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Le Meduse mettono in crisi una centrale nucleare francese, bloccando l’utilizzo di 4 reattori

Sulla costa del Nord della Francia, al largo di Dunkerque, il gigante energetico di Gravelines si è trovato di fronte a un’ondata di meduse che ha imposto lo stop a quattro dei sei reattori dell’impianto. Gravelines è il più grande complesso nucleare d’Europa occidentale e uno dei pilastri della rete elettrica francese. L’incidente è avvenuto tra l’11 e il 12 agosto, quando enormi banchi di meduse hanno invaso i canali di prelievo dell’acqua marina, indispensabile per il raffreddamento dei reattori.

Secondo fonti francesi, le pompe di aspirazione si sono ostruite, costringendo l’operatore EDF a fermare immediatamente quattro unità per garantire la sicurezza operativa. Le altre due erano già in fermo tecnico per manutenzione programmata. Già il 13 agosto il reattore numero 6 è stato riattivato, mentre per gli altri tre il ritorno in funzione è previsto nei giorni successivi e l’azienda ha assicurato che non vi sono stati rischi né per il personale né per l’ambiente.

Questo episodio, per quanto singolare, non è isolato. Negli anni ’90 Gravelines aveva già sperimentato un fenomeno simile, e situazioni analoghe si sono verificate in centrali nucleari di Stati Uniti, Svezia e Giappone. Gli scienziati mettono in relazione tali eventi con il riscaldamento globale, che favorisce la proliferazione delle meduse, con la pesca intensiva che riduce i loro predatori naturali come tartarughe e alcune specie di pesci e l’inquinamento marino, in particolare quello da plastica, che altera gli equilibri ecologici a vantaggio di questi organismi.

meduse bloccano reattore nucleare
Le Meduse mettono in crisi una centrale nucleare francese, bloccando l'utilizzo di 4 reattori 3

Quando le meduse fermano l’alta tecnologia: la lezione di Gravelines

La Francia è uno dei Paesi maggiormente dipendenti dal nucleare con circa il 60% dell’elettricità nazionale che proviene da 57 reattori distribuiti in 18 centrali. Una rete tecnologicamente avanzata, ma non immune da imprevisti naturali. L’episodio di Gravelines mostra come anche infrastrutture ad alta ingegneria possano trovarsi in difficoltà di fronte a fenomeni ambientali apparentemente banali. In questo caso non si è trattato di un guasto meccanico o di un attacco informatico, ma di creature gelatinose sospinte dalle correnti.

Le immagini circolate sui media restituiscono il lato visivo di questa storia, la sagoma imponente delle torri di raffreddamento che si staglia contro il cielo e, in primo piano, le meduse blu adagiate sulla sabbia. Un contrasto che sembra quasi una metafora della sfida tra natura e industria.

Gli esperti avvertono che, con l’evoluzione delle condizioni climatiche, simili eventi potrebbero diventare più frequenti. Le meduse, infatti, sono estremamente adattabili e capaci di sopravvivere in acque meno ossigenate e più calde, condizioni che tendono a diffondersi con il cambiamento climatico. Per l’energia nucleare, e più in generale per tutte le infrastrutture che dipendono dal mare, questo rappresenta un elemento di rischio crescente che richiederà strategie di gestione sempre più sofisticate.

Centrale nucleare meduse
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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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