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Mr Steven: l’ultima idea folle di Elon Musk

Elon Musk non smette di avere idee folli, ma questa volta potrebbe riuscire a far risparmiare a SpaceX milioni di dollari. Si tratta di Mr Steven: una nave equipaggiata con una grossa rete che ha lo scopo di recuperare le due parti di carenatura che proteggono i satelliti durante il lancio.

Alcuni dettagli

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Mr Steven è una nave lunga 62 metri e larga 10 metri che è entrata a far parte della flotta di SpaceX dal 2017. Si va dunque a unire a i razzi Falcon 9 e Falcon Heavy e alle piattaforme di atterraggio marine “Of Course I Still Lover You”, situata nell’Atlantico, e “Just Read the Istructions”, nel Pacifico.

L’idea nasce dalla necessità di diminuire i costi dei lanci e un buon modo per farlo è di recuperare le due parti delle carenature del carico utile. Infatti, dopo essersi staccate dal razzo, cadono nell’oceano rimanendo inevitabilmente danneggiate dall’impatto per poi essere corrose dall’acqua salata. Il costo di questi settori del satellite si aggira sui 6 milioni di dollari, ovvero un decimo del costo di Falcon 9. Il recupero permetterebbe un risparmio enorme, oltre a ridurre l’inquinamento nell’Oceano.

Il funzionamento

Il funzionamento della nave è molto semplice e consiste in una grossa rete da 3700 metri quadrati sorretta da lunghe braccia. Quest’ultima avrà il compito di attutire la caduta del settore – alto 13 metri, largo 5 metri e con un peso di 1000 Kg – che cadrà da una altezza di circa 100 chilometri. Inoltre, i rivestimenti dei satelliti sono dotati di propulsori ad azoto che permettono di rallentare la caduta grazie alla resistenza atmosfera. In aggiunta a questo, è presente un paracadute orientabile dotato di GPS che andrà ad aprirsi a circa 8 km dalla superficie dell’Oceano. Per raggiungere Mr Steven sarà poi necessario tenere conto anche dei venti e altri fattori che possono far deviare la caduta del rivestimento.

Finora il progetto ha collezionato solo fallimenti e nel primo tentativo, avvenuto nel febbraio 2018, venne mancato l’obiettivo di poche centinaia di metri. Da allora sono cambiate molte cose, come la rete che è stata sostituita con una più grande e robusta. Ovviamente è pressoché impossibile riuscire a recuperare entrambi i rivestimenti del satellite, ma recuperarne anche solo uno porterebbe a un risparmio notevole.

Secondo alcune indiscrezioni il prossimo test avverrà nel mese di settembre.

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