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Apple sta censurando i manga? Ken Akamatsu riflette sul ruolo delle compagnie sulle produzioni

Il politico giapponese Motoshi Nakatani ha condiviso via Twitter il video di una partecipazione di Ken Akamatsu – autore del manga Love Hina – a una delle sue manifestazioni politiche prima dell’elezione del Consiglio distrettuale di Katsushika, tenutasi lo scorso novembre. Il video non ha sottotitoli, ma un utente Twitter lo ha citato e ne ha condiviso un riassunto.

In breve dice: «Il mangaka Ken Akamatsu parla di come il suo lavoro venga censurato da Apple. La crescente censura degli e-book da parte delle aziende informatiche è dannosa in quanto distorce la neutralità delle telecomunicazioni. Dobbiamo riflettere se la politica può continuare a trascurare l’arroganza dei giganti informatici stranieri. Inoltre Motoshi Nakatani, candidato per le elezioni distrettuali che ha lavorato sulla questione della censura della piattaforma, ha subito alcune limitazioni sull’uso di Twitter poco prima delle elezioni. E ora sta usando un account creato frettolosamente sotto il nome del suo “ufficio”. È una vulnerabilità della libertà di espressione in Giappone che dipende da piattaforme straniere» ha scritto l’utente.

A questa voce, ha fatto seguito l’articolo di Gendai – noto portale giapponese – sulla digitalizzazione dei manga, da cui ne prendiamo un estratto: «Le librerie elettroniche e le applicazioni manga basate sulle prime cercano di differenziare le loro linee di prodotti da quelle dei concorrenti, e di lanciare o espandere le proprie produzioni manga originali con la speranza di ottenere successo. Negli ultimi anni, diverse aziende giapponesi hanno iniziato a produrre webtoon – fumetti a colori a scorrimento verticale ottimizzati per visualizzarli su smartphone – e aziende che non hanno mai prodotto opere originali si stanno concentrando nella produzione di manga come loro attività commerciale. Questo ha sconvolto molto il panorama del mercato anime e manga, in quanto shop di e-book che producono manga originali – come LINE Manga o COMICO – di livello qualitativo non al pari di quelli offerti, ad esempio, da Shonen Jump, avevano – al biennio 2014/2015 – vendite decisamente maggiori. Al 2020, abbiamo notato una crescita esponenziale di applicazioni che fanno capo ad alcuni editori famosi come il già citato Shonen Jump».

https://twitter.com/ogi_fuji_npo/status/1456819614990491648?s=20

Le conseguenze dell’indagine sui manga?

giappone manga

Quali sono stati i risultati in termini di vendite in questi ultimi cinque anni? Sebbene sembrasse a tutti che gli editori originali – in inferiorità numerica dal punto di vista delle risorse umane – fossero destinati a essere inglobati dalle grandi produzioni o a fallire, le produzioni manga delle società di telecomunicazioni si sono rivelate un grosso fallimento. Perché mai? La risposta è nello stesso articolo: «Non sono stati in grado di creare un circolo virtuoso per l’organizzazione nel suo insieme, del tipo “un bravo scrittore lavora con uno scrittore di talento, si produce un buon lavoro, la scrittura accumula esperienze e conoscenze di successo, e arriva un buon nuovo arrivato che si ispira a un lavoro di successo, e si ripete”. La riproducibilità del loro successo come gruppo sarà ridotta e la loro continuità aziendale nel medio e lungo termine sarà compromessa».

Questo è dovuto al fatto che ogni casa editrice ha una propria cultura organizzativa; dai criteri che usa per giudicare i meriti di un’opera, al modo in cui tratta i nuovi arrivati, ai passi che fa per formarli, ai criteri che usa per valutare ai loro editori. La cultura organizzativa è stata spesso improntata come il modo più efficace ed efficiente per raggiungere il target di riferimento, tenendo conto delle risorse umane e finanziarie dell’azienda. Quindi, per fare un esempio, l’immagine di uno scrittore che dovrebbe produrre un’opera solida per gli appassionati di un particolare genere cambierà se l’obiettivo è vendere un milione di copie di un singolo manga, e oltre al comportamento dello scrittore cambierà anche quello dell’editor.

Commodoriani, che ne pensate? Le grandi compagnie riusciranno a produrre manga di livello? Fatecelo sapere nei commenti!

Guillermo del Toro, manga

Traduzione dal giapponese: Kudasai

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Simone Ballelli

Simone Ballelli

Amante di anime, manga, videogame e qualsiasi cosa faccia parte della cultura nerd!

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