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Recensione OnePlus 5T, sempre più top

Cari lettori, Commodoriani e non, oggi parliamo di OnePlus 5T: dopo la nostra recensione di OnePlus 5, mi ero chiesto cosa potesse proporci di meglio l’azienda cinese. La risposta è: nulla! Eppure è ancora meglio di prima!

Scheda Tecnica

OnePlus 5T non differisce in nessun modo rispetto a OnePlus 5: Processore Snapdragon 835 a 2.45GHz, 6/8 GB di RAM e 64/128 GB di Memoria interna.
Ingresso USB Type C con Dash Charge e supporto all’OTG, jack per le cuffie da 3,5mm, due fotocamere, 16+20 MP con f/1.7 e una frontale da 16MP con f/2.0, una batteria da 3300 mAh e la Oxygen OS creata su base (ANCORA!!) Android 7.1 Nougat. Insomma, un copincolla della precedente eccetto per la fotocamera e per il display, di cui parleremo dopo.

Design, materiali ed ergonomia

Dal punto di vista del design, OnePlus ha fatto la maggiore rivoluzione rispetto al 5: troviamo infatti uno smartphone allineato al mercato dei 18:9, con un display allungato e tasti virtuali a schermo. Il sensore d’impronta digitale è stato spostato sul retro e la fotocamera posteriore è lievemente più sporgente della versione precedente. Le dimensioni restano però pressoché identiche: lo smartphone infatti, se paragonato al 5 non è più grande, nonostante il display maggiorato. Il vantaggio dei 18:9 è proprio questo! La back cover è identica a quella di OP5 con la differenza del sensore posto sopra il logo OnePlus. Lo smartphone presenta sul frame il classico slider per i vari profili audio e anche qui è presente la “Horizon line” che favorisce l’impugnatura. I materiali sono di una qualità altissima: scocca unibody in alluminio e un mega gorilla glass per il frontale. La qualità costruttiva è eccellente e il colore (Midnight Black) non fa altro che aumentare l’eleganza del dispositivo.

Unico appunto: sí, OnePlus si è allineata ai 18:9 ma ormai son tutti così. Non è più una novità e non da più l’impatto che dava con S8 o G6 a inizio anno. Il telefono è bellissimo, e averlo per le mani è molto diverso rispetto al guardarlo in immagine, ma niente di nuovo insomma.

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Software ed esperienza d’uso

Parlando d’esperienza d’uso, riprendo ciò che dicevo di OnePlus 5: ai limiti della perfezione. Il telefono non si impunta nè scalda minimamente, in nessuna occasione. Le app più pesanti si aprono in maniera quasi istantanea (Pokémon GO ci mette circa 5-6 secondi a caricare TUTTO) e poi partono subito ABBOMBA con dettagli al massimo e nessun calo di framerate. Troviamo le opzioni di personalizzazione che c’erano anche sul 5, quindi la possibilità di cambiare il tema (chiaro, scuro o default) e il colore degli accenti all’interno del sistema, con una gamma abbastanza completa.
Nessuna app particolare eccetto OnePlus Community dove potete condividere, aggiornare e confrontarvi con altri utenti OnePlus, e ricevere tutte le news relative al brand. In sostanza, la Oxygen OS riprende tutto ciò che di meglio c’è da Android Stock (un sistema operativo fluido, leggero, veloce, reattivo e pulito) e ci fa delle piccole aggiunte, che, unite ad un’ottimizzazione senza precedenti, rendono questo OnePlus 5T uno, se non IL telefono più reattivo e prestante del 2017.

