In vista di Gamescom 2025, abbiamo avuto il privilegio di provare in anteprima Resident Evil Requiem, il prossimo capitolo della celebre saga survival horror di CAPCOM. Annunciato ufficialmente al Summer Game Fest lo scorso giugno, è previsto per il 27 febbraio 2026, in concomitanza con il trentesimo anniversario del franchise.
La demo giocata, di durata inferiore ai trenta minuti, presenta Resident Evil Requiem come un’opera che non intende semplicemente perpetuare la tradizione della serie, ma rilanciarla con una nuova protagonista, una direzione narrativa inedita e un’impostazione tecnica capace di soddisfare sia i fan di lungo corso che i neofiti del genere.

Il nuovo volto di Resident Evil Requiem
A guidare l’azione è Grace Ashcroft, agente dell’FBI coinvolta in un’indagine personale dai toni oscuri. Il segmento provato si svolge all’interno di una sezione del Wrenwood Hotel, un edificio decadente, claustrofobico, e punteggiato da dettagli che raccontano una tragedia passata, non del tutto chiara (il disastro di Raccoon City? Altro?). La demo si apre proprio in una stanza di hotel, trasformata in una piccola sala delle torture, in cui Grace è tenuta legata. Dopo essersi liberata rapidamente, si manifestano i primi segnali di pericolo imminente.
CAPCOM sceglie con cura cosa mostrare: nessun arsenale pesante, nessuna boss fight esplosiva, ma una tensione crescente costruita attorno a esplorazione, risoluzione di enigmi ambientali e sopravvivenza contro un’entità mostruosa che perseguita la protagonista durante l’intera sequenza. Il risultato è un’esperienza di gioco lenta, tesa e raffinata, che richiama in maniera evidente le atmosfere di Resident Evil VII.

Una nuova feature tecnica
Una delle novità più interessanti introdotte in Resident Evil Requiem è indubbiamente la possibilità di passare dinamicamente dalla prima alla terza persona, funzione disponibile in ogni momento di gioco, accedendo al menu opzioni in pausa (operazione molto più rapida a farsi che a dirsi). Questa scelta permette al giocatore di modellare l’esperienza in base alle proprie preferenze, favorendo l’immersione psicologica nella visuale soggettiva o la consapevolezza spaziale tipica della terza persona.
Durante la demo, questo sistema si è dimostrato estremamente efficace, soprattutto nei momenti in cui si alternano sezioni investigative a quelle di fuga. L’inseguimento da parte del mostro principale – una gigantesca donna-mostro fotofobica – risulta particolarmente ansiogeno in prima persona, mentre il passaggio alla terza persona torna utile per gestire meglio gli spazi e la direzione nei corridoi angusti dell’hotel. In entrambe le modalità, il gioco riesce a mantenere una qualità visiva costante e un sistema di controllo fluido e reattivo.

Da un punto di vista narrativo, la demo di Resident Evil Requiem mostra sin da subito come la tensione è costruita in maniera progressiva attraverso suoni ambientali disturbanti, luci intermittenti, porte cigolanti e presenze invisibili che lasciano tracce tangibili. L’orrore non è mai gratuito, ma costruito con attenzione, sfruttando la solitudine, l’incertezza e la vulnerabilità della protagonista.
I puzzle ambientali, altro elemento storico del franchise, fanno la loro comparsa in forme familiari ma aggiornate. Per proseguire nell’esplorazione è necessario esaminare, trovare chiavi, sostituire fusibili, spostare tavoli operatori prestando sempre attenzione a tutti gli indizi ambientali. La risoluzione di questi enigmi, in alcuni casi legata a timer indiretti – ad esempio durante l’inseguimento del mostro –, restituisce una piacevole sensazione di tensione gestibile, senza mai scadere nella frustrazione.
In attesa di Resident Evil Requiem
Se la demo non svela molto della trama, quel poco che emerge basta a instillare curiosità: chi è il mostro che perseguita Grace?, quale legame la unisce al Wrenwood Hotel?, e soprattutto che fine ha fatto sua madre, Alyssa Ashcroft, personaggio già comparso in Resident Evil Outbreak? L’environment design della demo suggerisce un contesto più ampio, in cui eventi legati alla Umbrella Corporation e altre entità biotecnologiche potrebbero ancora avere un ruolo.

Al momento della prova, Resident Evil Requiem appare in uno stato molto avanzato di sviluppo: la build testata era stabile, fluida e ben ottimizzata, con texture dettagliate, effetti particellari già rifiniti e nessun bug evidente. I rappresentanti di CAPCOM presenti in sede hanno confermato che il gioco si trova nelle ultime fasi di rifinitura, e che la demo di Gamescom 2025 sarà probabilmente rilasciata al pubblico nei prossimi mesi, anche su piattaforme digitali.
Il lancio di Resident Evil Requiem, previsto per il 27 febbraio 2026, avverrà su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC. CAPCOM non ha ancora comunicato informazioni su eventuali versioni VR o modalità extra, ma ha anticipato che nuovi trailer e approfondimenti narrativi saranno condivisi entro la fine dell’anno.