Mafia: Terra Madre non si prospetta essere un semplice prequel del celebre franchise, ma una vera e propria immersione storica nel cuore della Sicilia pre-industriale. Hangar 13, con una cura maniacale per l’autenticità, ha scelto di spostare il focus narrativo e ludico dalle sparatorie urbane del crimine organizzato americano ai duelli rituali con coltelli che segnano l’onore tra uomini. Al centro della scena c’è Enzo Favara, protagonista di un racconto ambientato nella fittizia San Celeste, teatro di violenze, sopravvivenza e codici morali non scritti.
Nel nuovo trailer doppiato in siciliano che sarà anche una delle lingue del gioco (diversa dall’italiano), emerge chiaramente l’elemento che più distingue Terra Madre dai predecessori, ovvero la ritualizzazione del conflitto. Quando un avversario getta volontariamente l’arma da fuoco per affrontare Enzo con la lama, la scena è sì, spettacolare, ma diventa una rappresentazione autentica di un duello d’onore. Non più risse improvvisate. Questi combattimenti erano atti regolamentati da leggi sociali invisibili, dettate dall’appartenenza, dal rispetto e dal retaggio mafioso dell’epoca.
Il gameplay riflette questa impostazione con un sistema di combattimento corpo a corpo basato su schivate, tempismo e precisione. Ogni duello è costruito per avere peso emotivo e narrativo, costringendo il giocatore a pensare più come un uomo d’onore che come un assassino a sangue freddo. La violenza, per quanto cruda, è sempre contestualizzata da un codice morale antico, e proprio questo la rende ancora più potente.
La componente survival si intreccia con le dinamiche stealth in maniera inedita. Nel 1900 siciliano le munizioni erano rare e costose, e per questo i coltelli diventano strumenti di sopravvivenza imprescindibili. Hangar 13 propone un ventaglio d’uso che spazia dall’eliminazione silenziosa alla possibilità di lanciare l’arma per colpire a distanza, richiamando le operazioni delle prime cosche mafiose, dove ogni mossa era un calcolo e ogni passo un rischio.
Eppure, non tutto ruota attorno alle lame. Il gioco conserva momenti di scontro armato più convenzionali, come le sparatorie nelle strade polverose di San Celeste, tra palazzi in rovina e colline bruciate dal sole, le quali restituiscono quella familiarità con l’azione esplosiva che ha sempre caratterizzato la saga. È proprio l’equilibrio tra l’approccio riflessivo del coltello e quello diretto delle armi da fuoco a promettere una varietà di gameplay che può accontentare sia i veterani della serie che i nuovi arrivati.

Rivelati anche i requisiti PC e le modalità di Mafia – Terra Madre
A livello tecnico, Terra Madre punta in alto. Sviluppato con Unreal Engine 5, il gioco offrirà su PS5 e Xbox Series X due modalità grafiche al lancio: una “Qualità” per la risoluzione e i dettagli visivi, e una “Prestazioni” per mantenere i 60 FPS di media costanti. La cosa è stata confermata dal profilo ufficiale di Mafia che ha suggerito ai giocatori di scegliere con cura il modo di affrontare il loro futuro gioco, privilegiando o la qualità o il framerate.
Su PC, i requisiti sono altrettanto importanti. Per il 1080p medio serve almeno una RTX 2070, mentre per il 4K con dettagli epici si passa a una RTX 4070 Ti e CPU i7 di ultima generazione. Il peso? Circa 55 GB, rigorosamente su SSD. Tutti i dettagli sui requisiti sono disponibili nell’apposita immagine condivisa e presente qui di seguito, che mostra i consigliati e i minimi per poter giocare senza problemi. Mafia: Terra Madre si propone come un’esplorazione dell’identità, della cultura e della violenza codificata. Più che un gioco d’azione, è un duello morale tra ciò che siamo disposti a fare per sopravvivere e ciò che scegliamo di fare per restare uomini d’onore.
