In questo periodo storico il prezzo dei videogiochi sta lievitando sempre più. Mario Kart World e i suoi 90 euro per la versione fisica risulta un grave precedente, e anche se molti giocatori se ne sono lamentati, mentre analisti e giocatori pensano che pure un titolo attesissimo come GTA VI non costerà meno di quella cifra (se non di più).
Alcune aziende hanno provato a seguire i passi della grande N, facendo poi subito marcia indietro dopo le prime reazioni del pubblico. Questo scenario riflette un’industria in piena sperimentazione, dove ogni scelta viene analizzata con estrema attenzione sia dalla stampa che dagli utenti finali. Una fase di transizione delicata in cui ogni azienda prende la sua decisione in merito.
EA frena l’aumento del prezzo, almeno per ora
In questo contesto fluido, EA ha scelto una via più conservativa. Durante la presentazione dei risultati finanziari del primo trimestre, il CEO Andrew Wilson ha dichiarato in modo netto che l’azienda non intende modificare la propria politica dei prezzi, almeno per il momento. I titoli in arrivo come Madden NFL 26, EA Sports FC 26 e il nuovo Battlefield 6 non supereranno dunque gli 80 euro, a dispetto delle tendenze di mercato.
La strategia dell’azienda si fonda su un’offerta diversificata, capace di coprire l’intero spettro economico del settore: dai giochi free-to-play alle versioni deluxe più costose. Secondo Wilson, questa flessibilità consente all’azienda di offrire un maggiore valore al consumatore, evitando di scontentare le fasce di utenza più sensibili dal punto di vista economico.
Tuttavia, lo stesso Wilson non ha escluso futuri aggiustamenti, lasciando intendere che EA valuterà con attenzione l’evoluzione del mercato e il comportamento della concorrenza. Forse tutto dipenderà da quello che Rockstar farà con GTA VI, quindi non ci rimarrà che attendere il prossimo maggio.
Per ora, però, almeno nel caso dei giochi dell’azienda statunitense, non è ancora il momento di preoccuparsi per un ulteriore salasso.