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Il sensore d’impronte posteriore è rapido e comodo da raggiungere, e la velocità è pressoché identica a quella di OnePlus 5 e, udite udite, ha anche lui il riconoscimento facciale. Non è un riconoscimento facciale 3D come quello di iPhone X ma è pressoché istantaneo e, con la luminosità del display sparata al massimo, ogni tanto riconosce anche al buio. Devo ammettere di non trovarla una feature fondamentale: c’è il sensore; ma averle entrambe è molto comodo, specialmente per me che quando sono in ufficio tengo il telefono su uno stand e mi basta il doppio tap sullo schermo per sbloccare in modo istantaneo. Insomma, ogni tanto fa comodo e fa ritrovare quell’usabilità che si era persa togliendo il sensore frontale.
Parlando invece lato Hardware, l’esperienza è accompagnata da un bellissimo display da 6.01″ in 18:9, AMOLED con risoluzione FHD+.
Il display è un passo avanti rispetto al predecessore OnePlus 5, non solo per il rapporto di forma, ma anche per la qualità del pannello e per la taratura del colore (personalizzabile), che di default risulta migliore di quella precedente.
Resta un filino sotto ai dispositivi Samsung come qualità, ma sopra altri top di quest anno.
I colori sono ben riprodotti, vividi ma non troppo accesi, e i neri sono ovviamente perfetti grazie alla tecnologia AMOLED che spegne i pixel per riprodurre tale colore.
Parlando di audio invece, troviamo lo stesso altoparlante di OnePlus 5, potente, non gracchiante, il più forte altoparlante mono in circolazione.
In capsula si sente molto bene, e anche in vivavoce è davvero pulito.
Lato ricezione ci siamo: non ho trovato punti in cui il segnale era totalmente assente, a volte un pochino debole ma l’ascensore bunker è stato superato alla grandissima, senza nemmeno un minimo di perdita di segnale, quindi mi sento in dovere di promuovere questo campo a pieni voti: resta il fatto che dipende dall’operatore che avete e dalla distanza dalla cella.

Fotocamera

Qui dovremo fare un discorso un po’ ampio, ma ovviamente non mi soffermerò sui 10.000 dettagli e vi parlo diretto come al soito: OnePlus 5T fa delle bellissime foto, che sulla carta dovrebbero essere superiori a OnePlus 5, poiché la fotocamera ha ricevuto un upgrade, con due sensori 16+20 con f/1.7. In questo caso però, il sensore non è più un sensore “tele” ma un Sony IMX376K  con la stessa focale. Questo sensore interviene quando le condizioni luminose sono difficoltose e utlizzando la tecnologia “Intelligent Pixel” cattura più dettagli e combina 4 pixel in 1 per ridurre il rumore nelle foto. I risultai sono delle foto pulite, con dei colori più fedeli al naturale rispetto a OnePlus 5 e che anche con poca luce offrono dei risultati davvero di alto livello. Questo sensore aiuta anche a catturare dettagli sulla profondità garantendo un effetto bokeh che sembra naturale e offre degli scatti molto molto particolari.
Ecco una carrellata per spiegarvi che intendo.

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Parlando della frontale, anche qui abbiamo una 16MP con f/2.0 che fa delle foto abbastanza carine.

I video sono stabilizzati solo elettronicamente e registrabili fino a 4K 30FPS. Ma al solito, adoro i 1080p 60fps che sono davvero fluidi, con una messa a fuoco fulminea e una stabilizzazione davvero ottima.

Il software è generalmente completo con non molte opzioni ma quelle fondamentali, semplice da usare e con una modalità manuale molto molto completa.

Batteria

Rispetto a OnePlus 5, con uno schermo più grande OnePlus 5T riesce a fare magicamente meglio. Non chiedetemi come. Ma in giornate di utilizzo normale, con una batteria da 3300 mAh, superiamo le 6h di display senza problemi. In uso stress invece arriviamo intorno alle 5h di utilizzo senza problemi. Il lavoro svolto da OnePlus è sempre più preciso e pulito. È inoltre supportata la ricarica rapida grazie al sistema Dash Charge, attualmente il sistema di ricarica rapida più veloce sul mercato. Nulla da dire anche qui.

Considerazioni finali:

OnePlus 5T è per quanto mi riguarda il “telefono della vita”. L’unica cosa di cui potrei lamentarmi è che questo è effettivamente quello che poteva essere OnePlus 5 al lancio ma comunque: un buon display in 18:9, buona autonomia, tanta eleganza, e soprattutto un mostro di potenza fanno di questo telefono uno dei veri top di questo 2017. Il prezzo, anch’esso accattivante: solo 500 euro nella versione 6GB di ram e 64 di memoria interna, mentre 550 nella versione 8/128, non un centesimo in più rispetto alla versione precedente.
Tutto questo per il top dell’hardware trovabile ad oggi. E’ davvero un ottimo prodotto, non avrete nulla di cui lamentarvi!

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Federico Basanese

Federico Basanese

24 anni, Milano. Programmatore di giorno, appassionato di tecnologia di notte. Prediligo il mondo degli smartphone, trovandoli ormai un'estensone del corpo (preferisco scrollare facebook che il passare tempo con gli amici) e non più dei semplici strumenti. Mi emozionano tantissimo l'IoT e il sushi.

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