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Atari rafforza il catalogo: 5 titoli Ubisoft passano sotto la sua gestione per essere ripubblicati

Atari con una mossa che profuma di nostalgia e, allo stesso tempo, di opportunità ha ufficializzato l’acquisizione dei diritti di cinque titoli firmati Ubisoft, con l’intento di riportarli in vita su nuove piattaforme. L’accordo comprende Cold Fear (2005), I Am Alive (2012), Child of Eden (2011), Grow Home (2015) e Grow Up (2016). Cinque produzioni che, pur appartenendo a epoche e generi differenti, hanno lasciato il segno nella memoria di milioni di giocatori.

Deborah Papiernik, Vicepresidente del New Business di Ubisoft, nel comunicato Atari disponibile su BusinessWire, ha sottolineato il valore di questo passaggio di testimone: “Milioni di giocatori hanno già vissuto questi mondi, e questo accordo permetterà loro di riviverli, offrendo al tempo stesso la possibilità a nuove generazioni di scoprirli per la prima volta”. Un approccio che punta a mantenere lo spirito originale dei titoli, ma con l’aggiunta di nuove modalità di fruizione e una distribuzione più ampia.

Per Atari, che negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di rilancio del proprio marchio storico, l’operazione rappresenta molto più di un semplice ritorno. È un’occasione per dimostrare come il passato videoludico possa essere reinterpretato, aggiornato e reintrodotto in un panorama sempre più dominato da remake, remaster e recuperi di cult dimenticati.

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Dai classici al rilancio delle IP a cura di Atari

Il CEO e presidente Wade Rosen ha spiegato chiaramente la filosofia dietro a questa strategia: “Ubisoft e Atari hanno entrambe una tradizione nel creare mondi che hanno fatto innamorare i giocatori, non solo per il modo in cui si giocavano, ma per le emozioni che sapevano trasmettere. Siamo entusiasti di riportare in vita questi titoli e allo stesso tempo esplorare modi per espandere e far evolvere i franchise”.

Non si tratta dunque di semplici riedizioni, ma di un progetto che guarda anche alla possibilità di nuovi contenuti, formati aggiornati e collaborazioni estese. Nel mirino non c’è solo la conservazione, ma un vero e proprio rilancio creativo. Atari, che già gestisce un catalogo di oltre 400 giochi e brand iconici come Asteroids, Centipede e RollerCoaster Tycoon, si conferma così sempre più attiva nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio videoludico.

Dall’altra parte, Ubisoft continua a focalizzarsi sulle sue saghe più celebri come Assassin’s Creed o Rainbow Six, lasciando che Atari si occupi di ridare linfa a esperimenti narrativi e artistici che rischiavano di restare chiusi negli archivi. Per i videogiocatori di vecchia data si tratta di una seconda occasione per rivivere atmosfere uniche, mentre per i nuovi arrivati sarà un modo per scoprire esperienze che, a loro tempo, hanno saputo sorprendere e innovare.

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Leggi anche: Far Cry: Ubisoft e FX al lavoro su una serie TV tratta dal gioco

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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