Il mondo di Silent Hill è sempre stato una cornice perfetta per esplorare le profondità più oscure dell’animo umano. Ma con Silent Hill f, Konami sembra voler portare la formula in una direzione completamente nuova. A occuparsene è Ryukishi07, autore cult dietro opere come Higurashi e When They Cry, che ha deciso di trattare questa nuova iterazione come… “il condimento di un’insalata”. Un’affermazione surreale, arrivata durante l’Anime Expo 2025 di Los Angeles, che ha lasciato più di qualcuno interdetto. Ma, a pensarci bene, potrebbe essere una delle chiavi per capire cosa aspettarsi dal gioco.
Ryukishi07, affiancato dal produttore Motoi Okamoto e dal compositore Akira Yamaoka (storico nome legato al franchise), ha sottolineato come la narrazione di Silent Hill f non seguirà i classici binari del romanzo. Piuttosto che disperdere l’attenzione in mille sottotrame, la storia sarà cucita attorno a un unico tema portante. E in questo, secondo l’autore, sta la forza del gioco, resa indistinguibile da un intreccio tra soprannaturale e horror psicologico, paragonati nella metafora a un condimento ben mescolato quale olio e aceto. Solo col tempo, man mano che la storia si dipanerà, sarà possibile distinguerli e cogliere la vera natura degli eventi.

La psicologia dietro Silent Hill f
Al centro di questa nuova esperienza c’è Ebisugaoka, cittadina vista anche nella realtà che sarà teatro di un’esplorazione psicologica intensa, dove nulla è mai come sembra. Silent Hill f non sarà solo apparizioni spettrali e ombre minacciose ma promette anche un’indagine interiore, in cui i traumi si manifestano in forme contorte e simboliche. L’atmosfera che Ryukishi07 vuole evocare non è quella del terrore puro, ma un mosaico emotivo più complesso. Secondo le sue stesse parole, riportate da GamesRadar, la storia è “anche amore, tristezza e tante altre cose che ci rendono umani”.
Questo approccio lo distingue dai precedenti capitoli, ancorati spesso a un’interpretazione più diretta dell’orrore. L’intento qui è più sfumato, quasi poetico, e lo si può vedere nel trailer presentato allo State of Play. Non si tratta solo di sopravvivere agli incubi, ma anche di interpretarli. Come spesso accade nelle opere dello sceneggiatore, il confine tra realtà e illusione sarà labile, e ogni dettaglio, ogni suono, ogni anomalia, sarà potenzialmente carico di significato. L’uso del dualismo olio/aceto, per quanto curioso, diventa così un modo per raccontare l’evoluzione dello sguardo del giocatore che da passivo osservatore diventa interprete attivo di un linguaggio narrativo complesso.
Non sorprende che Silent Hill f stia già alimentando una forte attesa tra i fan, in parte anche grazie al coinvolgimento di Yamaoka, le cui musiche sono sempre state capaci di evocare angoscia e malinconia con pochi accordi. Il ritorno del franchise passa quindi da un’ibridazione di generi e toni, regalando un horror dove non basta sopravvivere, ma occorre capire, interpretare, sentire. E forse è proprio questo il nuovo volto del terrore secondo Konami: meno mostri, più enigmi interiori.
