L’Elbaf Arc di One Piece sta regalando ai fan un crescendo emozionante di rivelazioni storiche e scontri epocali. Tra i tanti enigmi risolti, uno dei più attesi riguarda la rivalità tra Gol D. Roger e Rocks D. Xebec. Per anni si è creduto che Rocks fosse il più potente dei due, un’ombra che persino il Re dei Pirati non poteva eguagliare. Ma il capitolo 1155 del manga scompagina questa narrazione: Roger era almeno allo stesso livello, se non superiore. E la spiegazione arriva direttamente dalle pagine del manga.
One Piece: una rivalità leggendaria
Quando Rocks D. Xebec fu menzionato per la prima volta, fu lo stesso Sengoku a dichiarare che egli rappresentava la più grande minaccia che Roger avesse mai affrontato. Più temuto di Garp, più pericoloso di Barbabianca, Rocks era la tempesta che oscurava i mari del mondo pre-Great Pirate Era. La loro rivalità esplose in un primo scontro 39 anni fa, e si concluse un anno dopo con la storica Battaglia di God Valley.
In quell’occasione, Roger si alleò con Garp per fermare Rocks e salvare i Draghi Celesti. Ma il fatto che servì una collaborazione per sconfiggerlo ha lasciato molti fan convinti che Rocks fosse superiore.

Roger e l’evoluzione del potere
Questa visione, però, ignora un dettaglio cruciale: Roger non era ancora al suo apice durante la Battaglia di God Valley. È solo negli anni successivi che l’ex capitano dei Pirati Roger ha raggiunto il picco del suo potere.
A sostegno di questa tesi, One Piece ci regala un indizio tecnico: lo stile di combattimento con la spada. Rocks, come mostrato nel capitolo 1155, utilizzava una tecnica unica: non colpiva per tagliare, ma infliggeva danni contundenti, come se brandisse un martello o sparasse un cannone. Questa stessa tecnica, successivamente, viene adottata e perfezionata da Roger, visibile chiaramente nello scontro con Barbabianca.
Ciò implica non solo che Roger studiò il suo avversario, ma che ne assimilò lo stile, lo rese proprio, lo portò a un livello superiore. Roger imparò da Rocks. E lo superò.

Superare l’ombra
Il Roger che affrontò Rocks a God Valley era forte, ma non ancora il “Grande Pirata” temuto dal mondo. Il Roger che poi viaggiò fino a Laugh Tale, che parlava con i Re del Mare e portava il sorriso anche nel momento della sua esecuzione, era un uomo diverso. Più forte, più saggio, più consapevole. È questo Roger, non quello di God Valley, che va comparato a Rocks.
E se Rocks ha potuto tenere testa a un Roger “in crescita”, quanto poteva durare contro il Roger del finale? La risposta non è esplicita, ma le prove narrative ci dicono che il Re dei Pirati non era secondo a nessuno. Nemmeno a chi lo aveva preceduto.
One Piece e il peso della leggenda
Questa nuova prospettiva, come leggiamo su Gamerant, rafforza ancora di più il legame tra Roger e Luffy. Entrambi non sono “figli di” o “erediti di”. Sono individui che superano i propri limiti, imparano dai nemici e trasformano ogni scontro in un passo avanti. Roger non era un predestinato, ma uno che si è guadagnato il proprio posto nell’Olimpo dei pirati. E Rocks, per quanto devastante, resta un avversario, non un’icona.
One Piece continua a sorprendere per come sa riscrivere la storia del proprio mondo, rivelando che la forza non è solo potere bruto, ma crescita, memoria e volontà.
