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Fate/Grand Order: Zettai Majuu Sensen Babylonia Ep. 2-3

Dopo qualche settimana, torniamo finalmente a parlare di Fate/Grand Order: Zettai Majuu Sensen Babylonia, con due episodi molto diversi tra loro.

Il secondo, molto simile al primo, il terzo invece più a tema Slice of Life, finalizzato a farci apprezzare i personaggi in vesti diverse.

L’episodio due, come ho detto, prosegue il lavoro del primo, continuando a presentarci in maniera fedele rispetto al gioco mobile i personaggi e le vicende. Non mancano umorismo e scene d’azione, anzi, ho riso parecchio guardando questa puntata, e allo stesso modo ho apprezzato molto le animazioni durante gli scontri.

Uno scontro e una rivelazione

Lo scorso episodio avevamo lasciato Enkidu, Mash e Fujimaru di fronte alle Mura di Uruk, assediate dalle Bestie Demoniache.

Enkidu propone quindi una deviazione, e i tre si avventurano in un bosco, nel quale incontrano due nuovi personaggi, che immediatamente attirano l’attenzione.

Si tratta di Merlino, famoso mago delle leggende arturiane, ed Ana, una misteriosa, giovane servant, evocata a causa del Graal, che viaggia col mago.

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Il modo con cui il primo viene introdotto in questa puntata è semplicemente perfetto: dapprima dice di essersi perso e accetta l’invito di seguire Fujimaru e gli altri. Poco dopo, appreso che l’uomo col quale gli Osservatori di Chaldea stanno viaggiando si è presentato con Enkidu, svela uno dei maggiori dubbi lasciati dal primo episodio.

Il kingmaker spiega che Gilgamesh, sovrano di Uruk, è già tornato dal suo viaggio alla ricerca dell’immortalità, il che significa che il suo migliore amico, Enkidu, deve essere già morto. Allora, chi è l’uomo che, spacciandosi per lui, sta guidando Fujimaru e Mash per i boschi?

Il falso Enkidu viene quindi smascherato ed inizia uno scontro non molto lungo, ma le cui animazioni risultano molto ben fatte. Sono fluide, le azioni chiare e semplici da seguire, e il tutto è scandito da un ottimo comparto musicale che, come ho già detto, ricalca quello del gioco per mobile.

Lo scontro non sembra volgere per il meglio per Mash e Fujimaru nonostante questi vengano aiutati da Ana, ma la situazione viene salvata… Proprio da Merlino!

Questi ha infatti aspettato che Enkidu fosse distratto e, intrappolandolo in una illusione, riesce a far fuggire il gruppo. La colpa, a detta dei due, è della sua umanità.

“A volta avere un intelletto umano può ritorcersi contro di te.”

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Il momento dei saluti

Una volta in salvo, finalmente è il tempo di presentarsi ufficialmente.

Merlino, ovviamente, inizia a comportarsi… Beh, da Merlino, chiedendo addirittura di venire chiamato “fratellone Merlino”. Ana, in maniera opposta, si mantiene sulle sue nonostante Fujimaru cerchi di coinvolgerla.

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I quattro vengono interrotti da Roman, che sostiene che sia impossibile che Merlino esista come servant. Il Caster, infatti, è intrappolato per eternità nella Torre di Avalon, condannato ad osservare la storia umana fino al suo termine, senza mai morire.

Il direttore di Chaldea non manca di sottolineare anche quanto il Mago sia in realtà inutile in battaglia, nonostante possegga una Chiaroveggenza che gli permette di osservare tutto ciò che è situato nel presente. Al contrario, Gilgamesh, evocato come Caster, può vedere il futuro e Solomon ha una visione praticamente totale la storia umana. Tenete a mente questo punto, perché sarà molto importante per la storia, in futuro.

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Merlino quindi spiega che è stato possibile evocarlo in maniera del tutto straordinaria poiché Babilonia è situata prima dell’anno della sua nascita. È come se fosse morto, in quel tempo, e pertanto è possibile per lui manifestarsi come spirito eroico.

