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Recensione Google Pixel 3a XL

Cari lettori, commodoriani e non, lo sappiamo che è uscito da un po’ di tempo e fidatevi se vi diciamo che anche noi non vedevamo l’ora di parlarvi di questo Google Pixel 3a XL: complice l’estate e le millemila richieste, siamo riusciti ad averne uno per le mani solo ora, ed eccoci qui a parlare di quello che, probabilmente, è uno dei migliori se non il MIGLIOR smartphone di fascia media in circolazione. Perché? Lo vediamo subito nella recensione a seguire.

Scheda tecnica

Alt, prima di iniziare con la recensione bisogna parlare di tecnicismi, che ci piacciono tanto e, in questo caso, non fanno onestamente gridare al miracolo. Ma vedremo che l’abito non fa il monaco!
Scocca in plastica, display AMOLED da circa 6 pollici, doppio speaker (audio stereo) e doppio microfono; questa è la facciata. Invece, per quanto riguarda il cuore pulsante di Pixel 3a XL: Snapdragon 670 coadiuvato da 4GB di RAM e 64 GB di memoria interna NON espandibile. Lo smartphone è Dual SIM ma la seconda SIM è una eSIM, ancora non utilizzabile in Italia. Abbiamo poi NFC, GPS, Accelerometro, una batteria da 3700 mAh e una USB-C 2.0 con supporto all’OTG. Ci sono poi due sensori sui bordi destro e sinistro che Google chiama “Active Edge” che vedremo più avanti a cosa servono. Da questa rapida occhiata non sembra uno smartphone all’avanguardia e le prestazioni non promettono chissà che cosa. La realtà però è un’altra, ma vi teniamo sulle spine per i dettagli.

Design, materiali ed ergonomia

A livello di design, in questo Google Pixel 3a XL troviamo due anacronistici cornicioni, sopra e sotto. Sicuramente più apprezzabili di un notch grande come quello di Pixel 3a XL, su questo non c’è dubbio! La scocca posteriore è in plastica e segue le linee dei fratelli più grandi con uno spacco tra la parte opaca e quella lucida, dando poi un effetto vetro e una sensazione in mano di cura e solidità. Sicuramente non da la stessa sensazione “Premium” che danno i fratelli maggiori, ma è sicuramente un feedback positivo. C’è poi il display, la capsula auricolare frontale che fa anche da secondo speaker, la fotocamera frontale, sul lato posteriore troviamo lo speaker principale e la Type-C, una griglia per il primo microfono e sopra c’è anche il jack audio!
A livello di ergonomia, sicuramente Pixel 3a è più comodo di Pixel 3a XL ma grazie alle Gestures su Android 10 (spoiler) non ci sono problemi nell’utilizzo quotidiano!

Software ed esperienza d’uso

Il software. Questo magico, e spesso sottovalutato software, che spesso viene messo da parte nelle valutazioni degli utenti perché “smartphone X ha il processore più potente quindi è meglio”; è a questo tipo di affermazioni che Google decide di dire “No, non è vero. Il software può fare la differenza”.  Android stock si, ma con l’ottimizzazione Google. Mai un lag, mai un impuntamento, una batteria molto duratura, anche alcuni giochi più pesanti girano senza problemi grossi (attenzione, non problemi grossi, ogni tanto qualche lagghettino c’è, ma non è niente di distruttivo). Un’esperienza utente fluida, leggera, fulminea e SICURA. Utilizzato inizialmente con PIE e poi con la beta di Android 10, e vi possiamo dire che abbiamo notato solo miglioramenti. Il software è chiaramente aggiornato alle patch di sicurezza di Agosto al momento della recensione (ma sono sicuro che mentre sto scrivendo siano già arrivate quelle di settembre). E niente, che vi si può dire di più? Lo smartphone non si surriscalda mai ,gestisce benissimo il passaggio tra un’applicazione e l’altra, anche le più pesanti, e nonostante i soli 4GB di RAM c’è un’ottima gestione di quest ultima, garantendo il minor numero possibile di reload delle applicazioni.

