L’influencer più seguito del mondo Khaby Lame, con i suoi 160 milioni di follower su TikTok, non è nuovo ai riflettori. Ma questa volta la sua presenza virale ha incrociato i rigidi ingranaggi dell’immigrazione statunitense attuale. Entrato negli USA il 30 aprile, è stato fermato a Las Vegas dalle autorità dell’ICE (Immigration and Customs Enforcement) per aver superato i termini del suo visto. Dopo un iniziale alone di mistero sulla veridicità della notizia, rimbalzato freneticamente tra social e testate digitali che hanno effettuato ricerche persino sul sito dell’ICE, è arrivata la conferma: Khaby Lame ha lasciato volontariamente il Paese il 6 giugno ed è, secondo alcune fonti, attualmente in Canada.
La notizia è esplosa con un post su X, firmato da Bo Loudon, influencer dichiaratamente vicino all’area trumpiana e amico di Barron Trump, figlio del presidente. Loudon ha pubblicato uno screenshot del database ICE con i dettagli dell’arresto, corredato dalle immagini di Khaby in smoking e di Donald Trump. L’accusa in questo post è stata piuttosto forte, in quanto Khaby Lame è stato definito “immigrato illegale di estrema sinistra“. Ma i dubbi non hanno tardato ad arrivare.
La piattaforma X stessa ha bollato la notizia come una “totale bugia“, sottolineando che Lame non è un attivista politico e non risultava in alcun centro di detenzione. In effetti, proprio in quei giorni, il tiktoker continuava a pubblicare video ironici con la sua espressione muta e inconfondibile, sollevando interrogativi sulla veridicità del presunto fermo. Alla fine, quasi un giorno dopo, la conferma è giunta direttamente dall’ICE.

Tutta la verità sul caso Khaby Lame
Nell’immagine riportata da Yahoo News che vi riproponiamo di seguito, si legge la dichiarazione dell’ICE dove viene affermato che Khaby Lame è stato davvero fermato e invitato a lasciare il territorio americano per violazioni relative al suo visto. La discrepanza tra l’arresto sbandierato da Loudon e la “partenza volontaria” sottolineata dalle autorità è solo l’ultimo tassello in un mosaico che mescola rigore burocratico, disinformazione e visibilità globale.

Khaby Lame, nato in Senegal nel 2000 e cresciuto a Chivasso, è cittadino italiano dal 2022. È diventato famoso nel mondo grazie ai suoi video durante la pandemia, nei quali ridicolizzava in silenzio i complicati “life hacks” dei social. La sua ascesa lo ha portato a calcare passerelle, collaborare con brand di lusso e affermarsi come volto globale della Gen Z. Ma nemmeno uno status planetario come il suo può bypassare la stretta normativa dell’America contemporanea, sempre più influenzata da logiche sovraniste. La vicenda ha rivelato come anche le celebrità digitali non siano immuni alle complicazioni legate all’immigrazione e a un certo clima politico teso.
E non è solo una questione legale, dato che la narrazione è diventata subito ideologica, sfruttata da ambienti ultraconservatori per attaccare l’influencer e alimentare una certa retorica anti-migranti. Il fatto che Khaby Lame sia stato descritto come “di estrema sinistra”, nonostante non abbia mai postato contenuti politici, ne è un chiaro esempio. La sua fanbase, però, non ha tardato a schierarsi. I follower lo hanno tempestato di domande, lo hanno difeso sui social e ora attendono con impazienza un video in cui Khaby possa raccontare la sua versione dei fatti, nel modo che solo lui sa fare. Magari senza parole, ma con quella gestualità che ha conquistato il mondo.
