Giuliana Florio, conosciuta come l’NPC napoletana, è tornata al centro dell’attenzione pubblica dopo aver annunciato l’abbandono delle live streaming che l’hanno resa virale un anno fa, e l’ha fatto con un progetto controverso.
Giuliana Florio lancia un progetto musicale che sfrutta l’AI
La ex NPC ha lanciato un nuovo progetto musicale, Grose, che consiste nell’uso dell’intelligenza artificiale nella produzione dei suoi brani. In particolare, la canzone Gay ha sollevato un’ondata di commenti non tanto per il tema – ovvero la difficoltà di accettare il proprio orientamento sessuale – ma più che altro per l’aspetto tecnico del brano. Secondo molti ascoltatori, infatti, si percepisce chiaramente una post-produzione digitale che andrebbe a pulire artificialmente la voce, e un arrangiamento con quel leggero effetto straniante tipico dei contenuti generati completamente o in parte da AI.

A fugare i dubbi ci ha pensato la stessa Grose, che nella bio del suo profilo Spotify ha specificato che “alcune tracce presentano voci e produzione migliorate utilizzando l’intelligenza artificiale, sulla base di registrazioni vocali originali dell’artista e sulla sua visione creativa“. Giuliana si è dimostrata onesta, anche se per alcuni lei ha dichiarato l’uso dell’AI solo dopo le polemiche.
Il caso Grose ha scatenato un acceso confronto tra altri musicisti e creator, con persone che la accusano di aver sfruttato l’AI come una scorciatoia con cui maschera la mancanza di talento e chi esprime preoccupazione per il futuro della musica. D’altra parte c’è anche chi si accorge che il nodo principale sta nel modo in cui l’intelligenza artificiale viene integrata nel processo creativo, più che nella sua presenza in sé.
E in questo caso, l’AI è stata soltanto usata in una fase di post-produzione, non per generare una canzone da zero. Nonostante rimangano tante altre criticità legati a queste nuove tecnologie, lo strumento nato dalla volontà di Giuliana Florio potrebbe rivelarsi utile nell’espandere il modo in cui la musica può esprimersi (ovviamente se usato come consapevolezza).

È naturale che una figura controversa come Giuliana Florio, passata in pochi mesi dalle gag su TikTok al microfono di una sala di registrazione virtuale, faccia discutere. Ma non è l’AI a togliere valore al talento, semmai mette alla prova il nostro modo di riconoscerlo.