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Facebook non rimuoverà le fake news

Quello delle fake news è un problema molto sentito al giorno d’oggi. Molte persone – soprattutto quelle poco pratiche del web – faticano a riconoscerle e le condividono, contribuendo alla diffusione di informazioni non vere. Qual è uno dei terreni più prolifici per la circolazione delle fake news? Ovviamente Facebook.

Facebook e le fake news

fake news

Nel Regno Unito è in corso una campagna pubblicitaria di Facebook che dicefake news is not our friend, cioè “le fake news non sono nostre amiche”.

Ci si potrebbe quindi aspettare una presa di posizione abbastanza forte da parte dell’azienda: sia per coerenza con la campagna pubblicitaria, sia per la gravità del problema, non sarebbe così strano aspettarsi la rimozione delle fake news – dopo un processo che ne verifichi l’effettiva falsità, ovviamente.

E invece no! Il social network ha dichiarato che i vari editori possono avere punti di vista molto differenti su un certo argomento. Inoltre, rimuovere i loro post andrebbe contro i principi base della libertà di parola. Proprio per questo motivo, Facebook non rimuoverà i post, anche se dovessero contenere fake news. In compenso, questi verranno “retrocessi” e compariranno con più difficoltà nella nostra home.

Il caso InfoWars

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InfoWars è un sito con molto seguito – circa 900.000 followers su Facebook – che fa prevalentemente talk show online. Inoltre, una delle sue figure principali, Alex Jones, ha 2.4 milioni di iscritti su YouTube. Questo sito ha più volte diffuso notizie false, contribuendo pesantemente a creare disinformazione. Oliver Darcy, un reporter della CNN, ha chiesto a Facebook come pensa di contrastare la diffusione di fake news se, nel contempo, permette a siti come InfoWars di pubblicare contenuti falsi.

La risposta del social network è stata quella che abbiamo riportato sopra:

Consentiamo alle persone di postare questi contenuti come una forma di espressione, ma non li mostreremo all’inizio del News Feed.

La “retrocessione” di questi post comporta un calo dell’80% circa delle visite, limitandone effettivamente la diffusione. Ma è giusto limitarsi a contenere le fake news anziché eliminarle definitivamente?

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