Nonostante le batoste subite negli ultimi anni, Warner Bros. sembra ancora convinta che il futuro del gaming passi per i giochi live service. Dopo il tonfo clamoroso di Suicide Squad: Kill the Justice League, un titolo accolto freddamente sia dal pubblico che dalla critica, e la chiusura definitiva di MultiVersus a seguito della sua riapertura accolta con altrettanta freddezza, la divisione videoludica della major americana ha pubblicato un nuovo annuncio di lavoro dove si cerca un Executive Producer per un inedito progetto ambientato nell’universo DC Comics, descritto come un “gioco live service con contenuti post-lancio e una strategia per mantenere alto il coinvolgimento dei giocatori“.
Warner Bros. non ha rinunciato all’idea di costruire un ecosistema duraturo e monetizzabile, malgrado la ripetuta ostilità del mercato verso questo tipo di esperienze, specialmente quando si cerca di adattare i supereroi a una struttura pensata per le skin, le armi, i pass battaglia e la dipendenza da aggiornamenti costanti. Non è un caso se molti addetti ai lavori e fan stanno già storcendo il naso, chiedendosi se la casa madre stia ignorando consapevolmente tutte le lezioni del passato recente, o se piuttosto non stia inseguendo fantasmi di profitti mai realizzati.

Chi sarà il protagonista? E ha senso un supereroe live service?
La speculazione più ricorrente riguarda chi sarà al centro di questo nuovo titolo. Dopo il naufragio del progetto su Wonder Woman, presumibilmente affondato proprio per colpa della delusione commerciale di Suicide Squad, e l’insuccesso di esperimenti precedenti legati a Batman, alcune voci suggeriscono Superman come possibile protagonista. Il ritorno di popolarità del personaggio, anche grazie al nuovo film firmato James Gunn, potrebbe rappresentare un’ancora di salvezza narrativa e commerciale.
Il problema, tuttavia, non è il personaggio. È la formula. Il modello live service si regge sulla personalizzazione e sulla progressione del personaggio, elementi che funzionano solo quando si parte da una “tela bianca”, come in Destiny o Genshin Impact. Tentare di costruire un sistema simile intorno a icone consolidate come Superman, Flash o Aquaman rischia di creare uno scollamento tra gameplay e identità narrativa. Il rischio è che Warner Bros. stia cercando di replicare il successo di Apex o Fortnite, oppure del più recente Marvel Rivals, senza però capirne la chimica.
Certi giochi sono realizzati con un design pensato fin dal principio per essere aggiornabile, flessibile e profondamente legato alla community. Nonostante l’idea di un Marvel Rivals con le licenze DC sia allettante, quest’ultimo appare come un tentativo disperato di spremere un formato che ha già mostrato segni di saturazione. Il futuro dirà se questa nuova scommessa sarà vincente o solo l’ennesimo capitolo di un approccio strategico ormai fuori fase. Per ora, resta la sensazione che a forza di inseguire modelli di business invece che buone idee, anche il prossimo eroe DC rischi di essere lanciato… nel vuoto.
