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Interstellar, il buco nero è stato ritoccato perché ritenuto troppo brutto

Anche la scienza si fa bella

Tra i tanti motivi che rendono Interstellar un film da vedere figura sicuramente la solida base scientifica su cui poggia il film. La presenza di Kip Thorne come consulente scientifico ed il fatto che siano state usate delle equazioni reali per descrivere cosa succede dal punto di vista fisico quando si è in prossimità di un buco nero fanno del film un piacere non solo per gli occhi, ma anche per il cervello.

Tuttavia, come succede per gli attori, sembra che anche il buco nero che vediamo nel film si sia sottoposto ad una sessione di make-up.

https://www.youtube.com/watch?v=YdSz12Glhlw

Una pubblicazione, ad opera del team di effettistica speciale e del loro consulente, ci rivela che il modello del buco nero originale, così come era descritto dalle equazioni, risultava troppo confusionario per essere apprezzato da un pubblico generalista. Di conseguenza è stato deciso di apportare qualche ritocco.

Thorne, fisico teorico del California Institute of Technology, ha collaborato con lo studio londinese Double Negative, utilizzando le equazioni della relatività generale di Einstein per creare una simulazione dettagliata e verosimile di un buco nero. Hanno però usato qualche trucchetto!

La fisica al servizio del cinema

Innanzitutto, la squadra ha modellato il buco nero partendo da fasci di raggi luminosi, piuttosto che prenderli singolarmente. Questo ha permesso di evitare le discontinuità, attenuando l’aspetto generale del buco nero e rendendo meno nauseante l’esperienza in sala.

La crew ha poi dovuto correggere la deformità del disco di accrescimento (l’anello di materia che circonda il buco) che si è scoperto essere dovuta alle alte velocità alle quali doveva girare il buco nero nel film. L’asimmetria rendeva tutto più confusionario e quindi decisero di rallentare la velocità di rotazione, in modo tale da rendere l’intero aspetto più simmetrico ed armonioso.

buco nero

Da un punto di vista prettamente scientifico, il buco sarebbe dovuto apparire così

Un’ultima accortezza, infine, si è rivelata essere solo una scelta stilistica. Molti elementi della simulazione sono stati aggiunti iterativamente, per rendere il buco nero sempre più realistico. Ad esempio, quando arrivò il momento di aggiungere l’effetto Doppler alla simulazione (per correggere la scala cromatica includendo alcuni cambi di frequenza indotti dal buco nero) il tutto diventò più scuro e tendente al blu. Il team decise quindi di usare la versione precedente, che non includeva le correzioni dovute all’effetto Doppler. Per questo motivo il buco nero è più rosso di quanto non sarebbe nella realtà.

Il buco nero visto al cinema è chiaramente piuttosto diverso da quello uscito dalla simulazione matematica. Una rappresentazione fedele alla realtà avrebbe fatto contenti i fisici e gli astronomi, ma si sa, questa è Hollywood e le apparenze contano!

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Gabriele Pati

Gabriele Pati

Cresciuto con libri di cibernetica, insalate di matematica e una massiccia dose di cinema e tv, nel tempo libero studia ingegneria, pratica sport e cerca nuovi modi per conquistare il mondo. Vanta il poco invidiabile record di essere stato uno dei primi con un account Netflix attivo alla mezzanotte del 22 ottobre 2015.

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