Tuttavia, il fatto che ciò sia stato possibile dipende anche dalle straordinarie abilità di evocatore del suo Master: Gilgamesh.

Successivamente, Merlino chiede di potere aiutare i due nella loro missione e confessa di avere assistito a tutte le loro battaglie col fiato sospeso.

Prima di tutto questo, assistiamo ad una scena molto divertente nella quale Fou sferra un potente calcio a Merlino, e i due litigano.

Verso la ziggurat

Al sorgere del sole i quattro si dirigono finalmente ad Uruk, scortati da Merlino.

Durante il viaggio, riusciamo ad avere qualche informazione in più sulla situazione a Babilonia. Quasi tutte le città stato della Mesopotamia sono state spazzate via dell’Alleanza delle Tre Dee, e i superstiti si sono rifugiati dietro le mura di Uruk, abilmente difese dal sovrano.

Attualmente, quindi, è proprio l’Alleanza a rappresentare la maggiore minaccia per il futuro dell’umanità: se infatti queste riusciranno a distruggere Babilonia, l’ultimo fronte che resiste ancora, la razza umana sarà perduta. Ciò significa che, ancora prima di recuperare il Graal spedito nel passato da Solomon, Fujimaru e Mash dovranno trovare un modo di fermare le Dee ed impedire la caduta della fortezza babilonese.

Una volta entrati ad Uruk, ci dirigiamo finalmente ad incontrare il tanto temuto tiranno, Gilgamesh.

L’accoglienza del sovrano, comunque, è tutto fuorché calorosa e pacifica, e questi li sfida a dimostrare la loro forza, sostenendo che in base a questa valuterà le loro intenzioni.

Dopo un breve scontro uno contro due, Gilgamesh respinge ogni loro richiesta. Sostiene infatti di non avere bisogno dell’aiuto di Chaldea per compiere il proprio dovere di difendere Uruk.

Fujimaru si affretta a dire che è necessario recuperare il Graal per salvare il principio antropocentrico. Proprio in quel momento il Caster sorprende tutti: è lui in possesso della Coppa.

Naturale, dice, poiché tutti i tesori di questo mondo gli appartengono.

L’arrivo di Ishtar

I due vengono interrotti da un ufficiale della ziggurat che porta una notizia. Una delle tre divinità dell’Alleanza è diretta all’edificio: Ishtar.

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Scopriamo quindi il vero nome della ragazza che aveva aiutato Fujimaru e Mash nel primo episodio, ma non viene approfondita né la sua figura, né spiegato allo spettatore che non ha giocato a Fate/Grand Order per quale motivo abbia le sembianze di Rin.

Onestamente trovo l’introduzione di Ishtar l’elemento più debole di questi primi tre episodi. Trattata come una comparsa e fatta scomparire in meno di cinque minuti, lo spettatore non ha il tempo né per conoscerla né per rimanere almeno incuriosito dal personaggio.

Spero che nelle prossime puntate riusciranno a risolvere il problema. D’altra parte, la resa delle animazioni mi piace molto: somiglia moltissimo alla Rin che Ufotable ci ha proposto negli anni, conservandone parecchie movenze e atteggiamenti, e riuscendo al tempo stesso a sembrare più matura.

Tornando a noi; Ishtar, Ana e Mash iniziano un breve combattimento, che viene interrotto proprio nel momento in cui la prima e la seconda si guardano negli occhi.

“Adesso mi è chiaro… Deve essere il destino.”

Con poche, enigmatiche frasi, la divinità cessa le ostilità e vola via, lasciando spiazzati i nostri protagonisti.

La componente Slice of Life

Era già stato dichiarato che il fattore slice of life sarebbe stato molto presente, in questa trasposizione. La seconda parte del terzo episodio ne è la conferma.

Dapprima, i nostri protagonisti si recano ad una locanda per alloggiare, e la sera si trovano coinvolti in una cena con Merlino, Ana ed altri servant precedentemente evocati dal sovrano. Questi sono Ushiwakamara, Benkei e Leonida.

