis: Forza, Spada Laser e Difesa. Le abilità a disposizione andranno a migliorare quelle che possediamo di base o ne aggiungeranno altre, nonostante progredendo nella storia potremo sbloccarne ulteriori in base al potenziamento acquisito. Il viaggio di Cal infatti, serve anche per recuperare gli insegnamenti del suo maestro, che si manifesteranno attraverso dei flashback. Dopo questi avvenimenti in poi potremo sfruttare quella precisa abilità per raggiungere delle zone inizialmente inaccessibili per il protagonista e il suo droide; quest’ultimo anche sarà soggetto a vari potenziamenti utili da sfruttare in battaglia e per sbloccare percorsi. Siamo di fronte quindi ad un sistema di backtracking che si incastra bene con la formula di gioco, ma che qualche volta inciampa in un level design confusionario, seppur ben stratificato. La mappa delle zona, che potremo consultare ogni volta con la pressione di un tasto, sarà di vitale importanza se non si vuole girare a vuoto in cerca del prossimo obiettivo. In alcune aree specifiche saremo chiamati anche a risolvere degli enigmi ambientali, nei quali dovremo aguzzare l’ingegno, sfruttando sapientemente i poteri della Forza a nostra disposizione. Durante il nostro peregrinaggio sui vari pianeti esplorabili in design labirintici, troveremo anche delle casse che conterranno degli elementi di natura estetica che potremo applicare a Cal, a BD-1, alla Mantis (la nostra nave adibita ad hub di gioco con la quale ci sposteremo nella galassia), e alla nostra spada laser, della quale potremo modificare il cristallo, l’elsa, l’emettitore, l’interruttore e il materiale per creare l’arma a nostro piacimento.

Star Wars Jedi: Fallen Order

Tecnica Jedi

Sul fronte tecnico e grafico del titolo, Star Wars Jedi: Fallen Order offre degli scorci davvero ispirati, che incarnano perfettamente l’essenza artistica della saga di George Lucas, in un level design ben articolato ma non sempre convincente, che favorisce determinati pianeti piuttosto che altri e che tende a disorientare con le molteplici vie da percorrere, anche in ottica di enigmi ambientali non sempre intuitivi e che conseguentemente rallentano la progressione. Durante la nostra prova su PC di fascia medio-alta, abbiamo riscontrato dei freeze ogni qualvolta si è effettuato un cambio d’area e conseguentemente durante il caricamento della stessa, e che di rado ha compromesso il corretto svolgimento del gameplay. Nonostante questo, il gioco è ben ottimizzato, garantendo un elevato frame-rate con una buona qualità senza un dispendio eccessivo di risorse. I modelli a schermo sono perlopiù di buona fattura, mentre non si può dire lo stesso delle animazioni fuori dal combattimento. I movimenti di Cal durante l’esplorazione e la corsa mostrano spesso una goffagine irreale, inficiando sull’estetica generale della scena esplorativa in terza persona. Maneggiando la spada laser tutto cambia, e sono proprio gli scontri tra armi corpo a corpo a valorizzare i movimenti migliori, dove l’incrocio costante di armi bianche spettacolarizza ogni moveset programmato. Il tutto si perde un po’ contro le belve o qualsiasi entità che non abbia una postura e che incassi semplicemente i colpi, e questo si riduce a una serie di attacchi da infliggere con schivate occasionali, talvolta imprecise, e combo ripetitive classiche, che troveranno delle varianti potenziandone il corrispettivo nell’albero delle abilità.

L’utilizzo dell’Unreal Engine 4, più malleabile rispetto al Source Engine e Frostbite, è sicuramente una scelta azzeccata per la produzione, che riesce a valorizzare ulteriormente il lavoro di Respawn Entertainment sul fronte visivo che sul design, regalando ai fan dell’universo di Star Wars una proposizione credibile a tutto tondo. Illuminazione e particellari si presentano molto bene, forti anche di una paletta cromatica estremamente ampia, con shader di ottima qualità in tutte le occasioni. Encomiabile anche il lavoro svolto sul fronte del sound design e sul doppiaggio in italiano, dove ogni effetto sonoro è ben riconoscibile e coerente, prendendo a piene mani dalla saga per quanto riguarda musiche ed effetti.

Abbiamo riscontrato un numero minoritario di bug inerenti ai nemici durante la nostra prova, che non hanno compromesso assolutamente l’esperienza di gioco, anche a fronte di un’intelligenza artificiale delle presenze ostili non sempre brillante e spesso prevedibile, ma che in alcune situazioni può risultare più ostica. Non abbiamo riscontrato di contro, una grandissima varietà di nemici e il senso di ripetitività può acutizzarsi facilmente durante gli scontri, con modelli riciclati e spesso riproposti sotto una forma più forte con l’avanzare della progressione.

Star Wars Jedi: Fallen Order

In conclusione

Star Wars Jedi: Fallen Order è un titolo ambizioso, che unisce molti generi videoludici e li amalgama sapientemente per creare un’avventura convincente e in linea con il franchise di appartenenza. Da molto tempo si sentiva la mancanza di un capitolo esclusivamente single-player che ponesse al centro dell’esperienza l’avventura di un Jedi, completamente votata alla narrazione e alla crescita individuale, che ne sviscerasse tutti gli aspetti caratteristici. Il viaggio di Cal Kestis interpretato da Respawn Entertainment riesce sotto molti aspetti ma non è esente da imperfezioni, soprattutto di natura tecnica che avrebbero avuto bisogno di una rifinitura ulteriore.

Fallen Order è un titolo narrativo, inserito in un contesto estremamente affascinante del mondo cinematografico di George Lucas, ossequioso verso la saga stessa, con un combat system poco approfondito, ma che nonostante questo in certi frangenti sa regalare divertimento e soddisfazione, con un buon tasso di sfida generale, ma che si scontra inevitabilmente con un level design non proprio brillante in alcune sezioni, e con delle calibrazioni delle azioni da compiere per proseguire nelle sezioni platform esplorative non sempre precise. D’altro canto i maestosi scenari riescono a far dimenticare buona parte delle pecche strutturali dei livelli, ma non gli scontri contro la fauna – sicuramente meno riusciti e profondi di quelli contro gli umanoidi – e nemmeno le animazioni del nostro protagonista fuori dal combattimento.

In bilico tra Lato Chiaro e Lato Oscuro della Forza, ma tendente di più verso il primo, Jedi Fallen Order saprà far felici i fan più accaniti dell’universo di Guerre Stellari, proponendosi come ottima base per la costruzione di iterazioni future inerenti al brand lato giocatore singolo, offrendo al grande pubblico una buona trama che si incastra bene tra i due film, ma non un prodotto sufficientemente levigato da essere considerato un titolo imprescindibile da chi contatti con la Forza non ne ha mai avuti, e che inevitabilmente si pone sul mercato come uno dei migliori titoli dedicati al franchise.

Pro

  • Ottima direzione artistica
  • Fusione di meccaniche ben riuscita
  • Un buon combat system…

Contro

  • …Ma poco profondo
  • Level design non sempre brillante
  • Piccole imperfezioni di natura tecnica

VOTO: 8/10

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Mirko Proietti

Mirko Proietti

Videogiocatore classe '96 operativo dall'età di 3 anni. La prima esperienza con Sega Mega Drive e PlayStation in contemporanea. Prediligo il genere Platform e GDR, ma da sempre mantengo una visione a 360 gradi del panorama videoludico. Laureato in Comunicazione, cerco la completezza nella produzione del videogioco, che tendo a considerare un'arte vera e propria.

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