Un recente studio pubblicato a giugno da Circana ha messo in luce che i giovani della Gen Z, ovvero quelli tra i 18 e i 24 anni, stanno spendendo molto meno nei videogiochi rispetto agli anni precedenti. Nel primo quadrimestre del 2025, la spesa di questo gruppo è calata di ben il 13% rispetto allo stesso periodo del 2024, con un crollo quasi del 25% proprio negli acquisti di videogiochi.
Un dato che si staglia in netto contrasto con le generazioni più adulte, le cui spese sono diminuite meno del 5%. Storicamente, i videogiochi sono sempre stati un settore molto orientato ai giovani, perciò questa contrazione fa riflettere.

Questo calo drastico si inserisce in un contesto economico tutt’altro che facile per la Gen Z, alle prese con un mercato del lavoro complicato, debiti studenteschi sempre più gravosi e l’inflazione che incide su quasi tutte le spese quotidiane. L’analista Mat Piscatella ha sintetizzato la situazione con un’immagine molto forte: “Il tappeto non viene solo tirato via da sotto i piedi ai giovani, ma bruciato mentre stanno ancora in piedi.”

Nuove abitudini di consumo: il gaming diventa social per la Gen Z
Nonostante la diminuzione della spesa, i giovani non hanno abbandonato il mondo del gaming. A marzo 2025, il 28% dei videogiocatori aveva tra i 18 e i 29 anni, dimostrando che la Gen Z rimane una fetta importante della community videoludica. Il cambiamento riguarda piuttosto le modalità di consumo, con i giovani che stanno optando sempre più per giochi free-to-play, titoli indie meno costosi, retrogaming, o attendono saldi e promozioni per fare acquisti.
Un fenomeno emergente è rappresentato dai cosiddetti “friendslop”, si trattato giochi cooperativi a basso costo come Peak, Repo o Lethal Company, solitamente venduti a meno di 10 dollari, che permettono ai giocatori di divertirsi insieme in modo semplice, senza necessità di hardware potente o grosse spese. Questo tipo di gaming sociale e accessibile sta conquistando terreno proprio perché risponde alle nuove esigenze della Gen Z che cerca intrattenimento ma deve fare i conti con vincoli economici stringenti.
Allo stesso tempo, la crescente tendenza dei prezzi nel settore, con titoli AAA che ora si aggirano tra i 70 e gli 80 dollari, e il rincaro di console e hardware, come il nuovo Switch 2, non facilita certo la situazione. La combinazione di questi fattori economici porta i giovani gamer della Gen Z a reinventarsi un modo nuovo di approcciarsi al videogioco, fatto di scelte più oculate e attenzione al budget.
