EA ha deciso di spingere al massimo la lotta contro i cheater in Battlefield 6, imponendo ai giocatori PC di avviare il sistema in modalità Secure Boot e introducendo l’uso di un software anticheat proprietario chiamato Javelin. Queste misure hanno già dato frutti notevoli durante la recente sessione di beta testing, tuttavia la loro implementazione ha generato un effetto collaterale inatteso.
Secondo quanto riportato da alcuni giocatori su Reddit, alcuni utenti si sono trovati davanti a un messaggio che richiedeva la disinstallazione di Valorant – titolo multiplayer di Riot Games – nel tentativo di lanciare il gioco. Il messaggio recita “L’applicazione non è riuscita a partire a causa di un’incompatibilità con il software. Si prega di disinstallare il software in conflitto e di cambiarne le impostazioni: Valorant“.

Javelin contro Vanguard: un conflitto tecnico inevitabile
Per fortuna gli utenti l’hanno presa sul ridere e ci hanno scherzato sopra, scrivendo ad esempio che Battlefield 6 si è sentito insultato a condividere l’hard disk con Valorant, segno che il gioco vada eliminato una volta per tutte. Ma scherzi a parte, l’errore dimostra come ci sia un effettivo conflitto tra i sistemi di sicurezza dei due giochi.
La causa del problema risiede nella coesistenza di Javelin e Vanguard (il sistema anticheat di Valorant), in quanto cercano di agire contemporaneamente sulle stesse risorse nel caso i due giochi siano attivi nello stesso momento. Entrambi infatti operano a livello molto profondo del sistema, con permessi estesi e monitoraggio costante dei processi, per garantire che non vengano eseguiti software di cheating.

Al momento la soluzione per evitare la comparsa è evitare di avviare i giochi assieme, in attesa che gli sviluppatori di Battlefield 6 riescano a trovare una soluzione per mitigare il problema e permettere una migliore convivenza tra i due sistemi.