Un tuffo nel passato per chi è cresciuto a pane e Poké Ball, ma anche un’occasione per nuove generazioni di scoprire un pezzo di storia dell’animazione giapponese. Il primo film dedicato all’universo Pokémon, Mewtwo contro Mew, è tornato ufficialmente disponibile in streaming gratuito con doppiaggio italiano sul canale YouTube di Pokémon TV. Un gesto che mescola nostalgia e accessibilità, riportando in primo piano uno dei titoli che ha segnato l’inizio di un lungo cammino cinematografico per il franchise dei mostriciattoli tascabili.
Uscito in Italia nell’aprile del 2000, due anni dopo la distribuzione giapponese, il lungometraggio ha avuto un impatto emotivo non indifferente su chi all’epoca frequentava le scuole elementari con in tasca un Game Boy. Tuttavia in questa nuova versione digitale si nota l’assenza di un contenuto breve ma significativo, ovvero il cortometraggio Le vacanze di Pikachu, che accompagnava il film sia al cinema sia nelle prime versioni home video. Una piccola assenza che non toglie valore all’iniziativa, ma che non passa inosservata agli appassionati di lungo corso.

I temi profondi trattati nel film Pokèmon
Mewtwo contro Mew si distingue da molti altri titoli della saga per l’intensità dei temi trattati. Il protagonista non è il solito Pokémon da catturare, ma una creatura artificiale nata in laboratorio a partire dal DNA di Mew, uno dei leggendari più misteriosi. Il risultato dell’esperimento, Mewtwo, si presenta come un essere tormentato, potente e consapevole della propria anomalia genetica. Il suo sguardo critico verso il rapporto tra umani e Pokémon diventa il motore narrativo del film, portandolo a sfidare il mondo che lo ha creato.
Attraverso una trama che alterna battaglie spettacolari a riflessioni profonde, la pellicola mette in scena una vera e propria crisi di identità. Mewtwo invita alcuni tra i più forti Allenatori, tra cui Ash Ketchum e i suoi compagni di viaggio Misty e Brock, su un’isola sperduta dove ha intenzione di mettere alla prova il valore dei Pokémon originali rispetto ai cloni da lui creati. Il tutto si trasforma in una riflessione filosofica profonda che supera il semplice concetto di lotta competitiva, interrogandosi su chi possa essere considerato più degno di esistere tra Pokémon nati naturalmente e quelli replicati attraverso pratiche da laboratorio.
In un momento in cui anche l’intrattenimento cerca di recuperare pezzi di memoria collettiva, la riproposizione di questo film si inserisce nel solco di una rinnovata attenzione alla cultura pop degli anni 2000. Il film resta un punto fermo per capire non solo l’evoluzione del marchio Pokémon, ma anche la maturità che certi prodotti d’animazione sapevano già raggiungere oltre vent’anni fa.
