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Emulazione sotto indagine in Italia? Lo youtuber Once Were Nerd denunciato per le recensioni di retro-console

Nelle ultime ore la notizia ha iniziato a diffondersi rapidamente tra community di retrogaming e creator italiani: lo youtuber Once Were Nerd ha annunciato pubblicamente di essere sotto procedimento penale a causa delle sue recensioni di note console cinesi la cui funzionalità principale è l’emulazione. La vicenda, ancora non del tutto chiara, ha generato preoccupazione tra molti appassionati, che temono possa rappresentare l’inizio di una stretta legale sull’emulazione e sul retrogaming in Italia.

Una denuncia o un’indagine? Il punto sulla situazione

Secondo il racconto dello stesso youtuber, la vicenda sarebbe iniziata circa tre mesi fa, quando la Guardia di Finanza si è presentata presso la sua abitazione e quella dei suoi genitori, sequestrando oltre 30 console recensite nel corso degli anni. A suo carico, il riferimento all’articolo 171-ter della legge italiana sul diritto d’autore, norma che prevede pene da 6 mesi a 3 anni di reclusione per chi diffonde o favorisce la diffusione di materiale protetto da copyright.

In questo momento Once Were Nerd risulta formalmente indagato, non imputato né condannato. L’indagine, ancora in corso, sarebbe di tipo penale ma attualmente, stando alle parole di Francesco (suo vero nome) non è chiaro chi abbia effettivamente sporto denuncia, se una software house, un publisher oppure se si tratti di un’indagine partita d’ufficio da parte della Procura.

La parte più sconcertante però è che nonostante lo stato di indagine preliminare, la legge italiana consente – in casi simili – di richiedere il blocco preventivo dei canali social dell’indagato, misura che potrebbe entrare in vigore già nelle prossime settimane.

Perché è successo? Il possibile ruolo del blog

Sebbene nei suoi video Once Were Nerd si sia concentrato prevalentemente sulla recensione dell’hardware delle console, sul sito ufficiale dello youtuber sono presenti anche articoli dedicati a Come configurare emulatori come RetroArch ma anche Guide all’uso di console retro con giochi precaricati.

In alcuni casi, i prodotti recensiti venivano indicati con la dicitura “forniti di giochi ed emulatori” tra i punti a favore. È plausibile che questi contenuti testuali abbiano catturato l’attenzione di publisher, produttori di console o software house, portando le autorità a considerare il sito e il canale come strumenti di promozione indiretta della pirateria, anziché semplici spazi informativi.

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Emulazione sotto indagine in Italia? Lo youtuber Once Were Nerd denunciato per le recensioni di retro-console 3

Emulazione in Italia: l’inizio della fine?

Al di là del caso specifico, ciò che preoccupa la community italiana è il possibile precedente che questa vicenda rischia di aprire. L’Italia, infatti, adotta una delle interpretazioni più restrittive d’Europa sulla pirateria informatica, con un’applicazione della legge che, in molti casi, non distingue tra diffusione commerciale di materiale pirata e mera divulgazione tecnica.

Il rischio concreto è che recensire una console retro, o anche solo pubblicare guide sugli emulatori, possa diventare un’attività ad alto rischio legale, perfino per chi agisce in buona fede.

A differenza di altri paesi, dove l’emulazione è tollerata entro certi limiti (ad esempio per il backup di titoli legalmente posseduti), in Italia è presente un enorme zona grigia in cui la legislazione non parla esplicitamente della situazione e anche solo parlare di ROM, emulatori o romset può essere considerato “favorire la pirateria”.

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Emulazione sotto indagine in Italia? Lo youtuber Once Were Nerd denunciato per le recensioni di retro-console 4

La situazione è ancora in evoluzione

Nel frattempo, Once Were Nerd ha aperto una raccolta fondi su GoFundMe per sostenere le spese legali, specificando che il caso è ancora in fase di indagine e che attualmente è soltanto un indagato, non un colpevole. Il creator continuerà a pubblicare video, finché le autorità non disporranno diversamente.

In attesa della comunicazione ufficiale di fine indagini, resta il dubbio: si tratta di un caso isolato o del primo segnale di una stretta più ampia? Nel frattempo tanti altri content creator hanno rimosso le recensioni di questo tipo di prodotti dai loro canali, non è chiaro se per prudenza o perchè è in corso un indagine di massa su tutto il territorio. La risposta, al momento, non c’è e il futuro del retrogaming online, almeno nel nostro paese, sembra oggi più incerto che mai.

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Rino Lazzizzera

Rino Lazzizzera

Nato (quasi) con la prima xbox in mano. il mio primo videogame è stato The Getaway per PS2 ed è stato letteralmente amore a prima vista (mai vista una alfa romeo in un videogioco prima di allora). Appassionato di videogiochi ma anche di Informatica, Tecnologia e Meccanica. Mi trovate praticamente ovunque e su qualunque piattaforma con il nick "Nevarnost"

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