La polizia della prefettura di Shizuoka ha annunciato l’arresto di un fisioterapista cinese di 33 anni residente a Mito, sospettato di aver venduto prime edizioni contraffatte del celebre manga Dragon Ball. L’arresto, avvenuto il 6 agosto, è il culmine di indagini su alcune vendite effettuate tra marzo e aprile di quest’anno su un noto sito di mercatino delle pulci online. In totale, l’uomo avrebbe incassato circa 13.000 yen vendendo due copie false del Volume 1 della serie, mentre le edizioni autentiche raggiungono quotazioni molto più alte, anche di decine di migliaia di yen.
Secondo quanto riportato da Yomiuri, le copie, oltre a essere contraffatte, presentavano difetti evidenti, tra copertine troppo bianche, stampa disallineata e pagine mancanti, tutti elementi che hanno insospettito un acquirente attento e portato alla segnalazione alla polizia centrale di Shizuoka. L’episodio mette in luce come anche oggetti da collezione di nicchia, come le prime edizioni di manga iconici, siano diventati bersagli per contraffattori e venditori poco scrupolosi. Per i collezionisti, la verifica della qualità e della provenienza delle copie è diventata una pratica fondamentale per evitare truffe.

Indagini e materiali sequestrati: Dragon Ball nel mirino dei truffatori
Durante le perquisizioni, la polizia ha trovato nell’abitazione del sospettato una grande quantità di materiale da imballaggio, ritenuto parte integrante delle operazioni di spedizione dei falsi. Gli investigatori stanno valutando se l’uomo facesse parte di una rete più ampia di produzione e vendita di prodotti contraffatti. Situazioni di questo tipo non sono rare in Giappone e nel mercato internazionale dei fumetti, dove le prime edizioni di manga e altri oggetti da collezione raggiungono valori considerevoli, creando un incentivo economico per falsari e truffatori.
Il caso solleva anche interrogativi sul controllo delle piattaforme online e sull’attenzione necessaria da parte degli acquirenti per distinguere tra copie autentiche e contraffatte. Nel mondo dei collezionisti, la differenza tra una prima edizione originale e una copia falsa non è solo economica, ma anche culturale, dato il valore storico e affettivo delle pubblicazioni originali. Mentre la polizia prosegue le indagini, il sospetto rischia gravi accuse legate alla violazione della legge sui marchi e alla vendita di beni contraffatti, evidenziando come la tutela della proprietà intellettuale rimanga un tema cruciale anche nel mercato dei manga.
