Il primo semestre del 2025 si chiude con numeri impegnativi per Stellantis, uno dei principali gruppi automobilistici mondiali. Le informazioni preliminari diffuse dal gruppo mostrano una perdita netta stimata di 2,3 miliardi di euro, influenzata anche da un impatto iniziale di 0,3 miliardi causato dai dazi sulle importazioni dagli Stati Uniti. Il fatturato netto, pari a circa 74,3 miliardi di euro, registra un calo del 12,6% rispetto all’anno precedente.
Questi dati, ancora in attesa di revisione contabile, sono stati accompagnati da una serie di commenti sulle tendenze del mercato e sulle strategie adottate da Stellantis. Tra gli elementi di peso che hanno inciso sui risultati figurano oneri per circa 3,3 miliardi al lordo delle imposte, legati a cancellazioni di programmi, svalutazione di piattaforme, ristrutturazioni e adeguamenti normativi, soprattutto relativi alla recente eliminazione della sanzione prevista dal regolamento CAFE negli Stati Uniti.
Il gruppo ha inoltre evidenziato come i costi industriali crescenti, le variazioni del mix geografico e le fluttuazioni dei tassi di cambio abbiano avuto un impatto negativo sull’utile operativo rettificato (AOI). La strategia di risposta al contesto esterno, inclusa la perdita di produzione programmata, risponde al piano di ristrutturazione e ottimizzazione delle attività. Stellantis si trova in una fase di transizione, in cui i nuovi prodotti dovrebbero iniziare a dare frutti concreti solo nella seconda parte del 2025.

Le consegne globali e le smart card per il futuro di Stellantis
Il secondo trimestre del 2025 ha segnato un calo nelle consegne globali, con circa 1,4 milioni di veicoli consegnati, un dato inferiore del 6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le cause principali di questo trend negativo sono da ricondurre alle interruzioni produttive legate ai dazi nordamericani e alla fase di rinnovamento dei modelli nell’Europa allargata. Quest’ultima vede infatti diversi veicoli importanti in transizione tra vecchie e nuove generazioni, con l’attesa di aggiornamenti in grado di rilanciare la domanda.
In questo contesto, spicca il buon risultato dei modelli Smart Car, come Citroen C3 e C3 Aircross, Opel/Vauxhall Frontera e Fiat Grande Panda, che hanno incrementato le consegne del 45% nel secondo trimestre rispetto al primo. Un aumento pari a circa 25 mila unità in più, che sottolinea il ruolo cruciale della mobilità urbana e dei veicoli compatti nella strategia di Stellantis, specie in Europa. Questi risultati indicano una risposta positiva del mercato a modelli efficienti e aggiornati, in linea con le tendenze globali verso la sostenibilità e la digitalizzazione.
Il quadro parziale anticipa che la seconda metà dell’anno sarà fondamentale per il gruppo, in cui l’impatto dei nuovi modelli e delle azioni di ottimizzazione potrà ribaltare le performance. Resta dunque aperta la partita per Stellantis in un mercato in continua evoluzione, dove l’adattamento rapido e l’innovazione rappresentano leve imprescindibili per il successo.
