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La nostra vita, dagli occhi di un’intelligenza artificiale

No, passare continuamente dai dati cellulare al WiFi non serviva a niente. Ieri erano infatti Instagram, Whatsapp e Facebook – la triade di Mark Zuckerberg – a essere andati fuori servizio per più di dieci ore. Audio impossibili da scaricare, like impossibili da lasciare e altri disservizi hanno mandato nel panico gli utenti, che hanno riversato su Twitter il loro disappunto contro il malfunzionamento, apparentemente causato da “lavori in corso”. Speriamo che Twitter non cada mai tra le mani di Zuckerberg.

Panico generale a parte, però, questo “black out” ha lasciato trapelare un piccolo particolare interessante: come le IA taggano le nostre foto. Dandoci modo, praticamente, di vedere come vede un’IA.

https://twitter.com/backlon/status/1146460965904384001

Come vede un’intelligenza artificiale

Scorrendo sulle bacheche di Facebook e Instagram, infatti, al posto delle foto spuntavano delle linee di testo contenenti i tag associati dall’IA dei social network. Scritte come “image may contain: people smiling, three people, wedding, cat, sky” [l’immagine potrebbe contenere: persone che sorridono, tre persone, matrimonio, gatto, cielo] andavano a formare la nuova, bizzarra feed dei due social, vista però come la vedrebbe un’intelligenza artificiale.

E non solo oggetti o eventi. Tra i tag apparivano anche i nomi delle persone presenti nella foto, grazie al sistema di riconoscimento facciale sviluppato da Facebook che – ora previa autorizzazione – può riconoscere il tuo volto nelle foto in cui non sei taggato.

I tag vengono utilizzati da Facebook dal 2016, e per un fine nobile. Grazie a loro infatti anche le persone cieche possono fare esperienza dei social network, che tramite apposite tecnologie “leggono” all’utente le immagini e i video – descrivendo i contenuti presenti proprio grazie ai tag.

Tuttavia, la questione dei tag potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Non è chiaro infatti se Facebook utilizzi queste informazioni per creare pubblicità mirate. E, se lo facesse, avrebbe a disposizione una quantità piuttosto rilevante di informazioni.

Spesso infatti non ci si rende conto della quantità delle informazioni presenti in una foto finché queste non ci vengono piazzate davanti agli occhi. E non ci vuole una conoscenza del simbolismo o di qualche strana corrente artistico-filosofica per interpretarle: capire quali sono i nostri hobby, il luogo in cui andiamo in vacanza o i nostri interessi da una foto è così facile che anche un’intelligenza artificiale può farlo.

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@ageitgey su GitHub

Alla fine, la questione ha rivelato un aspetto interessante di come funzionano i social network. Oltre a poterli vedere con gli occhi di un’IA – anche se quello che vedono non è così entusiasmante -, questo black out ci ha messo di fronte anche all’evidenza che le IA stanno diventando sempre più brave a riconoscere cosa (e chi) è contenuto in una foto. E tutto grazie alle centinaia di migliaia di foto che diamo loro in pasto ogni giorno.

Se è una cosa negativa o no, comunque, sta a voi deciderlo.

P.S: se siete curiosi di vedere i tag associati alle vostre foto, potete farlo utilizzando questa estensione per Google Chrome.

FONTE

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