One Piece: dal Gomu Gomu al Nika: la più grande menzogna del Governo
Per oltre vent’anni di serializzazione abbiamo creduto che Monkey D. Luffy fosse il ragazzo di gomma, dotato di un frutto paramecia buffo e apparentemente poco minaccioso. La verità, svelata solo nel cuore della battaglia contro Kaido, ha cambiato tutto: il “Gomu Gomu no Mi” non esiste, il vero nome è Hito Hito no Mi, modello: Nika, un frutto mitico di tipo Zoan. Non un potere qualunque, ma l’incarnazione stessa del Dio del Sole, della libertà e della risata che spezza le catene.
Non sorprende che il Governo Mondiale abbia nascosto questa verità per oltre 800 anni, etichettando il frutto con un falso nome per ridurne l’impatto. Perché temere tanto un frutto? Perché chi lo risveglia diventa la minaccia più grande all’ordine imposto dai Ventiquattro Regni: un uomo capace di piegare la realtà alla sua immaginazione.

Joy Boy, il primo portatore del potere divino
Molto prima di Luffy, questo stesso frutto fu mangiato da Joy Boy, la leggendaria figura del Secolo Vuoto. Un uomo che osò ribellarsi al sistema tirannico e che unì popoli e razze sotto il segno della libertà. La sua risata echeggiava come un’arma e la sua forza costrinse venti regni a coalizzarsi per sconfiggerlo. Non a caso, ancora oggi i Cinque Astri di Saggezza temono persino il suo nome.
Zunesha, l’elefante millenario, ha riconosciuto in Luffy il ritorno di quella volontà: un segno che la leggenda non era mai svanita del tutto. La trasmissione non è genetica, ma simbolica: risvegliare Nika significa incarnare nuovamente quella fiamma.
One Piece e il terrore del Governo Mondiale

Mai come con questo frutto si è vista tanta paura nelle alte sfere del potere. La semplice idea che possa risvegliarsi è sufficiente a far muovere i Gorosei in prima persona, pronti a sporcarsi le mani pur di eliminare il nuovo Joy Boy. Imu, il sovrano nell’ombra, sa bene che l’esistenza del frutto rappresenta il collasso del sistema: la libertà non si governa, non si compra e non si imprigiona.
Ogni apparizione di Luffy in Gear 5 è, per il Governo, un colpo al cuore della propria autorità. Non è solo un nemico forte: è il simbolo vivente che le loro menzogne secolari possono crollare in un istante.
Gear 5: l’apice dell’offensiva
Quando Luffy ha risvegliato il frutto, come leggiamo anche su Gamerant, la sua forza è esplosa in modo incontenibile. Kaido, l’autoproclamato “creatura più forte del mondo”, è stato sconfitto con una potenza mai vista. Da allora, Luffy ha affrontato e sopraffatto avversari del calibro di Rob Lucci e persino un Ammiraglio come Kizaru. Il frutto non aumenta solo la forza bruta: trasforma il corpo in un’arma illimitata, modellabile come un cartone animato vivente, capace di piegare persino le leggi della fisica.
Al momento, l’unico limite è la resistenza del corpo di Luffy: l’uso prolungato lo prosciuga fino a ridurlo a uno straccio inerte. Ma questo è solo l’inizio. Quando riuscirà a padroneggiare del tutto il potere, non ci saranno più catene, più tiranni, né alcun Imu che possa fermarlo.

One Piece e l’eredità di una risata che rovescia il mondo
Il frutto di Nika non è soltanto il più offensivo dell’intera serie: è un concetto incarnato, una forza che rende il combattimento stesso un atto di libertà e gioia. È la promessa che la risata può spazzare via la paura. Ed è per questo che il Governo lo teme più di qualsiasi arma antica o potere proibito.
Luffy non è più solo un ragazzo di gomma: è diventato il simbolo stesso della speranza, l’erede di Joy Boy, colui che ridisegnerà il destino del mondo con la forza più dirompente mai esistita in One Piece.
