L’accordo siglato tra l’ABI e i sindacati Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin rappresenta la piena attuazione del rinnovo contrattuale per i bancari sottoscritto il 23 novembre 2023 e valido fino al 31 marzo 2026. Tra le novità più rilevanti c’è l’adeguamento per i lavoratori part-time, spesso trascurati nelle trattative di categoria. La riduzione dell’orario settimanale da 37 ore e mezza a 37, già in vigore dal 1° luglio per i dipendenti a tempo pieno, sarà estesa anche al personale part-time. In questo caso il riconoscimento avverrà in forma economica e, a partire dal 1° gennaio 2026, la paga oraria sarà adeguata al nuovo orario teorico tramite un ricalcolo proporzionale che ne aumenterà l’importo.
Durante il periodo transitorio, questi lavoratori hanno beneficiato di permessi retribuiti, ma la vera svolta sarà visibile in busta paga solo dal 2026. Il nuovo calcolo per il lavoro straordinario sarà effettuato considerando una base oraria di 7,4 ore giornaliere (e non più 7,5), secondo la formula 1/360 della retribuzione annua, confermando così l’impatto del nuovo orario settimanale anche sui meccanismi retributivi straordinari.
L’obiettivo, come sottolineato dal segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, e riportato da IlSole24Ore, è quello di garantire parità di trattamento e dignità salariale anche a chi lavora meno ore, superando una visione classista del mondo del lavoro. “Non esistono lavoratori di serie B”, un messaggio potente che mette in luce come questo passaggio rappresenti un momento decisivo, dove giustizia sindacale e tutela dei diritti trovano concreta espressione nelle scelte contrattuali.

Nuovi orizzonti per i dipendenti bancari
Il contratto firmato a novembre aveva già fatto notizia per l’aumento medio di 435 euro mensili, già in gran parte erogato ai lavoratori. L’ultima quota, di 35 euro, sarà pagata nel marzo 2026, segnando la fine di un percorso che ha definito questo rinnovo come “storico” per il settore bancario. Con la firma del testo coordinato, si consolidano anche nuovi strumenti di gestione sindacale come la cabina di regia, che tornerà a riunirsi il 22 settembre. Un organismo pensato per affrontare in modo condiviso le sfide della trasformazione digitale e dell’occupazione bancaria, sempre più esposta a pressioni esterne e interne.
Susy Esposito (Fisac Cgil) e Fulvio Furlan (Uilca) hanno entrambi evidenziato come la cabina di regia e le commissioni nazionali, che partiranno da novembre, siano fondamentali per una gestione preventiva e partecipata dei cambiamenti in atto. E’ stato stabilito che anche gli accordi nazionali sulle pressioni commerciali e le molestie sui luoghi di lavoro diventeranno parte integrante del contratto, non più allegati esterni. Un passaggio non solo formale, ma sostanziale, che eleva il livello di protezione dei lavoratori all’interno del quadro normativo nazionale.
La firma del testo coordinato non segna la fine ma rappresenta un rilancio con la prossima sfida che riguarda il rinnovo del contratto per i dirigenti bancari. Nel frattempo questo traguardo rafforza la contrattazione collettiva nel settore del credito confermandone il ruolo fondamentale in un ambito in rapida evoluzione.
