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Recensione Asus Zenfone 4, fascia media che si crede top di gamma

Cari lettori, commodoriani e non, oggi parliamo di Asus Zenfone 4, dispositivo iconico presentato a Settembre e pietra miliare della linea Zenfone 4 che verrà trattata mano a mano su questo sito.
Come mai questo titolo? Vediamolo nella recensione!

Scheda tecnica

Lato tecnico lo Zenfone 4 è un dispositivo attuale e completo. Lo troviamo con ben 4GB di RAM e 64GB di memoria interna (di cui circa 12 occupati dal sistema operativo). Questa RAM è governata dal nuovo Snapdragon 630, presentato a maggio, con GPU Adreno 508.
Il processore in questione è pensato, insieme allo Snapdragon 660, per portare prestazioni e funzioni di fascia alta su dispositivi di fascia media. Ecco uno dei motivi che mi hanno portato a dare un titolo così alla recensione. Scopriremo poi se si concretizzerà nell’utilizzo quotidiano.
A proposito di Snapdragon 660: di Zenfone 4 esiste anche la versione con quest ultimo processore e un paio di GB di RAM in più, che è quella destinata ai mercati extraeuropei. Specifico che li ho avuti entrambi per le mani, e ho provato per molto proprio quella con il 660. La recensione vale per entrambi comunque, le prestazioni sono praticamente le medesime, lievemente a favore della versione con 660.
Concludono la scheda tecnica abbastanza importante: il supporto al Dual Sim, una doppia fotocamera posteriore (12+8MP) con uno dei due obiettivi con angolo di visione a 120° (quindi grandangolare) una frontale da 8MP e una batteria da 3300 mAh. Per i nostalgici c’è anche la Radio FM
Finiamo il tutto con Android in versione 7.1.1. aggiornato alle patch di sicurezza di Settembre con la nuova e perfezionata ZenUI nella versione 4.

Design, materiali ed ergonomia

Parlando dal punto di vista del colpo d’occhio, lo Zenfone 4 è davvero molto bello. Il sensore d’impronte digitali, rispetto al modello precedente, lo troviamo dalla parte opposta: frontale, in un tasto incavato sul display ma non premibile, seguendo il trend degli ultimi tempi. E accanto a questo tastone troviamo anche i due tasti soft touch back e multitasking, non intercambiabili ma, si, lo devo dire FINALMENTE RETROILLUMINATI (Galeazzi docet.).
Nella parte frontale si trova anche il bel display da 5,5″ (e giuro che ero convinto fosse un 5,2″ per quanto è compatto) e la capsula auricolare con led di notifica integrato (figo!).
La parte posteriore è invece il fiore all’occhiello di questo dispositivo: vetro, caratterizzato dalle classiche striature circolari degli smartphone Asus, con la bellissima doppia fotocamera a filo. Un retro elegante ed essenziale che garantisce un ottimo colpo d’occhio e, in questa colorazione deepsea black da anche un senso di eleganza e sobrietà che ho visto in pochi altri dispositivi.
Il frame invece è in metallo e presenta le solite cose: carrellino per la Sim+microSD, microfoni, speaker, antenne nascoste con inserti in plastica, jack da 3,5mm e USB Type-C con supporto all’OTG.

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Insomma, dal punto di vista del design ci siamo: seppure Asus sul frontale si sia allineata alla stragrande maggioranza dei dispositivi ha puntato molto sul retro e sui giochi di luce dello smartphone che fanno sicuramente di questo dispositivo un oggettino interessante con un certo appeal.
Che dire per quanto riguarda l’ergonomia: si tiene bene in nonostante i 5,5″ e non rischia di scivolare facilmente. Comunque sempre meglio una cover visto il vetro posteriore!

Esperienza d’uso

Parliamo della ciccia. Lo Zenfone 3 era sicuramente un ottimo dispositivo, fluido, reattivo, ma non esente da problemi. Primo fra tutti la ZenUI, che oltre ad essere un’interfaccia invecchiata malissimo, era anche piena di bloatware che appesantivano tutto e occupavano preziosa memoria.
Qui Asus ha risolto in parte il problema alleggerendo, finalmente, la ZenUI da tutti i bloatware inutili che ci piazzavano sopra. ci troviamo infatti di fronte ad un’interfaccia snella, senza fronzoli e con molte funzionalità, tra cui la gestione dei temi e una perfetta integrazione dei servizi Asus. Troviamo alcune funzioni come le gesture per tirare giù la tendina delle notifiche e lo swipe in alto per accedere alla schermata degli shortcut della ZenUI.
L’unica cosa che non è cambiata è proprio il look, che forse è un po’ da svecchiare. C’è anche, utilizzando gli sfondi stock, una simpatica funzione parallasse che muove lievemente lo sfondo seguendo l’accelerometro, stile iOs.
Una cosa che non mi è piaciuta è invece la rimozione della possibilità di personalizzare le icone applicando un icon pack a scelta con il launcher stock.

