Il debutto di Grok 4, l’ultimo modello sviluppato da xAI, la società fondata da Elon Musk, non è passato inosservato. E se da un lato i riflettori si sono accesi su bot chiacchieroni e companion AI capaci di flirtare con il limite del contenuto NSFW, dall’altro, dietro le quinte, si è mosso un vero colosso economico. A trainare l’app non sono infatti i meme o le provocazioni, ma un’impennata netta di ricavi generata da un’offerta premium che punta dritta all’élite dell’intelligenza artificiale.
Il lancio ufficiale di Grok 4 il 9 luglio ha generato un’onda d’urto immediata sui numeri. In soli due giorni, i ricavi lordi su iOS sono schizzati da 99.000 a 419.000 dollari, segnando un clamoroso +325% secondo i dati forniti da Appfigures e riportati da TechCrunch. Anche i download sono decollati, toccando quota 197.000 giornalieri l’11 luglio (+279% rispetto al periodo precedente).
Dati che non solo raccontano la curiosità degli utenti per l’AI firmata Musk, ma evidenziano una monetizzazione rapida e strategica. Tuttavia, l’effetto sorpresa ha mostrato i primi segni di rallentamento già il 14 luglio, quando xAI ha introdotto ufficialmente i suoi “companion AI”. Sebbene l’interesse non sia calato del tutto, raggiungendo 171.000 download e 337.000 dollari di incasso, la crescita si è attenuata (+9% rispetto al giorno precedente).

SuperGrok Heavy: quando l’AI diventa lusso digitale
Il vero cuore del business targato xAI è la fascia alta del mercato. Con il nuovo abbonamento SuperGrok Heavy, xAI ha lanciato la sua proposta più ambiziosa (e costosa) finora, che offre a 300 dollari al mese l’accesso anticipato a Grok 4 Heavy e ad altri strumenti d’avanguardia. Una cifra che segna un posizionamento netto verso i cosiddetti “power users”, utenti pronti a pagare cifre elevate per ottenere prestazioni AI di altissimo livello, aggiornamenti continui e accesso privilegiato alle novità in arrivo.
Questa strategia premium ha permesso a Grok di imporsi anche nelle classifiche. Dopo aver raggiunto il podio assoluto dell’App Store USA, l’app è poi scivolata fino alla posizione 17 nella top generale, ma resta salda al secondo posto nella categoria Productivity, segnale chiaro che l’interesse è ancora vivo, soprattutto tra professionisti e tech enthusiast.
Nonostante le polemiche iniziali legate ai contenuti NSFW o alla percezione che l’AI fosse troppo “legata” alle uscite social dello stesso Musk su X (ex Twitter), Grok 4 ha dimostrato di avere fondamenta solide. A parlare sono i numeri, ma anche una community in continua espansione, attratta da un modello che punta sì alla provocazione, ma che sotto sotto è una macchina da soldi ben oliata.
