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Google e HTC: tutti i dettagli dell’accordo

Da anni ormai le finanze di HTC versano in acque sempre peggiori. Da un po’ ormai molti amanti della casa si erano preparati a un triste conto alla rovescia prima della sua chiusura. Non stupisce perciò che quando a settembre è stato reso noto il possibile accordo fra Google e la casa taiwanese, in molti hanno visto riaccese le loro speranze.

Speranze che non si possono dire disattese. È di oggi infatti la notizia della ratifica dell’accordo. Ma andiamo a studiarlo più da vicino:

Google

Google con questa intesa vedrà la sua presenza in Asia aumentare in modo esponenziale. Infatti con un’offerta di 1,1 miliardi di dollari la casa di Mountain View ha preso il controllo di una grande maggioranza del reparto di Ricerca e Sviluppo (R&D) smartphone di HTC, oltre alla licenza non esclusiva di alcune proprietà intellettuali dell’azienda di Taiwan.madebygoogle logo banner

Nello specifico si tratta di circa 2000 ingegneri (che nonostante il passaggio a Google resteranno a Taiwan), molti dei quali avevano già collaborato con la grande G per lo sviluppo dei Pixel.
Rick Osterloh dichiara che

Taiwan is a key innovation and engineering hub for Google, and Taipei will now become the largest Google engineering site in APAC.

Sono quindi chiare le mire espansionistiche di Google verso un mercato fiorente e redditizio come è quello asiatico. E quale miglior modo per espandersi se non appoggiandosi al marchio che più di tutti ha seguito android fin dalle origini, potendo vantare una serie di primati invidiabili? Fra questi Osterloh ricorda:

  • lo smartphone 3G nel 2005
  • il primo “touch-centric phone” nel 2007
  • il telefono con la scocca completamente in metallo nel 2013.

HTC

Da questo accordo Google ha guadagnato un centro di sviluppo per i propri smartphone dotato di un know-how decennale; e HTC invece?

L’azienda taiwanese grazie al miliardo di dollari versati da Google ottiene un po’ di respiro dalla drammatica crisi economica che la sta attraversando. Inoltre, seppur ridimensionata, la sua divisione R&D continua ad essere operativa. Infatti la casa ha già annunciato di stare lavorando allo sviluppo del successore di HTC U11.

Inoltre, grazie a questo ridimensionamento, la casa taiwanese potrà concentrarsi maggiormente su quello che sembra essere diventato il suo nuovo core business, ovvero la realtà virtuale. Continua infatti la scommessa di HTC sulla realtà virtuale con la continuazione dello sviluppo dei visori Vive.

vive banner

In conclusione:

È ovviamente difficile in casi come questo non fare paragoni lungo gli anni e tirare in causa Motorola.
La divisione mobile della M alata era stata comprata da Google nel 2012 per 12,5 miliardi di dollari, solo per poi essere rivenduta per circa 3 miliardi a Lenovo due anni dopo. Tuttavia le similitudini fra le due acquisizioni si fermano qui. Questa volta infatti la casa di Mountain View non ha acquistato un intero marchio (il nome resta saldamente nelle mani della casa di Taipei), ma soltanto un centro di R&D. Inoltre oggi Google pare seriamente intenzionata a combattere direttamente nel sempre più affollato mercato degli smartphone, come ha ampiamente dimostrato con la commercializzazione di due generazioni di Pixel.

Con l’acquisizione di queste nuove risorse Google avrà finalmente a disposizione le risorse per giocarsela ad armi pari con Samsung, Apple a Huawei? Solo il tempo ce lo potrà dire.

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