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Microsoft Gaming cresce nei servizi come Game Pass, ma le console Xbox arrancano ancora

Microsoft ha chiuso il quarto trimestre dell’anno fiscale 2025 con risultati solidi nel settore videoludico, anche se segnati da una frattura sempre più evidente tra il successo dei servizi e il calo delle vendite hardware. Secondo il report finanziario pubblicato dall’azienda, il comparto Microsoft Gaming ha registrato una crescita del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una spinta notevole arrivata dalla sezione Xbox Contenuti e Servizi, che comprende anche il Game Pass, salita del 13%.

Un incremento che non sorprende se si considera come il colosso di Redmond abbia spostato ormai gran parte delle sue energie proprio sui servizi in abbonamento, sulla distribuzione multipiattaforma dei suoi titoli e sulla monetizzazione dei contenuti digitali. La strategia sta funzionando e nonostante l’assenza di aggiornamenti recenti sugli abbonati al Game Pass, fermi ai 34 milioni dichiarati nel febbraio 2024, è chiaro che questo modello ibrido stia consolidando Microsoft come uno dei publisher più potenti sul mercato globale.

A rafforzare questa impressione, arriva un dato simbolico che vede l’80% della top 5 dei giochi più venduti su PlayStation negli ultimi mesi appartenere a Xbox, con titoli come Minecraft, Call of Duty e Hi-Fi Rush che continuano a generare incassi rilevanti anche sulle piattaforme concorrenti. Una realtà impensabile fino a qualche anno fa, che ora testimonia la trasformazione profonda dell’ecosistema Xbox da piattaforma chiusa a infrastruttura fluida e trasversale.

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Il paradosso Xbox: forte nei giochi, debole nelle console

Mentre il fronte software e servizi vive una stagione florida, l’hardware Xbox continua invece a perdere terreno. Le vendite di console sono crollate del 22% nel trimestre, mantenendo un trend negativo costante che non sembra trovare inversioni. La base installata di Xbox si conferma infatti molto più contenuta rispetto a quella di PlayStation o Nintendo Switch, nonostante la qualità e la quantità di contenuti first-party sia aumentata sensibilmente negli ultimi anni.

Un dato che Microsoft non sembra più intenzionata a contrastare frontalmente. La strategia, ormai evidente, è quella di costruire valore altrove, ovvero nei giochi multipiattaforma, nei servizi cloud, nell’abbonamento Game Pass e nel supporto all’ecosistema PC. In questo senso, i recenti licenziamenti che hanno colpito anche Xbox Game Studios, 9.000 posti di lavoro tagliati a inizio mese, rappresentano un’ulteriore razionalizzazione della struttura, con l’obiettivo di rendere il modello più sostenibile a lungo termine.

Nel frattempo, i numeri totali di Microsoft raccontano di un’azienda che continua a espandersi con forza in altri settori chiave: ricavi trimestrali a 76,4 miliardi di dollari (+18%), reddito operativo a 34,3 miliardi (+23%) e 27,2 miliardi generati solo dal comparto cloud (+24%). Un contesto che permette a Satya Nadella e Phil Spencer di mantenere la rotta anche nel gaming, pur con una divisione hardware sempre più in secondo piano.

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Leggi anche: The Outer Worlds 2 scende di prezzo: Microsoft cambia idea sui giochi first-party a 80$

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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