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Se da una parte questo elemento sembra troppo accentuato, fino quasi a soffocare la trama principale, dall’altra qualcuno potrebbe definirlo utile per conoscere i personaggi al meglio.

Un re giusto

“Me lo ero immaginato come un re terribile… Ma forse è buono?”

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È un volto già noto in questo franchise, in realtà, ma Fate/Grand Order ci consente di apprezzarlo in vesti del tutto nuove: non è infatti evocato come Archer, bensì è un Caster, ed è nelle vesti di sovrano giusto che difende il proprio popolo dalla distruzione con tutte le proprie forze.

Abbiamo visto molto poco di questo Gilgamesh in due soli episodi, ma chi ha già giocato al mobile lo sa: sarà uno dei personaggi più importanti, che non mancherà di stupire fino alla fine.

Questa consapevolezza mi rende solo più impaziente di vedere la storia entrare nel vivo. Ho molto apprezzato la rappresentazione del re come statista, stratega. È estremamente pragmatico e calcolatore nelle proprie azioni, e soprattutto ha sempre bei chiaro il proprio obiettivo: proteggere Uruk.

La scena finale del secondo episodio, in particolare, ci permette di immergerci immediatamente nel punto di vista e nei modi di agire di Gilgamesh.

Un’ottima presentazione

Personalmente, ritengo che il pregio principale del secondo episodio sia stato presentare Merlino nel migliore modo possibile.

Questo era un servant molto atteso dai fan, che a lungo aspettavano di poterlo vedere in un anime. Ci troviamo infatti di fronte alla prima vera apparizione animata di Merlino come co-protagonista. Prima, il Mago dei Fiori era stato brevemente mostrato solo in Apocrypha o in Unlimited Blade Works, durante dei flashback di Arturia o Mordred.

Il personaggio era stato comunque approfondito anche prima di Fate/Grand Order in Garden of Avalon, un Drama CD con annesso romanzo allegato al box di Unlimited Blade Works in Giappone.

Il secondo episodio traspone bene la sezione del gioco. Qualche gag viene tagliata, così come alcune informazioni, forse perché ritenute superflue per gli spettatori del solo anime. Una tra tutte, scopriamo che, oltre a Chaldea, l’unico fronte dell’umanità che resiste all’Incenerimento è Avalon, poiché situata fuori dallo spazio così come lo conosciamo.

Ciò consente a Merlino, ancora in vita nel presente, di rifornire la struttura di tutto il mana necessario per funzionare.

L’episodio due di Fate/Grand Order: Zettai Majuu Sensen Babylonia riesce a delineare una prima caratterizzazione di Merlino assolutamente fedele: è un mago brillante, intuitivo, nonché abbastanza potente da essere candidato al titolo di Grand. E, nonostante tutto, è anche un incorreggibile mascalzone che non riesce a rimanere serio troppo a lungo.

Contemporaneamente, alcuni dialoghi riescono a far percepire la malinconia, il retrogusto amaro della sua condizione: se non ci fosse il presente, sarebbe semplicemente un uomo solitario, condannato a passare l’eternità ad osservare un giardino.

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Da ciò, il motivo per cui adesso si è schierato dalla nostra parte. Non per altruismo, ma perché senza degli esseri umani da osservare si annoierebbe, soffrirebbe della propria condizione di prigionia.

Conclusioni

Questi due episodi Fate/Grand Order: Zettai Majuu Sensen Babylonia confermano la qualità dei precedenti due. C’è qualche pecca, alcuni dialoghi o spiegazioni sono tagliati drasticamente o eliminati del tutto, ma confido che sia tutto recuperabile nei futuri episodi che, lo ricordo, saranno 21 in totale.

La serie durerà fino a marzo; Fujimaru e Mash ci terranno compagnia ancora per diverse settimane.

 

 

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Daniela Reina

Daniela Reina

Nel tempo libero viaggia attraverso tempo, spazio e mondi di fantasia in compagnia di qualche buona lettura. Il suo manga preferito è Berserk, l'anime Neon Genesis Evangelion.

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