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Leak di dati USA sulle armi nucleari, è un errore dei soldati

L’errore umano nella sicurezza informatica

Quante volte sentiamo parlare di falle nei sistemi informatici di grandi aziende? Spesso si tratta di attacchi hacker, come nel caso dell’oleodotto USA o del più recente ransomware diretto a Bose. In queste situazioni, la causa è la mancanza da parte dei dipendenti delle conoscenze essenziali per una protezione informatica di base. Cosa si può dire, allora, quando il leak di dati arriva proprio da una disattenzione di un impiegato? È quello che è appena successo: l’ultimo leak di dati USA è dovuto proprio a un “errore umano”.

Il leak di dati USA causato dall’interno

Dei soldati americani hanno erroneamente caricato online in chiaro i dati relativi ai luoghi di conservazione di armi nucleari sul suolo europeo. Il loro piano era quello di copiarli su delle app di flashcard, delle “carte” che aiutano a riassumere informazioni e dati. I militari avrebbero infatti difficoltà a ricordarsi i protocolli di sicurezza, quindi stavano cercando di sfruttare questo sistema digitale per aiutare la memoria.

Le informazioni diventano liberamente accessibili

Oltre ad aver caricato i dati in chiaro, cosa non grave di per sé, i soldati hanno dimenticato di impostare i profili come privati: le informazioni sono così diventate pubblicamente accessibili. L’allerta è arrivata infatti dai ricercatori di Bellingcat, che stavano ricercando i termini tecnici utilizzati dall’esercito USA e sono incappati in questa “enciclopedia” a cielo aperto.

leak di dati usa

I magazzini italiani rientrano nel leak

Nei loro “appunti di studio”, i militari sono stati piuttosto esaustivi: hanno scritto esattamente in quali strutture vengono conservate le armi nucleari USA, aggiungendo anche i codici, le password, il numero delle telecamere e i layout di sicurezza. Fortunatamente, Bellingcat ha segnalato subito il pericolo alle nazioni che gestiscono i magazzini (tra le quali c’è anche l’Italia), ben prima che la notizia diventasse di dominio pubblico. Oltre a questi, sono stati informati anche la NATO, l’EUCOM (European Command statunitense) e dal DoD (Dipartimento di Difesa USA).

Fonti: LegaNerd.

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Laura Stefan

Laura Stefan

Scrittrice di successo dall'83, responsabile sicurezza Google e sempre in movimento tra Bali e New York con il mio jet privato.

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