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Bad Boys For Life – La nostra recensione

I Bad Boys sono tornati.

Il 20 febbraio uscirà finalmente anche in Italia Bad Boys – For Life, terzo capitolo della saga poliziesca che vede, dopo ben venticinque anni dal primo film, il ritorno di Will Smith e Martin Lawrence nei panni dei due detective della narcotici Mike Lowrey e Marcus Burnett. Io lo so bene quello che voi, fan di vecchia data come il sottoscritto, state pensando: “O Michael Bay, signore delle esplosioni, fa che questo film non l’ennesimo sequel non necessario, fuori tempo massimo e basato solo sul fattore nostalgia”.

Guarda il trailer qui!

Effettivamente, vi era la paura che questo terzo capitolo, 17 anni dopo l’uscita del secondo nelle sale cinematografiche, tenendo anche in considerazione la mancanza di Michael Bay alla regia e tutti i problemi che ci sono stati in fase di produzione, sarebbe potuto essere un mezzo flop. Fin dai primissimi secondi, tuttavia, il film si dimostra, non solo un ottimo blockbuster, ma anche un sequel degno dei precedenti capitoli.

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Partendo dalla regia di Bilall Fallah e Adil El Arbi, nonostante si percepisca la mancanza di Michael Bay (poche esplosioni ignoranti), essa risulta essere estremamente valida soprattutto nelle scene d’azione, sia durante gli inseguimenti in auto, sia nei combattimenti corpo a corpo, che in questo capitolo sono molto più numerosi che nei precedenti. Viene inoltre fatto un uso massiccio (forse anche troppo) della tecnica del rallenty, soprattutto per enfatizzare le derapate al cardiopalma durante gli inseguimenti.

Un altro elemento di pregio della pellicola è sicuramente rappresentato dalla fotografia che, attraverso l’uso marcato di colori caldi (soprattutto il giallo), dipinge una Miami calda e assolata, riuscendo così a riproporre in modo fedele l’atmosfera dei precedenti capitoli.

L’anello debole del film è rappresentato dalla trama, non tanto dalla costruzione dell’intreccio narrativo, il quale è ricco di ottimi colpi si scena, quanto piuttosto dalla sua conclusione, che risulta essere un po’ troppo banale.

Famiglia e vendetta

L’intero film si potrebbe riassumere in due semplici parole: famiglia e vendetta. Nonostante entrambe queste tematiche siano già state trattate anche nei precedenti capitoli della saga, in questo terzo film rivestono un ruolo di primaria importanza, tanto da influenzare le decisioni dei protagonisti e a portarli ad evolvere. I due detective Burnett e Lowrey sono ormai sopra i cinquanta. Il primo, sempre più impacciato e piagnone, pensa di andare in pensione al più presto per stare con la sua famiglia. Il secondo, invece inizia a comprendere che, come tutti gli altri, anche lui è vulnerabile e inizia a rendersi conto che la solitudine è una cattiva compagna di vita. Famiglia è anche il distretto di polizia di Miami, guidato dal capitano Howard (Joe Pantoliano), il quale ha sempre ritenuto i due detective più che semplici amici, quasi dei figli.

Infine, famiglia è anche il legame fraterno che unisce Burnett e Lowrey: qualsiasi cosa accada, loro rimarranno fratelli, Bad Boys, per sempre.

Martin Lawrence e Will Smith

A turbare la quiete che si respira all’inizio del film ci penseranno alcuni fantasmi del passato di Mike: una madre (Kate del Castillo) ed un figlio (Jacob Scipio) messicani portano morte e distruzione a Miami, per potersi vendicare dell’uomo che ha rovinato loro la vita.

Non solo azione

Come in tutti i film della saga, anche in questo terzo capitolo, un elemento che non può mancare è la comicità. Il rapporto fraterno tra Mike e Marcus è infatti da sempre fondato, oltre che sul rispetto reciproco, sul prendersi per il culo a vicenda. I due detective non perdono mai occasione per tirarsi delle frecciatine, anche durante situazioni di potenziale pericolo mortale. L’umorismo non risulta quindi essere solamente un elemento secondario dell’azione, ma bensì complementare ad essa.

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Bad Boys For Life è dunque un ottimo terzo capitolo della saga, che riesce a divertire ad intrattenere, nonostante una conclusione forse un po’ troppo banale.

Voto: 7

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