Nel vasto panorama delle dirette televisive, capita a volte che il mondo semplice e spontaneo della realtà quotidiana si scontri, con esiti esilaranti, con l’aplomb dei palinsesti istituzionali. È successo su Rai 1 durante la puntata di Camper, andata in onda martedì 24 giugno, dove un’innocua intervista a un agricoltore si è trasformata in un momento virale.
Protagonisti della scena, l’inviata Monica Caradonna e Michele, contadino di Gragnano, impegnati in un collegamento da una tavolata di prodotti tipici. Alla domanda della giornalista su cosa stesse prendendo, la risposta è stata tanto spontanea quanto destabilizzante: “Sto prendendo un peperone ca******”. L’effetto comico, immediato e inaspettato, ha scatenato l’imbarazzo dell’inviata, che accennando un sorriso ha cercato di riportare la situazione sui binari: “Michele, siamo su Rai 1. Mannaggia”.
La frase ha inevitabilmente acceso l’ironia sui social (eccone un esempio su X), dove l’estratto video è stato condiviso a ritmi vertiginosi. Ma al di là del divertimento, l’agricoltore ha subito messo le cose in affermando che non si trattava di volgarità, bensì un nome dialettale per una varietà ben precisa di peperone. “Si usa in cucina, è buonissimo. Si può fare in tanti modi”, ha spiegato Michele, ignaro della comicità innescata dalla sua assoluta sincerità.

Un prodotto tipico campano finisce sotto i riflettori Rai grazie ad una gaffe
Al centro di questa inaspettata scenetta andata in onda su Rai 1 c’è un ortaggio autentico, che affonda le sue radici nella tradizione agricola campana. Il cosiddetto “peperone ca*****” è infatti una varietà storicamente coltivata nell’agro nocerino-sarnese, zona nota per la ricchezza dei suoi prodotti ortofrutticoli. Il nome, che in dialetto non ha alcuna valenza offensiva, fa riferimento alla forma allungata e inconfondibile del frutto, e viene usato con naturalezza nelle zone d’origine.
Molto apprezzato in cucina per la sua polpa soda e il sapore deciso, è un ingrediente versatile, può essere arrostito, farcito, fritto o usato in sughi e conserve. La vicenda ha finito per trasformarsi, oltre che in uno sketch virale, in una piccola occasione per valorizzare le eccellenze agricole locali, spesso conosciute solo in ambito regionale.
L’episodio avvenuto durante la trasmissione della Rai ha quindi rappresentato un momento di comicità genuina, ma anche una finestra, forse involontaria, sulla ricchezza linguistica e gastronomica del territorio campano. Il successo social del video ha contribuito a far conoscere un prodotto autentico, che grazie a una parola buffa ha avuto il suo momento di gloria nazionale.
