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Sharon Stone torna a parlare di Basic Instinct: “Mi ha resa un’icona, ma non mi portato rispetto”

Torna a far parlare di sé Sharon Stone, e lo fa riaprendo la discussione su Basic Instinct, il thriller psicologico del 1992 che l’ha resa un’icona mondiale. L’attrice oggi 67enne ha scelto di raccontare la verità sulla scena dell’interrogatorio, quella in cui il suo personaggio, Catherine Tramell, incrocia le gambe mostrando di non indossare biancheria. Una sequenza che ha segnato la storia del cinema e che, come rivelato dalla stessa Stone, poteva non esistere.

“Avevo il diritto legale di toglierla, ma ho scelto di non farlo”, ha dichiarato l’attrice nell’intervista fatta con Business Insider, parlando con lucidità di un momento che ha ridefinito il concetto stesso di provocazione sul grande schermo. All’epoca, il regista Paul Verhoeven aveva esitato a mostrarle la scena montata, temendo una sua reazione. E in effetti, inizialmente, l’attrice aveva manifestato forti dubbi. Ma una volta calmatesi le acque, ha deciso di guardarla con un’altra prospettiva: “Ho capito, come regista e non come ragazza nel film, che quella scena avrebbe migliorato il film”.

Nonostante i costi personali, in un’intervista del 2023 aveva raccontato di aver perso la custodia del figlio proprio per il ruolo controverso interpretato in Basic Instinct, Sharon Stone ha ribadito di non provare alcun rancore: “Mi ha resa un’icona, ma non mi ha portato rispetto. Ma lo rifarei? Non si fanno queste scelte nella vita. Quello che ho fatto con quello che è successo è esattamente ciò che volevo fare”.

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Sharon Stone torna a parlare di Basic Instinct: "Mi ha resa un'icona, ma non mi portato rispetto" 3

La provocazione nel film da parte di Sharon Stone

Il ritorno dell’attrice sul tema arriva proprio in un momento in cui si parla di un reboot del film, con la sceneggiatura affidata nuovamente a Joe Eszterhas, autore dell’originale. Una coincidenza che riaccende il dibattito sulla rappresentazione della sessualità nel cinema mainstream, soprattutto in confronto all’attuale libertà concessa dalle piattaforme streaming. “Ora la gente va in giro a mostrare il p**e su Netflix, ma ai vecchi tempi quello che facevamo era una novità assoluta”, ha osservato Sharon Stone, senza filtri.

Basic Instinct, prodotto da un grande studio hollywoodiano, fu tra i primi blockbuster a portare in sala temi come la sessualità esplicita, l’omosessualità e il potere femminile in chiave provocatoria. Sharon Stone interpretava Catherine Tramell, scrittrice manipolatrice e sospettata di omicidio, in un gioco psicologico e carnale con il detective Nick Curran (Michael Douglas). L’attrice ha ricordato come le riprese furono estenuanti per tutti, tanto che il regista finì in ospedale per un’epistassi causata dallo stress.

Al tempo ebbe anche una discussione con Michael Douglas che per poco non le costò il ruolo, e nonostante l’abbia resa un’icona, sostenne di non essere stata pagata come tale, dato che nel 2023 rivelò di aver ricevuto 500.000$ a confronto dei 12 milioni dati a Douglas. Oggi Sharon Stone parla con la libertà di chi ha attraversato il fuoco e ne è uscita con una nuova consapevolezza. Il rapporto con Verhoeven, a dispetto delle tensioni iniziali, è rimasto forte: “Abbiamo un rapporto meraviglioso”, ha detto con affetto. E la sua riflessione aggiunge un tassello importante alla narrazione di un’epoca in cui un gesto poteva essere rivoluzionario.

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Sharon Stone torna a parlare di Basic Instinct: "Mi ha resa un'icona, ma non mi portato rispetto" 4

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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