Le opzioni sono un po’quelle che sono, è Android Stock quindi un po’”spoglio” in termini di personalizzazione, ma vi possiamo assicurare che non serve altro. Un’esperienza utente senza precedenti, a livelli davvero altissimi e paragonabile a quella che si può avere su un top di gamma. Possiamo fare un piccolo appunto? Si: il sensore per le impronte digitali non è proprio tra i più precisi in circolazione, è capitato ogni tanto di dover riposizionare il dito due/tre volte prima del riconoscimento, e non c’è il riconoscimento del volto. Inoltre i soli 64GB di memoria interna, non espandibile, potrebbero stare un po’strettini, ma Google punta tanto sul cloud. Cose che davvero, passano in secondo piano con un’integrazione così perfetta con il sistema Google. E l’active edge? Semplicemente uno squeeze sui lati dello smartphone per richiamare l’assistente Google!

Display

Il display è un’ottima unità, AMOLED, come non si vede spesso su dispositivi di fascia media, i colori sono accesi ma mai troppo saturi, ben tarati, c’è il supporto all’HDR e la luminosità massima non è la più alta ma sotto al sole si vede veramente bene. Nient’altro da dire!

Audio

L’audio in capsula è buono, in cuffia anche. È stereo tramite gli speaker, ma si perde un po’ quella pienezza che contraddistingue i Pixel “grandi” a causa del posizionamento dello speaker inferiore, passato dall’essere frontale allo stare sul lato inferiore. La qualità audio resta comunque ottima, tra le migliori su questa fascia di prezzo/prestazioni. In vivavoce si sente abbastanza bene, nessun problema!

Connettività

Bluetooth 5, NFC, GPS, Wi-Fi 5 GHz e LTE, nessun problema di ricezione anche al chiuso e nell’ascensore bunker, c’è il supporto all’OTG e il supporto da Wi-Fi a cella è praticamente istantaneo. Peccato per la mancanza della seconda SIM, c’è una eSIM ma qui siamo un po’indietro, e non si sa quando le vedremo.

Fotocamera

La fotocamera di questo Google Pixel 3a XL è fuori dal mondo. Eredita tutte le cose buone della versione top, la stessa applicazione, la stessa cura nel software.
Su questa fascia di prezzo è senza dubbio la miglior fotocamera sul mercato. Ci siamo divertiti un sacco con la modalità notte, e in generale a utilizzarla durante le giornate. Un piacere scattare foto con questo smartphone. Il mio consiglio per il futuro? Se doveste acquistarlo, lui o un parente della famiglia Pixel, anche quando cambierete smartphone non buttatelo. Bisognerebbe SEMPRE avere un Pixel con se, in qualsiasi occasione, anche solo per la fotocamera che spesso supera anche alcuni dei marchi più blasonati.

Anche i video, nonostante abbiano solo la stabilizzazione elettronica, sono ben riusciti e con un audio pulito. Non a livello delle fotografie, ma comunque apprezzabili.

Ma vi lascio direttamente qua sotto la solita galleria di immagini e il link a Google Photos per vederle in qualità massima.

Nient altro da dire

Batteria

Google Pixel 3a XL ha una batteria da 3700 mAh gestiti bene, molto bene, dal software. Nonostante l’utilizzo intensivo tra fotocamera, social, mail, chiamate, maps e chi più ne ha più ne metta, si riesce senza problemi ad arrivare a fine giornata con il 25-30% di batteria residua e circa 5.30-6h di display acceso. Non è un battery phone ma la giornata la completa ampiamente!

Conclusioni

Le conclusioni? Io vorrei passare al #teampixel. Uno dei migliori smartphone che abbia mai provato, non lasciatevi intimorire dalla discordanza prezzo/scheda tecnica. È il software che si paga, è il software che fa tutta la differenza. Google Pixel 3a XL (e insieme, il fratellino 3a, anzi, forse più il piccolo che il grande) sono tra gli smartphone migliori mai concepiti, e tra quelli migliori da acquistare se volete dei dispositivi veloci, completi, funzonanti, eleganti, e con una fotocamera da paura.
Il prezzo lo valgono tutto. Best buy? Forse. Sicuramente tra gli smartphone migliori di questo 2019. Il marchio di Google è onnipresente, in ogni azione del sistema, dal piccolo suono sprigionato dal tap di un’icona al velocissimo switch delle applicaizoni nel multitasking, dal feed della vibrazione pulito e potente all’incredibile stabilità che il sistema offre in ogni sua funzione.

 

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Federico Basanese

Federico Basanese

24 anni, Milano. Programmatore di giorno, appassionato di tecnologia di notte. Prediligo il mondo degli smartphone, trovandoli ormai un'estensone del corpo (preferisco scrollare facebook che il passare tempo con gli amici) e non più dei semplici strumenti. Mi emozionano tantissimo l'IoT e il sushi.

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