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Ma detto questo, come si comporta Zenfone 4?
È qui che arriviamo al senso della recensione: lo Snapdragon 630 è un portento, un processore che fa andare il telefono come un fulmine e il lavoro di ottimizzazione svolto da Asus è davvero su un altro livello rispetto alla generazione precedente. Le app più pesanti si aprono in davvero poco tempo e poi girano molto fluide, senza cali di framerate, e il processore non scalda MAI eccetto in situazioni di stress super intenso. E anche quando lo fa non perde comunque un colpo.
Un’esperienza di utilizzo davvero ottima che ha fatto grandi passi avanti dalla precedente generazione.
Migliorata anche la stabilità generale, non ho mai avuto riavvii accidentali o impuntamenti strani durante l’utilizzo.
Parlando del display invece troviamo un pannello LCD IPS in risoluzione FHD, Asus ha perso l’abitudine di tarare da in modo orribile i colori del pannello e questa volta non mi sono sentito costretto a mettere la modalità “Vivid” del display.
I colori non sono più slavati come i precedenti dispositivi ma troviamo un display con colori brillanti e accesi fin da subito, che posson essere tarati successivamente in base alle nostre preferenze.
Lato audio è interessante l’uso della tecnologia DTS Headphone Xcompatibile con l’audio surround 7.1., cosa vista per la prima volta in uno smartphone e che avevo trovato soltanto negli Zenpad 3S 10 e 8.0. Grazie a questa tecnologia, l’audio in cuffia è estremamente immersivo e potente.
Lo speaker ha una qualità buona ma non eccelsa mentre in capsula si stente davvero benissimo.
Lato ricezione ci siamo: Asus Zenfone 4 supera al pelo l’ascensore bunker, riuscendo a navigare e sentire le chiamate anche in quella situazione. Rapidissimo il passaggio da Wi-Fi (DualBand) a cella c’è il supporto all’LTE fino  a 600 MB/s.

Fotocamera

Asus quest anno punta moltissimo sulla fotocamera: dopo aver tempestato i social con l’hashtag #welovephoto infatti, abbiamo visto miriadi di scatti fatti con la famiglia Zenfone 4.
Il software della fotocamera è ricco e completo, con una modalità manuale perfetta ricca di impostazioni. La prima cam, da 12 MP e apertura focale f/1.8 consente di scattare delle ottime fotografie, sia con tanta luce che in notturna e l’HDR lavora davvero bene. Il secondo modulo, un grandangolo con apertura equivalente al primo e angolo di visione a 120° da 8MP invece soffre un po’ in entrambe le condizioni, ma di giorno ci offre la possibilità di fare scatti che quasi nessun altro smartphone può fare, consentendoci di gestire un panorama come quello in foto senza doverci sbracciare.

Tutte le foto sono pulite e senza sbavature, grazie alla stabilizzazione ottica dell’immagine, presente inoltre anche nei bellissimi video, registrabili fino a 4K UHD che questo smartphone può registrare.

Eccovi qualche esempio di foto e un video dimostrativo.

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La fotocamera frontale invece è sufficiente con molta luce, un po’ meno con poca, anzi, diciamo che in quel caso possiamo stendere un velo pietoso.

Batteria

La batteria da 3300 mAh , in uso stress, regge per circa 4h e 30 di utilizzo. Mentre vi sto scrivendo questa recensione son le 15 lo smartphone ha ancora il 70% di batteria con un utilizzo medio dalle 7 del mattino. Diciamo che per l’utilizzo normale di una persona porta a sera senza problemi, e  con almeno 6h di  schermo acceso. Questo per la versione con Snapdragon 630.
Quello con Snapdragon 660 consuma un po’ di più, nell’ordine delle 1-2h in meno di utilizzo.
Non ho avuto la possibilità di testarlo con il caricabatteria originale, perché avevo una confezione dedicata ai “giornalisti”  (perché sono un giornalista serio eh.). Sulla carta dovrebbe caricare da 0 a 100 in circa 1h e mezza o poco più.
In entrambe le versioni, sia con Snapdragon 660 che 630, troviamo quindi  un’ottima gestione delle risorse, con dei consumi più marcati nella versione più potente.

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Federico Basanese

Federico Basanese

24 anni, Milano. Programmatore di giorno, appassionato di tecnologia di notte. Prediligo il mondo degli smartphone, trovandoli ormai un'estensone del corpo (preferisco scrollare facebook che il passare tempo con gli amici) e non più dei semplici strumenti. Mi emozionano tantissimo l'IoT e il sushi.

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