Durante la conferenza stampa per il suo film Frankenstein alla Mostra del Cinema di Venezia, Guillermo del Toro ha spiegato come mai secondo lui un cineasta dovrebbe prendere in considerazione di fare un film con Netflix, anche se questo implica che probabilmente esso non vedrà il buio della sala (se non per proiezioni limitate).

Per Guillermo del Toro Netflix rappresenta un'”opportunità”
Secondo il regista premio Oscar per La forma dell’acqua e Pinocchio, la scelta di collaborare con Netflix non rappresenta un compromesso, bensì un’opportunità per conciliare ambizione artistica e portata internazionale.
Sostiene infatti che il cuore della narrazione cinematografica risieda in un equilibrio delicato tra “la dimensione dello schermo e la dimensione delle idee“, e secondo lui lo streaming permetterebbe di dare forma a un immaginario potente, come ha dimostrato nel già citato Pinocchio. Con Frankenstein vuole ribadire la convinzione che la piattaforma non riduca l’impatto delle opere, ma al contrario offra un terreno fertile per sfidare le convenzioni.
Inoltre le uscite tradizionali potrebbero affrontare diversi rischi basati su fattori esterni: quando il suo Nightmare Alley uscì nei cinema a fine 2021, la sua performance al botteghino non fu minata soltanto da Spider-Man: No Way Home, ma anche dalla variante Omnicron del Coronavirus.

Frankenstein verrà inizialmente distribuito nei cinema statunitensi il 17 ottobre, per poi arrivare su Netflix in tutto il mondo a partire dal 7 novembre. Del Toro tiene molto all’opera di Mary Shelley, tanto che sognava di adattarla per lo schermo sin da bambino: “Ho sempre atteso il momento giusto, sia creativo che produttivo, per poter dare al film una scala e una portata tali da ricreare completamente il suo mondo“. E con Netflix è certo di poter raggiungere oltre 300 milioni di spettatori.