Un’operazione congiunta tra le autorità cilene e statunitensi ha portato alla restituzione all’ambasciata statunitense a Santiago di sei orologi Rolex appartenenti a Keanu Reeves, trafugati nella sua villa di Hollywood Hills durante una serie di furti con scasso avvenuti quasi due anni fa, nel dicembre 2023. Il bottino trafugato aveva un valore complessivo di 7 milioni di dollari, e tra gli orologi recuperati figura anche un Rolex Submariner con incisioni personalizzate, valutato attorno ai 13.000 dollari (gli orologi in totale valgono 124 mila).
Particolarmente significativo è stato il ritrovamento di uno degli orologi con incisa sul retro la dedica al film John Wick 4, che Reeves ha regalato al cast e alla troupe come segno di riconoscenza al termine delle riprese. L’identificazione degli orologi è avvenuta con la collaborazione diretta dell’attore, che ha riconosciuto i pezzi circa un mese fa, confermando il loro valore sia economico che simbolico.
Ritrovati gli orologi di Keanu Reeves
I sei Rolex sono stati rinvenuti nel corso di un blitz effettuato dalla polizia investigativa cilena in alcune abitazioni di Santiago, che ha portato anche al sequestro di beni di lusso come borse firmate, iPhone e automobili rubate. A detenere il materiale era un ventunenne già condannato in Cile in quanto membro di una banda coinvolta in furti con violenza e intimidazione sia nel paese andino che all’estero, e pare che un suo complice sia detenuto in Argentina.
Secondo la procuratrice Claudia Barraza, ad agire negli Stati Uniti non sarebbe stata la banda, ma altri soggetti legati alla stessa rete, che avrebbero poi esportato illegalmente il bottino verso il Sud America. Il caso di Reeves fa parte di un’ampia inchiesta in corso, portata avanti con il supporto dell’FBI, relativa a un’ondata di furti ai danni di celebrità e sportivi professionisti americani, tra cui Travis Kelce, star del football statunitense nei Kansas City Chiefs. Ad aprile, la polizia cilena aveva già annunciato l’arresto di 23 cittadini legati a simili reati.
