Quando fu annunciata Charithra Chandran nel ruolo di Nefertari Vivi per la seconda stagione del live action di One Piece su Netflix non ci furono eclatanti discussioni nel fandom. Eppure oggi, con l’uscita del primo trailer ufficiale, una grossa parte ha acceso una pesante discussione che tocca nuovamente temi spesso reiterati negli ultimi anni per quanto riguarda film, serie tv e adattamenti. I detrattori sostengono che l’attrice non sia “abbastanza chiara” per incarnare la principessa di Alabasta o che non provenga dall’Egitto, richiamandosi all’ambientazione ispirata al Paese nordafricano. Una contestazione che Rob Colletti, interprete di Wapol, ha smontato con decisione in un lungo intervento social.
Per Colletti, la scelta è pienamente coerente con il mondo creato da Eiichiro Oda, dato che Alabasta è un regno che mescola elementi del Medio Oriente e dell’Asia meridionale, con influenze architettoniche persino indiane. In questo contesto, il casting di un’attrice di origini indiane non solo è sensato, ma rispetta la visione originale dell’autore. “La scelta di Charithra ha l’approvazione personale di Oda“, ha ricordato Colletti, sottolineando come il creatore di One Piece sia coinvolto in ogni decisione del live-action. Contestare il casting, dunque, significa mettersi in contrasto non con un’operazione di marketing, ma con l’intenzione stessa dell’opera.
One Piece e l’essenza dell’inclusività
Il cuore della difesa di Colletti va oltre la singola scelta di casting, cercando di toccare l’essenza di One Piece. L’opera di Oda, da oltre vent’anni, è un mosaico di culture e identità che celebra l’accoglienza e la diversità. Dalla ciurma multietnica di Cappello di Paglia alle isole che Luffy esplora, ogni angolo del suo mondo è una dichiarazione contro il pregiudizio. Per questo, rigettare un’attrice per il colore della pelle contraddice il messaggio stesso della saga.
Colletti ha parlato senza filtri di un fandom disposto ad accettare frutti del diavolo, renne medici parlanti e lumache-telefono, ma incapace di accogliere una rappresentazione etnicamente coerente di un personaggio immaginario. Secondo l’attore, Chandran onora il materiale originale e offre una performance destinata a lasciare un segno nel cuore dei fan. Più ancora, il suo lavoro potrà ispirare generazioni di ragazze a vedersi rappresentate sullo schermo, contribuendo a creare nuovi artisti, autori e sognatori.
La seconda stagione, che porterà in scena figure iconiche come Robin, Smoker e Brogy, diventa così anche un banco di prova per riaffermare che inclusività e fedeltà alla visione di Oda non si escludono, anzi, si alimentano a vicenda. Come ha concluso Colletti, “questa incredibile storia ha sempre, e avrà sempre, celebrato la diversità. Questo non è in discussione”. Per completezza, chiudiamo riportandovi l’intero messaggio di Rob Coletti, tradotto in italiano.
“Mi stupisce in modo negativo come certi piccoli (ma fin troppo rumorosi) gruppi di fan di One Piece possano accettare senza problemi un pirata di gomma, un medico renna e un pesce gigante che cammina e parla, ma non riescano a tollerare l’idea che Nefertari Vivi sia interpretata da una donna che non è bianca.
Charithra è stata selezionata personalmente da Oda, che conosce e comprende i propri personaggi molto meglio di chiunque altro, in particolare di quei tipi odiosi e privi di immaginazione che hanno l’audacia di andare su Internet a lanciare insulti contro un attore senza nemmeno aver visto la sua straordinaria interpretazione nella serie.
Ma parliamo di fatti: “Nefertari” è egiziana. Dove si trova l’Egitto? In Medio Oriente. Il regno di Alabasta attinge fortemente dalla cultura mediorientale e dell’Asia meridionale, e voi vi lamentate perché l’attore scelto per interpretare il ruolo… non è bianco?! Vi rendete conto di quanto sia ridicolo?! La rappresentazione è importante. Prendere Charithra nel ruolo non significa “cambiare il personaggio”!!! In realtà onora la visione che Oda aveva in mente. E questo è molto più importante per “proteggere One Piece” come tu stai piangendo, piuttosto che coccolare la tua percezione di come dovrebbe essere questo personaggio.
Ma per quelli di voi che non riescono a guardare oltre le vostre tendenze razziste e odiose, Charithra offre una performance sorprendente, che risuonerà per sempre nella community di One Piece. Non è solo brava nella serie, è eccezionale. E, cosa ancora più importante, Charithra è una delle persone più gentili e generose che io abbia mai avuto l’onore di conoscere e di avere come amica. Incarna tutto ciò che gli eroi di One Piece sono stati scritti per incarnare e siamo davvero fortunati ad averla con noi per raccontare questa storia.
E questo è il vero punto: il lavoro che fa è Vivi (che è tutto ciò che dovrebbe importarvi comunque) non solo onora brillantemente il materiale originale di Oda, ma ispirerà generazioni di bambine che meritano di vedersi sullo schermo in lei. E di conseguenza, il mondo sarà benedetto da più artisti ed eroi, da una migliore bussola morale e da grandi creatori e narratori. Dovremmo tutti celebrare ciò che Charithra apporta a questo fandom, perché lo show è migliore con lei! Se questo da solo non vi emoziona, allora avete frainteso il senso profondo di One Piece.
Questa incredibile storia ha sempre celebrato e sostenuto la diversità, e continuerà a farlo. Questo non è in discussione. E, ad essere onesti, la maggior parte di voi ha accolto Charithra con incredibile calore e apprezzamento. Lo vediamo, ve ne siamo grati e vi incoraggiamo a continuare a opporvi al razzismo e al bigottismo di quella piccola e odiosa fazione di fan che sta rovinando questa esperienza.
Ma a quelli di voi che riescono a sospendere l’incredulità di fronte a frutti del diavolo, mostri marini giganti, lumache che diventano telefoni e tutte le altre meravigliose, fantastiche, fantasiose e magiche creazioni che Oda ha realizzato per tutti noi su questo grande e bellissimo pianeta, ma che in qualche modo vacillano alla vista di una rappresentazione accurata di un personaggio immaginario in un remake live-action di un cartone animato… il problema non è il casting, siete voi. Quel tipo di comportamento è ignorante, imbarazzante e dovreste vergognarvi di voi stessi.”
