Un raro Shikishi firmato e disegnato a mano da Akira Toriyama, creatore di Dragon Ball, rappresenta un frammento di storia dell’animazione giapponese, per cui non dovrebbe sorprendere troppo il suo essere stato venduto per la cifra di circa 39.000 euro. Realizzato oltre trent’anni fa, il pezzo raffigura Goku in versione Super Saiyan a ridosso della saga di Majin Bu, quando il protagonista era sorprendentemente meno presente nella narrazione.
Secondo i dati dell’asta resi disponibili da Mandarake Auction, l’opera è partita da una base di 1,5 milioni di yen ed è stata oggetto di ben 111 rilanci, fino a toccare quota 6,7 milioni di yen. Una cifra che, tra gli appassionati, è stata scherzosamente paragonata “all’acquisto di un rene”, ma che per i collezionisti ha un valore inestimabile.
A rendere ancora più rilevante la vendita è stato il contesto, visto che l’asta si è svolta dopo la morte di Toriyama, avvenuta nel 2024, un evento che ha inevitabilmente amplificato la domanda di memorabilia legati al maestro. Lo Shikishi, piccolo ma prezioso supporto rigido tipico dei mangaka per schizzi o dediche, era in condizioni eccellenti, con un grado di conservazione 8/10 secondo gli standard della stessa Mandarake. Il prezzo finale non è quindi solo frutto di un’illustrazione iconica, ma del peso emotivo e storico per i fan di Dragon Ball che porta con sé.

L’arte di Dragon Ball e il mito che non sbiadisce
La scelta di raffigurare Goku Super Saiyan, in un momento narrativo in cui la sua presenza era ridotta, aggiunge un velo di unicità all’opera. Non è il Goku onnipresente delle saghe precedenti, ma un’istantanea che cattura la potenza di un personaggio in secondo piano, quasi a cristallizzarlo nel suo mito. Per i fan di Dragon Ball è come possedere una pagina alternativa di storia, un “what if” visivo che non ha mai avuto luogo nella trama principale.
Nel mercato del collezionismo di anime e manga, opere di questo calibro sono rare e, quando appaiono, scatenano competizioni agguerrite. Il successo dell’asta conferma che gli originali firmati da grandi maestri, specie in seguito alla loro scomparsa, subiscono una rapida rivalutazione. E nel caso di Toriyama, il fenomeno è amplificato dal peso culturale di Dragon Ball, un brand che dagli anni ’80 a oggi non ha mai smesso di influenzare il panorama globale dell’intrattenimento. La vendita di questo Shikishi non è quindi solo un episodio da cronaca di settore, ma l’ennesima dimostrazione di come l’arte, quando incontra la memoria collettiva, possa valere quanto, e a volte più, dell’oro.
