L’attesa per Grand Theft Auto 6 (GTA 6) è ormai alle stelle, con il titolo firmato Rockstar Games che si prepara a diventare uno degli eventi videoludici più seguiti del decennio quando debutterà nel 2026, candidandosi a qualsiasi premio esistente, nonché a diventare il centro focale delle maggiori notizie del settore. Tutto si concentrerà sul nuovo colosso del gaming, eppure nonostante l’hype e le aspettative, c’è chi sostiene che il vero avversario del nuovo capitolo non sarà un concorrente esterno, bensì un titolo inaspettato: il suo predecessore GTA 5.
L’analista Mat Piscatella di Circana, in un’intervista a GamesIndustry.biz, ha infatti dichiarato che “il più grande avversario di Grand Theft Auto 6 sarà Grand Theft Auto 5“. Una provocazione? Forse no. Uscito nel 2013, GTA 5 continua a figurare stabilmente tra i 20 giochi più venduti ogni mese, nonostante siano passati dodici anni dal debutto.
Un risultato che dimostra quanto il titolo sia riuscito a imporsi non solo come esperienza single-player, ma soprattutto come piattaforma viva e in costante aggiornamento grazie a GTA Online, ma soprattutto tenuto fresco dagli utenti, che tra mod e roleplay (la cui community più grande, FiveM, è stata inglobata da Rockstar come segnale di un interesse concreto nel puntarci) lo rendono sempre diverso e in grado di intrattenere.

Un mercato che non dimentica i vecchi colossi
Il caso di GTA 5 non è isolato. Secondo Piscatella, il panorama attuale rende sempre più difficile lanciare nuove IP di successo. I giocatori, infatti, tendono a restare legati a titoli consolidati che continuano a offrire contenuti. Lo dimostrano colossi come Minecraft (2009) e Fortnite (2017), che dopo anni dominano ancora classifiche e trend. In questo scenario, GTA 6, pur partendo con un vantaggio mediatico enorme, dovrà affrontare un pubblico molto più critico rispetto al passato e che non sempre è disposto a staccarsi dai giochi già in suo possesso.
Proprio per questo, molti editori cercano di trasformare le proprie serie in piattaforme persistenti, puntando a modelli di business simili a quelli di Fortnite e Minecraft, piuttosto che rischiare con esperimenti totalmente nuovi. L’analista sottolinea inoltre che il futuro del mercato potrebbe orientarsi sempre di più verso formule free-to-play, capaci di allargare la base d’utenza e mantenere vivo l’interesse nel tempo.
Il destino di GTA 6 resta comunque promettente. Tra leak che parlano di una longevità superiore a quella di Red Dead Redemption 2 e l’attesa spasmodica della community, il titolo sembra già proiettato a infrangere record. Ma per conquistare davvero il pubblico, dovrà dimostrare di saper superare non tanto la concorrenza esterna, quanto l’ombra lunga di GTA 5, il quale ha impostato un nuovo standard che persino Rockstar stessa avrà difficoltà a raggiungere e addirittura superare.
