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Oltre i confini dell’Universo: l’incredibile vita di Stephen Hawking

Un professore, un astrofisico, un’icona pop. La vita di Stephen Hawking non si può dire noiosa. Percorriamo insieme la strada che ha portato il giovane studente di Oxford a diventare uno dei più grandi scienziati del mondo, e della storia.

Il celebre scienziato britannico Stephen Hawking si è spento oggi, nella sua casa a Cambridge. Aveva 76 anni.
Dopo il nostro sentito addio, vorremmo ridare con calma uno sguardo alla storia del fisico che ha rivoluzionato il concetto stesso di scienziato.

Fisico, astrofisico, matematico e cosmologo, Hawking combatteva da anni con una malattia del motoneurone. Probabilmente, era una forma di Sla, che impone una progressiva immobilità del corpo nel corso degli anni.
Hawking non si è mai fermato, malgrado la sua condizione. Un uomo non è la sua malattia, e Stephen era prima di tutto un brillante scienziato: a lui dobbiamo contributi importanti, tra cui la teoria della radiazione di Hawking, la teoria cosmologica sull’inizio senza confini dell’universo e la termodinamica dei buchi neri.

La storia

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Un giovane Stephen Hawking

Nato nel 1942 ad Oxford, Hawking impara a leggere tardi. Sembra che questo non gli abbia impedito di sognare una carriera da scienziato.
Arrivato da poco all’Università di Oxford, lo scienziato decide di intraprendere lo studio delle Scienze Naturali. Si scontra con il padre, che per lui sognava una carriera da medico.

Nel 1962, Stephen nota dei problemi agli arti: gli oggetti gli cadono, a volte è scoordinato.
Dopo gli accertamenti medici, la terribile diagnosi fa cadere il mondo addosso al giovane Hawking: è una malattia neurodegenerativa dei motoneuroni.
In parole povere, una spada di Damocle sulla testa che lo condannerà all’immobilità in pochi anni.

Lo scienziato attraversa un periodo di depressione: a 21 anni si sente dire che avrà ancora soli due anni da vivere. I suoi sogni gli scivolano via dalle mani, ma lui tiene duro: termina con successo l’università studiando più di mille ore, e sposa la sua amata Jane Wilde. Da lei avrà tre figli, Robert, Lucy e Tim.

La vita di Hawking prosegue ben più dei soli due anni ipotizzati dai medici, e per fortuna!
I suoi contributi alla scienza sono inestimabili: nel 1988 esce il suo best-seller Dal Big Bang ai buchi neri. Breve storia del tempo, e dal 1970 gira il mondo per divulgare la conoscenza ed esplorare l’universo oltre i suoi confini.

La malattia non gli impedisce di offrire al mondo la sua conoscenza, nemmeno quando nel 1985 viene sottoposto a tracheotomia e perde l’uso della parola. Un ingegnere informatico di Cambridge, David Mason, costruisce per lui un sintetizzatore vocale con cui Hawking riesce a parlare digitando le parole da una tastiera, e successivamente utilizzando i movimenti oculari per selezionare gli idiomi.
In questo modo, il fisico può comunicare componendo fino a 10 parole al minuto.

Stephen Hawking non deve affrontare solo buchi neri e teorie scientifiche: la vita familiare non è più serena da qualche anno. Nel 1995 si separa da Jane Wilde, sposando la sua infermiera Elaine Mason. Elaine è anche la ex moglie dell’ingegnere che inventò il sintetizzatore vocale utilizzato dal fisico.
Si separa anche da lei, 9 anni dopo il matrimonio, recuperando i rapporti con i figli, i nipoti e l’amicizia con l’ex moglie.

Dal 1970 fino a oggi, giorno della sua morte, lo scienziato è stato direttore del Dipartimento di Matematica Applicata e Fisica Teorica dell’Università di Cambridge. È anche membro della Pontificia Accademia delle Scienze, istituzione che promuove il progresso delle scienze e lo studio dei relativi problemi epistemologici.

Un’icona tra pop-culture e scienza

Stephen Hawking è diventato un’icona della scienza moderna, un po’ come accadde ad Einstein. E se ciò non fosse abbastanza nerd, lo scienziato è legato in modo indissolubile alla pop-culture.

Memorabile la sua apparizione in Star Trek: Next Generation. Nella puntata Descent del 1993, l’astrofisico è impegnato in una importante partita di poker con Einstein, Newton e il comandante Data.
È l’unico personaggio che interpreta se stesso in una puntata di questa serie!

Vediamo Hawking in carne ed ossa anche in diverse puntate di The Big Bang Theory : del resto, come può Sheldon Cooper non essere grande fan dello scienziato?
Nell’episodio La fibrillazione di Hawking , della quinta stagione, Sheldon mostra al fisico un suo lavoro. Hawking gli fa notare con non troppa delicatezza un errore di calcolo: “Hai fatto un errore aritmetico alla seconda pagina, è stato un vero disastro!”.
Per tutta risposta, Sheldon cade a terra svenuto!

La produzione e il cast di The Big Bang Theory hanno voluto ricordare con affetto il fisico, definendolo “un’ispirazione per il mondo intero”.

https://www.instagram.com/p/BgSpy77n5L6/?taken-by=bigbangtheory_cbs

Oltre agli innumerevoli riferimenti nel mondo di tv e cinema, Stephen Hawking è apparso nella sua versione cartoon ne I Simpson. Nella puntata Hanno salvato il cervello di Lisa, decima stagione, lo scienziato è anche dotato di un guantone da boxe con molla che usa per colpire il direttore Skinner!

https://www.youtube.com/watch?v=OH8s4N15zdg

Si può dire che Stephen Hawking sia stato definitivamente consacrato come icona grazie al film del 2014 La Teoria del Tutto. La pellicola girata da James Marsh racconta la storia dell’astrofisico tratta dal libro biografico Verso l’infinito, scritto dalla ex moglie di Hawking.

Il film viene candidato a 5 premi Oscar e ne vince uno, quello per Miglior Attore Protagonista: Eddie Redmayne viene osannato dalla critica per la sua interpretazione di Hawking, mai inopportuna e così fisicamente complessa.
Redmayne incontra numerose volte lo scienziato, il quale lo segue e lo aiuta anche durante le riprese. L’attore studia a fondo la vita di Hawking grazie a documentari e interviste, nutrendo per lui una grande ammirazione.

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Il matrimonio di Hawking con Jane Wilde: versione reale e versione cinematografica

Stephen Hawking ha incontrato tra le più influenti personalità mondiali nel corso della sua vita, tra cui Papa Francesco, Nelson Mandela e Barack Obama. Quest’ultimo ha insignito lo scienziato con la Medaglia Presidenziale della Libertà, la più alta riconoscenza degli Stati Uniti.

Concludere il racconto di una vita così intensa, così bella che sembra una favola, è difficile. Lascerò quindi la parola al professor Hawking.

“Si può uscire da un buco nero, anche verso un altro universo.
Se vi sentite dentro un buco nero, non arrendetevi. Una via d’uscita c’è.”

Arrivederci, Professore. Buon viaggio tra le stelle, oltre i confini che lei ha sempre cercato di varcare.

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