Dr Commodore
LIVE

Polaroid: la nostra recensione – Un banale Déjà vu

Polaroid: la nostra recensione

Ogni volta che vedo un film in anteprima per poi scriverci una recensione, cerco sempre di entrare in sala conoscendo il meno possibile della pellicola, in modo tale da non avere alcun pregiudizio che possa influenzarne la visione.

Questa volta, in parte perché attirato dal titolo e dalla copertina e in parte perché son un fan del genere Horror, ho voluto fare un’eccezione e ho deciso di guardare il trailer.

polaroid 10

Terminata la visione del trailer, il mio cervello è stato in grado di elaborare solamente due parole: Déjà vu.
E non sto parlando di una piacevole sensazione di Déjà vu, come quella che può suscitare un buon piatto di lasagne, facendo riaffiorare i ricordi di un’infanzia passata a gustare quelle che preparava la nonna.
No, la sensazione di Déjà vu che ho provato è più simile a quando, mangiando un minestrone, riaffiorano i ricordi del nauseabondo passato di verdure della mensa scolastica, che le maestre facevano trangugiare agli studenti nonostante facesse ribrezzo anche a loro stesse.

Alcuni utenti Tumblr hanno calcolato la lunghezza dell’arnese di Luigi

Mi hanno tuttavia insegnato che non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina, per cui mi sono deciso ad andare al cinema sperando che il mio intuito avesse fatto cilecca e che questa pellicola risultasse quantomeno decente.
Mi duole ammettere che purtroppo non è così.

Polaroid, che si ispira ad un cortometraggio del 2015 del medesimo regista, è il classico teen-movie banale in salsa horror, stracolmo di cliché e che utilizza la tecnica dei Jumpscare per spaventare lo spettatore.

La regia

Partendo dalla regia di Lars Klevberg, la pellicola risulta essere tremendamente semplice e scolastica, rendendo quindi anche molto prevedibili e poco spaventose le scene con il mostro.
Non si percepisce mai una vera sensazione di ansia e “l’orrore” è trasmesso unicamente attraverso dei prevedibilissimi jumpscare.

La fotografia

Voglio però spezzare una lancia in favore di una fotografia quantomeno decente. L’ambientazione diurna è caratterizzata da una fotografia basata prevalentemente su colori freddi, derivanti dal plumbeo cielo invernale, che ben si accostano all’atmosfera notturna caratterizzata invece quasi sempre dall’assenza totale di luce naturale. Il dualismo nella fotografia riesce quindi a creare una buona atmosfera, che però viene quasi totalmente nullificata dalla regia mediocre.

La sceneggiatura

Il film è il classico teen-horror-movie. Bird Fitcher (Kathryn Prescott) è una giovane adolescente timida ed insicura che fatica a trovarsi degli amici.
Il ritrovamento di una misteriosa macchina fotografica segna una svolta nella sua vita e in quella di tutti coloro che la ragazza ha fotografato; una volta che una persona è stata impressa sulla pellicola, il suo destino è infatti segnato.

Una misteriosa creatura inizia dunque a dare la caccia a Bird e a tutti i suoi amici, con un unico scopo: uccidere chiunque compaia sulla Polaroid.

Polaroid 14

Tralasciando la banalità della trama, estremamente simile ad opere gran lunga più celebri (ad esempio The Ring), la sceneggiatura presenta evidenti sbavature nel definire le reazioni umane.
Il problema principale risulta essere la totale incapacità della maggior parte dei personaggi di accendere la luce. Normalmente, quando una persona si ritrova da sola in casa e sente dei passi, la reazione umana più logica sarebbe quella di accendere tutte le luci; i protagonisti di questa pellicola hanno invece deciso che è più intelligente vagare a tentoni nel buio, inciampando e cadendo ad ogni angolo (ferendosi anche in modo tutt’altro che lieve), piuttosto che premere un interruttore.

Per quanto riguarda la recitazione, non vi è molto da dire. Come nella maggior parte di queste produzioni, il cast non presenta attori famosi e la recitazione risulta essere molto mediocre.

In conclusione

Polaroid è dunque un teen-horror movie estremamente banale sia sul piano della regia che su quello della sceneggiatura, stracolmo di cliché e in cui il fattore horror è relegato in prevedibilissimi jumpscare.

Insomma, un banale Déjà vu.

VOTO: 5/10

Per rimanere informati sul mondo nerd, continuate a seguirci sul nostro sito DrCommodore.it e su Facebook, Instagram, Telegram, YouTube, Discord, Steam e Twitch.

Articoli correlati

Dr Commodore

Dr Commodore

Sono Dr Commodore, servono altre presentazioni?

Condividi