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9 Monkeys of Shaolin – la recensione del beat ‘em up a tema Kung Fu

9 Monkeys of Shaolin, la recensione del Beat ‘Em Up di Sobaka Studio in salsa Kung Fu movie anni ’70. 

Sobaka Studio ritorna a gamba tesa nel mercato videoludico con un primo titolo indubbiamente bizzarro, che getta le sue radici nel glorioso passato Beat ‘em up, fondendo il tema del gioco con l’atmosfera Kung Fu movie uscita direttamente dagli anni ’70. Il risultato? Una combo strana ma estremamente efficace, al netto di qualche pecca strutturale. Scoprite di più nella recensione qua sotto!

Dopo la presentazione di rito che ci inizia alla trama e al background del gioco, riguardante gli invasori giapponesi e gli shaolin accorsi in aiuto della popolazione, il gioco ci illustra nel giro di pochi metri tutti i colpi che dovremo apprendere per abbattere i nemici che incontreremo nel corso di tutto il gioco.

Stoccate, attacchi in salto e affondi saranno le abilità principali di attacchi, corollate dalle immancabili mosse di parate e di schivata che ci permetteranno di concatenare combo continue per effettuare il maggior numero di danni. Uno stile di combattimento classico, quindi, arricchito in questo caso da un feedback visivo e sonoro degno di nota, capace di restituire un’ottima esperienza pad alla mano.

9 Monkeys of Shaolin

Una volta terminata la missione del tutorial verremo introdotti alla fazione degli Shaolin, pronti a difendere nuovamente la costa della provincia di Zhekiang dagli attacchi dei pirati senza scrupoli che imperversano su tutto il territorio.
La fortezza guidata da Zhenlong, il maestro, fungerà né più né meno che da menù principale, dandoci la possibilità di accedere alla modalità coop, di vedere i collezionabili, di cambiare equipaggiamento, livellare e, infine, di poter interagire con la mappa di gioco per poter scegliere man mano le missioni da intraprendere.

9 Monkeys of Shaolin

Una volta all’interno delle prime missioni impariamo ad approfondire il sistema di combattimento, ed a utilizzare finalmente il sistema del Qi: stamina utilizzata per creare attacchi particolarmente potenti, per ferire gravemente gli avversari o per stenderli al suolo per qualche secondo.
Ad arricchire ulteriormente il roster di abilità troviamo anche delle mosse speciali attivabili col grilletto destro del pad e che permette di sbloccare il pieno potenziale dei 3 attacchi.
Insomma, raramente ci troveremo a corto di pulsanti per saggiare le nostre abilità contro i nemici che ci verranno proposti!

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I nemici che affronteremo man mano col procedere della trama saranno molti e ciascuno con abiti che li faranno contraddistinguere abbastanza facilmente gli uni dagli altri: lancieri, berserker, lanciatori di dardi e così via, potranno essere riconosciuti a colpo d’occhio dopo pochi minuti di gioco, rendendo l’ingaggio e la scelta degli attacchi una cosa naturale.
Il primo contro del titolo lo possiamo però trovare proprio negli avversari, fin troppo spesso modelli ripetuti e che verranno spesso proposti in gruppi molto numerosi, amplificando il senso continuo di dejà vu.

Le boss fight sono un altro aspetto che avrebbe forse necessitato di maggiore lavoro, visti e considerati gli strani problemi di glitch di animazioni e di attacchi che renderanno i combattimenti più lunghi particolarmente frustranti.
Contro il primo capo della clan verde, ad esempio, non saranno pochi i casi in cui ci troveremo costretti ad incassare colpi non schivabili, a causa proprio di animazioni tagliate che non ci permetteranno di anticipare le mosse dell’avversario.

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Ciò che stupisce positivamente è il gran numero di fondali e scenari che varieranno spesso e volentieri e che offriranno sempre nuovi background per i combattimenti: da villaggi in fiamme a foreste di bambù degne di un film di Zhang Yimou; Da templi in rovina fino ad arrivare ai giardini zen.

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Ad approfondire maggiormente un sistema di combattimento già di per sé valido, non poteva mancare un sistema di distribuzione di punti abilità attraverso l’albero del Qi.
Tale albero delle abilità ci permette di guadagnare bonus per le varie abilità base o speciali, per aumentare danni, critico o altre statistiche secondarie.

È presente inoltre un sistema di inventario che ci permette di scegliere l’equipaggiamento da impiegare utilizzando i bastoni o le collane che otterremo in ricompensa per il completamento di alcune missioni.

In conclusione

9 Monkeys of Shaolin si propone come un titolo ben poco originale ma che riesce a sfruttar bene e far fruttare un sistema di combattimento già ampliamente sfruttato dalle prime generazioni di console.
Trama e personaggi sono poco interessanti ma poco importa: ciò che conta è l’esperienza appagante pad alla mano!

Pro

  • Sistema Beat ‘Em Up decisamente appagante.

Contro

  • Tecnicamente scarno.
  • Animazioni di combattimento di alcuni boss talvolta troppo rotte per essere interpretate.

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Corrado Papucci

Corrado Papucci

Fruitore del mondo videoludico sin dalla nascita, il mio viaggio inizia partendo dalla versione freeware di Wolfenstein 3D e di Lemmings, passando per le mitiche PS2 e PS3 e le loro svariate perle , e termina ritornando ai cari e vecchi dispositivi dotati di mouse e tastiera. Un gran bel viaggio che spero possa continuare anche verso nuove direzioni e piattaforme. Possibilmente anche economicamente raggiungibili.

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