Lo Stentrode di Synchron, un microdispositivo impiantato nel cervello attraverso un vaso sanguigno, ha permesso per la prima volta al mondo a un paziente affetto da SLA di controllare un iPad esclusivamente con la mente, senza muovere un dito né usare la voce come si può vedere da questo video caricato su YouTube. Il protagonista di questa svolta nella storia dell’assistenza tecnologica si chiama Mark, e il risultato è stato possibile grazie anche all’interfaccia BCI HID (Brain-Computer Interface – Human Interface Device) sviluppata da Apple, che traduce i segnali neurali in comandi per il dispositivo.
Il funzionamento è tanto sofisticato quanto rivoluzionario. Lo Stentrode viene posizionato sopra la corteccia motoria grazie a una procedura endovascolare, senza bisogno di interventi chirurgici cerebrali invasivi. Il dispositivo capta i segnali neurali che esprimono l’intenzione di compiere un’azione e li trasmette in modalità wireless a un decoder esterno, che li converte in comandi operativi compatibili con iPadOS. Il protocollo BCI HID di Apple consente così l’interazione nativa con i dispositivi mobili dell’ecosistema Apple, trasformando un pensiero in un tocco virtuale.
Mark, che aveva già testato alcune funzioni di Apple Vision Pro nel 2024, è riuscito con questa nuova integrazione a cambiare app e scrivere messaggi usando solo il pensiero. Un gesto che per molti è automatico, ma che per chi convive con una malattia neurodegenerativa rappresenta una riconquista di autonomia, dignità e comunicazione.

Una strada alternativa a Neuralink: sicurezza senza chirurgia per Stentrode
In un settore dominato dalle promesse ad alto impatto di Neuralink, Stentrode offre una via meno invasiva e potenzialmente più sicura. Mentre la tecnologia di Elon Musk prevede un intervento diretto nel tessuto cerebrale, la procedura di Synchron si basa su un catetere inserito nei vasi sanguigni cerebrali, rendendo l’impianto molto simile a un semplice stent.
Attualmente, la tecnologia è in fase di sperimentazione clinica e conta già 10 pazienti coinvolti tra Stati Uniti e Australia, sotto l’approvazione della FDA. Apple, da parte sua, ha collaborato attivamente per garantire che i suoi dispositivi mobili supportassero questo tipo di input neurale, integrando il protocollo BCI HID direttamente nei propri sistemi operativi.
Il contrasto con Neuralink non è solo tecnologico, ma anche filosofico. Da un lato si punta alla miniaturizzazione e precisione chirurgica, dall’altro all’accessibilità e sicurezza procedurale. Entrambe le soluzioni, però, condividono l’obiettivo di restituire a persone con gravi disabilità motorie il controllo sulla realtà che le circonda. Come ha dichiarato il team di Synchron, “non stiamo solo leggendo la mente; stiamo dando una nuova voce a chi l’aveva persa”.
